
Kid Cudi è uno che mi sta simpatico in primo luogo per il nome che si è scelto e in secondo luogo perché è un rapper in grado di spaziare attraverso i generi senza limitarsi all’hip-hop ebbasta. Al punto che è maggiormente celebre, perlomeno in Europa, più per le sue collaborazioni electro con i nostri Crookers in “Day’n’night” e con il franscesone David Guetta in “Memories”.Ma Cudi è molto più di questo e molto altro ancora: il suo mixtape d’esordio “A kid named Cudi” era qualcosa di sconvolgente pronto a stravolgere il mondo come un uomo arrivato dalla Luna. Peccato che l’album d’esordio “Man on the Moon: The End of Day” per quanto notevole e di gran lunga superiore al resto della scena rappistica mondiale non era la rivoluzione preannunciata.
Con questo nuovo “Man on the Moon II: The Legend of Mr. Rager” Cudi corregge il tiro e realizza un lavoro di quelli che più li ascolti e più ti trascinano dentro il loro mondo fatto di stanze segrete e suoni nascosti.Kid Cudi apre subito alla stragrande citando il capolavoro nerd “Scott Pilgrim vs. The World” nel brano “Scott Mescudi vs. The World” (il vero nome del rapper è infatti Scott Ramon Seguro Mescudi), una meraviglia assoluta con l’accompagnamento di un Cee-Lo Green mai così grande da “Crazy” con gli Gnarls Barkley.

I keep on running, keep on runningAnd nothing worksI can't get away from you, no
Il popolo indie non potrà quindi che applaudire alla collaborazione con St. Vincent e lo spettro della sua “The Strangers” che si anima in “Maniac”, quello r’n’b si esalterà invece per l'ospitata di una Mary J. Blige da tempo lontana da questi livelli. E insomma ce n’è per tutti i gusti quindi venghino signori venghino dentro questo album complesso, stratificato, ricco, da combustione lenta. Ben fatto kid.(voto 7/8)