Magazine Cinema
Durata: 103'
La trama (con parole mie): il giovane liceale Dave, che diede origine ad una vera e propria rivoluzione di supereroi da strada nei panni di Kick-Ass, è fuori dai giochi da parecchio tempo. Approfittando dell'amica ed ex "collega" Hit Girl, lo stesso adolescente vorrebbe tornare a pattugliare le strade come ai vecchi tempi: quando, però, una promessa fatta all'amico fraterno del padre nonchè suo tutore pone la ragazza fuori dai giochi, il Nostro finisce per legarsi ad un gruppo di privati cittadini nonchè improvvisati supereroi guidato dal Colonnello Stelle e Strisce.Intanto Chris D'Amico, precedentemente noto come Red Mist, è impegnato ad organizzare un piano che lo porti di nuovo sulla cresta dell'onda come supercriminale e, nei panni di Motherfucker, a vendicarsi del responsabile della morte di suo padre: Kick-Ass stesso.
I sequel non sono affatto una cosa facile, quando si parla di settima arte.Un pò come non lo sono più i film di e sui supereroi, fino ad una decina d'anni fa una sorta di oggetto misterioso ed ormai divenuti una sorta di gallina dalle uova d'oro che probabilmente Hollywood continuerà a sfruttare fino a quando i guadagni soddisferanno produttori e distributori.Come se tutto questo non bastasse, avevo letto davvero maluccio di questo secondo capitolo delle avventure di Kick-Ass, eroe decisamente particolare nato - sulla carta - dalla penna di Mark Millar - uno degli sceneggiatori di fumetti più importanti del Nuovo Millennio - e dalla matita di John Romita Jr - figlio d'arte nonchè colonna della Marvel per più di un ventennio - che qualche anno fa aveva aperto una nuova strada al genere sfruttando l'aspetto underground del fenomeno "uomini mascherati".
Accanto al primo Kick-Ass, infatti, riuscirono a trovare spazio anche pellicole decisamente buone come Defendor e Super, che ebbero il merito di esplorare da un'angolazione certamente differente rispetto a quella dei Batman nolaniani e degli Avengers il concetto di supereroe riportandolo, di fatto, alla dimensione che fece la fortuna delle creature made in Marvel legate alla fine degli anni sessanta e all'inizio dei settanta, dall'Uomo Ragno in avanti, ovvero quello del "supereroe con superproblemi".Ma in tutto questo fiorire di citazioni di fumetti e film ispirati dagli stessi, cosa ha portato la visione del secondo capitolo di Kick-Ass al Saloon? Direi una sorpresa, rispetto quelle che erano le aspettative - molto basse - della vigilia: certo non una visione illuminante, o qualcosa di effettivamente innovativo e dirompente, eppure un divertente e sentito film d'intrattenimento che, seppur non scritto nel migliore dei modi, riesce a rimanere saldamente ancorato alla riflessione sul concetto che si cela dietro la maschera di un "super" - che sia eroe o criminale, poco importa - ed all'importanza del rapporto che ognuno di noi ha con la propria etica, così come la coesistenza della stessa con la realtà che ci sta attorno e che, quotidianamente, rischia di finire per soffocarci.Ed è proprio il rapporto con la Realtà a divenire la benzina per questa macchina messa in moto da Matthew Vaughn - qui, purtroppo, presente solo nelle vesti di produttore -, che una volta dato fuoco alle polveri torna a lavorare sul concetto di crescita e di rapporto tra padri e figli regalando al prodotto finito una profondità niente male per quello che, di fatto, è un titolo molto pop, molto pulp e pure troppo, che passa dalla sempre mitica Hit Girl in bilico tra il suo passato accanto al genitore ed il presente legato alle promesse fatte al tutore per toccare lo stesso Kick-Ass nonchè la sua nemesi, l'ex Red Mist ora ribattezzatosi Motherfucker, senza contare quello che, di fatto, è il personaggio più interessante dell'intero lavoro, il Colonnello Stelle e Strisce interpretato da Jim Carrey.Il resto è tutto un colorato calderone di trovate decisamente trash - dai costumi agli assurdi supercriminali messi insieme da Chris al "Merdomito" -, momenti tra il grottesco ed il comico e qualche scivolone nel cattivo gusto - le inutili aggiunte delle didascalie in stile fumetto -: senza dubbio non siamo di fronte al film dell'anno, e con discreta certezza posso affermare che il lavoro di Wadlow presta il fianco a numerose critiche, eppure resto convinto che, con una concreta dose di ingenuità - voluta o cercata - e la volontà di meravigliarsi ancora, si possa apprezzare Kick-Ass 2 come un piccolo pur se naif inno a quella follia positiva che, decenni or sono, portò un gruppo di autori a creare un genere che avrebbe incantato il mondo - o almeno una parte di esso - e che continua a farlo ancora oggi.In fondo, una delle prerogative dei supereroi è rendere possibile l'impossibile.
MrFord
"I'm ok
you have that affect on me
but i need you desperatly
you know i need you desperatly
I halted that illusion
I'm not your average guy."Jane's Addiction - "Superhero" -
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