Qualche giorno fa abbiamo parlato della “grandezza” dell’opera di Stephen King, sia in termini che potremmo definire, senza timore di smentita, produttivi, sia per ciò che riguarda le interconnessioni tra testi, i richiami, le ricorrenze.
È notizia recente la decisione dello scrittore di non rilasciare una versione e-book del suo prossimo romanzo, Joyland, atteso per il 4 giugno negli Stati Uniti e per il 7 dello stesso mese in Gran Bretagna.
L’iniziativa, com’era ovvio, è stata ben accolta dal mondo della distribuzione tradizionale, che si trova a fronteggiare sempre più l’ascesa di e-book, digital delivery, store online e simili. In particolare, Joyland sarà pubblicato da Hard Case Crime, casa editrice indipendente che già nel 2005 aveva pubblicato un altro romanzo di King, Colorado Kid.
In un periodo così delicato per la ridefinizione degli equilibri in quanto a modalità di lettura, dispositivi, abitudini, tendenze, una pubblicazione esclusiva su carta può apparire alquanto anacronistica, se non addirittura reazionaria. Soprattutto se pensiamo al nostro autore come a un vero pioniere del digitale, quando, nel 2000, il suo racconto Riding the Bullet fu pubblicato esclusivamente come e-book, a 2,50 dollari.
L’idea di King conoscerà emulazioni? I fan, ma in generale tutti gli amanti del libro in formato digitale potrebbero restare molto delusi. Come molti lettori italiani, che rimangono basiti di fronte ai prezzi di molti e-book di ultima uscita, già gravati dall’IVA al 21%.
Mala tempora...
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