… ovvero: la “muzak” mi fa un baffo e io ci faccio un disco con gli attributi, in totale libertà espressiva.
Questo potrebbe essere il provocatorio sottotitolo dell’ennesimo lavoro dei casertani Klippa Kloppa.
Amore Cosmico è un perfetto bignami dove convergono i mille rivoli delle musiche “post” di oggi (tutte o quasi: dalla electro al drone, allo shoegaze, al pop e persino alla plunderphonia…) e tramite il quale si cerca di darne corretta e seriosa reinterpretazione, senza insomma stare a prendere amabilmente per i fondelli il malcapitato di turno che ascolta cose affini. A James Ferraro, tanto per fare un nome, fischieranno le orecchie… Certo, l’ex The Skaters ha/aveva comunque de-codificato con astuzia un immaginario, e in fondo una bella fetta di copyright gli spetta e glielo riconosciamo, ma in questo lavoro si va oltre. Ci spieghiamo meglio: i ragazzi suonano da tempo e hanno le idee chiare (chi li conosce bene sa che possono suonare davvero di tutto), rimangono al confine dell’impero per scelta, forse, e di fatto si sono costruiti un seguito piccolo ed agguerrito che gli tributa omaggi dovuti (noi per esempio abbiamo avuto il piacere di ospitare una traccia inedita per la nostra mixtape). In parallelo con quanto fatto sentire da alcune sponde yankee, per esempio, ci sono dunque anche loro, ma è quasi scontato ribadirlo in tempi di globalizzazione, etc.
Posso aggiungere quindi molto poco a quanto già affermato sopra: già dalle prime battute ho avuto la netta sensazione di stare ascoltando un lavoro importante, complesso, composto di frattali in forma di note che si compensano e annullano allo stesso tempo. Tutto è una cosa sola, strumentale, aliena e senza voci, frutto di fascinoso distacco dalle cose terrene, come se Joe Meek fosse costretto a dare conto di come vede, oggi, la musica. Ecco, Amore Cosmico è questo e altro ancora, un viaggio di sola andata delle durata di quaranta minuti nei “cervelli fritti” e mai domi di Prete Criminale, Jon Draghen, Nah Gah, Seasshe Whitehead e Capos.
Scommettiamo che da qui a vent’anni, quando verranno ripescate perle perdute nel tempo, provenienti da qualsiasi parte del mondo, non mancheranno le loro? Per il momento, come al solito, non se li filerà nessuno…
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