Magazine Attualità

Kiev brucia

Creato il 18 febbraio 2014 da Candidonews @Candidonews

kiev

Kiev brucia. Le proteste contro Yanukovich crescono di ora in ora. La polizia avvia la repressione. Ci sono morti e feriti. E gli scontri crescono. Occupato il Parlamento, che oggi avrebbe dovuto riunirsi per approvare dei provvedimenti per limitare il potere del Presidente.

Il Post. Migliaia di persone stanno protestando a Kiev, in Ucraina, nel corso di una manifestazione contro il governo. I manifestanti hanno tentato di raggiungere il Parlamento ma sono stati fermati dalla polizia, alla quale hanno tirato sassi e fumogeni: la polizia ha reagito con granate stordenti, fumogeni e proiettili di gomma. Secondo una televisione ucraina, alcuni manifestanti hanno anche temporaneamente occupato la sede del partito del presidente Viktor Yanukovych, ma sono stati poi respinti dalla polizia. Decine di persone fra manifestanti e poliziotti sono rimasti feriti; secondo BBC sono rimaste uccise almeno sette persone, una delle quali è stata ritrovata dentro le sede del partito di Yanukovych. Il ministero dell’Interno ucraino ha detto in un comunicato che «restaurerà l’ordine» nel caso i disordini continueranno oltre le 18 locali (le 17 italiane).

Da circa una settimana sono riprese le manifestazioni contro il governo a causa dell’annuncio del pagamento di una nuova tranche di aiuti economici da parte della Russia: il ministro dell’Economia russo Anton Siluanov ha detto che «questa settimana» verranno trasferiti all’Ucraina circa 1,4 miliardi di euro degli 11 previsti da un accordo fra i due stati – sebbene per ora ne siano stati pagati solo 2,1. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha detto che questi disordini «sono un risultato diretto della connivenza dei politici occidentali e delle strutture europee, che hanno chiuso gli occhi sulle azioni violente di forze radicali».

Le proteste a Kiev proseguono praticamente ininterrotte dal novembre del 2013. Erano iniziate in seguito al rifiuto di Yanukovych di sottoscrivere un patto commerciale con l’Unione Europea, che avrebbe avvicinato l’Ucraina all’Occidente. Sulla decisione influirono le forti pressioni della Russia, che in seguito offrì il piano di aiuti economici di oltre 11 miliardi di dollari per rimettere in sesto i bilanci del paese. Da allora Yanukovych ha concesso qualche apertura ai manifestanti, facendo per esempio dimettere il governo e sostenendo l’abolizione di una contestata legge sulle proteste di piazza, ma al tempo stesso ha dovuto fare i conti con le condizioni poste dalla Russia per ottenere il finanziamento.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :