KISS OF LIFE
You wrapped me up in the color of love: must have been an angel come down from above, giving me love, yeah, giving me love, yeah! You gave me the kiss of life… kiss of Life!
Sì, il Bacio della Vita… Lo canta Sade – in the shadow of your life – e tu, che se sei in ascolto, inesorabilmente ti fai avviluppare (wrap) dai colori dell’amore (colors of love): nel senso di una stimmung di energia vitale, quasi erotica, direi – un élan vital tra il bacchico/dionisiaco e l’apollineo/afrodisiaco (Nietzsche, se non ci fossi …bisognerebbe inventarti – se non altro, inventariarti).
Vento d’occidente, vento d’oriente. Flos de floribus: os, oris, ori… ora pro nobis. Sento fragore (fragrante) e fulgore (folgorante) d’oscula (a scuola di baci: a quando la ‘scala’ di baci? Do, re, mi, fa, sol… Do ut des: Deus sive Natura. Sit ratio, sit natura, sit dirus furor…). Non vi ho detto: sarete come dèi? Dio è un puntino all’interno dell’uomo, ma può ‘esplodere’… (il Nulla divino può Tutto). Tat Tvam Asi: tu sei quello...
Big bang. Fiat lux. Tu che segui il blog hai fatto bingo: hai suonato il gong e ne hai tratto il jingle jungle che accompagna ogni momento della tua vita: tutto è possibile per chi crede. E poi, se non puoi, devi. E se devi, puoi… Fallo, comunque, con passione, ma agendo come se non agissi. Wu-wei e win-win. Io sono OK, tu sei OK!
Corpo, anima e spirito… L’intensità emozionale, se ‘tesa’ dal plettro dello Spirito, dà vibrazioni al corpo e all’anima ben oltre lo ‘spettro’ acustico del meramente sensibile e fa accedere ai “piani superiori” (anche l’acuità visiva – compreso il "terzo occhio" – e la sensibilità cinestesica – anche il "sesto senso" – se ne avvantaggiano: e vai con la PNL con Spirito!). E così tutta la tua persona da 'maschera' si fa pura essenza (la ‘persona’ è l’assenza dell’essenza. L’anima è la presenza dei sensi. Lo spirito è l’essenza tout court…). Se separi lo spirito dall’anima (ossia, ‘estrai’ l’essenza – il nucleo ‘vitale’, il centro di gravità permanente – dalla ‘mappazza’ anima-mente-sensazioni), tout se tient: l’universo si srotolerà come un tappeto davanti ai tuoi piedi…
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite e rischiarle in un colpo solo a testa e croce… E perdere e ricominciare di nuovo dal principio. E non dire una parola sulla perdita…
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi a servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti. E a tener duro quando in te non resta altro tranne la Volontà che dice loro: “Tieni duro!”
Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù, e a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente.
Se non riesce a ferirti il nemico né l’amico più caro. Se tutti contano per te, ma nessuno troppo. Se riesci a occupare il minuto inesorabile dando valore a ogni minuto che passa…
tua è la Terra e tutto ciò che è in essa. E – quel che è di più – sei un Uomo, figlio mio!
Questo è Kipling (l’ho scippato dall’ultimo post del blog ‘amico’ PsicologiaNeuroLinguistica): la sua è una descrizione esemplare dell’”uomo resettato” (e senza più virus – se non altro cavalli di Troia…). Che sia il tuo antivirus!
“E Gesù disse: «Io sono la luce che sovrasta tutti loro. Io sono il tutto. Il tutto promanò da me e il tutto giunge fino me. Spaccate del legno, io sono lì dentro. Alzate la pietra, e lì mi troverete.»”
“Questa è l’ora di piombo, e chi le sopravvive la ricorda come gli assiderati rammentano la neve: prima il freddo, poi lo stupore, infine l’inerzia.”
“Di coloro che cercarono la mia culla a Betlemme, ascoltando una voce e seguendo una stella, quanti ascesero con me al Calvario? Troppo lunga era la via…”
«“L’anima perduta nell’amore si congeda dalle virtù e non è più al loro servizio; non deve più esercitare le virtù, ma le virtù stesse sono al suo servizio.”»
Dal Vangelo di Tommaso a Margherita Porete, attraverso Emily Dickinson e Alice Bailey, la 'vela' del ‘cercatore’ è sospinta dal vento dello Spirito e il suo 'cuore' pompato dalla passione della ‘carne’ (Tommaso lo scettico, Margherita la mistica, Emily l''autistica', Alice l'esoterica… tutti tipi e tipe da prendere con le pinze dirai tu. Ma il vento soffia dove vuole…). D’altronde, per te, Alice dietro lo specchio, è il tempo delle mele – e del miele (mala tempora currunt – dicono gli sfigati, ma tu, che sei sgamato, dirai: o tempora o mores. O meglio ancora: per aspera ad astra!)
Eppure, non sei solo (o sola). Pur essendo un unicum... (e non una 'sola', alla romana...)Ma per essere parte di una ‘comunità’ devi essere prima parte di te stesso… Tu sei cives di una civitas. Ma affinché quest’ultima sia tale, dev’essere una Gemeinschaft: una comunità o “società organica”, ossia un gruppo coeso, empatico,solidale più che solidaristico, fondato sulla partecipazione, il senso di appartenenza e la responsabilità personale nei confronti del gruppo stesso. La Gemeinschaft in questo si differenzia dalla Gesellschaft, cioè dalla società di tipo utilitaristico, basata sullo scambio e sul meccanismo del do ut des, Un po’ la differenza tra organismo (‘vivo’) e organizzazione (‘morta’), tra Kultur e Zivilisation. Per dirla con Tönnies, sia nella comunità che nella società vediamo aggregazioni di esseri umani (anche solo 'bipedi', per non dire dei 'polli') che vivono (più o meno) pacificamente gli uni accanto agli altri: «Però, mentre nella comunità essi restano essenzialmente uniti nonostante i fattori che li separano, nella società restano essenzialmente separati nonostante i fattori che li uniscono» E per concludere con Alessandra Colla (un’altra delle blogger che frequento, oltre alla ‘cultrea’ e ‘arya’ Anna K., dallo stiletto – o kriss? Kiss of Life... – ‘insanguinato’): “…ora, dov’è che viviamo noi oggi? In una comunità, in una civitas partecipativa e fondata sull’appartenenza nazionale, o non piuttosto in una gabbia convenzionale di sudditanza eterodiretta?”
Che dire: se per altri non resta che piangere, io tiro fuori le unghie (anche se non french) e ribatto: non ci resta che cavalcare la tigre (o diventare amici del giaguaro…). Sebbene, per quel che mi riguarda, preferirei volare come l'aquila (anche perchè sono arrivato all'età in cui l'aquila si rifà le unghie nuove...).