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Knox e Sollecito colpevoli

Creato il 26 marzo 2015 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono colpevoli”. Questo è il giudizio pronunciato dal sostituto procuratore generale di Cassazione, Mario Pinelli, davanti ai giudici della Quinta Sezione penale della Suprema Corte.

L’aula dove si sarebbe dovuta svolgere l’udienza era colma di gente – tra giornalisti e pubblico interessato a seguire l’udienza – a tal punto che il processo è stato trasferito nell’ Aula Magna della Cassazione. Era presente anche Patrick Lumumba, il giovane che era stato accusato per l’omicidio da Amanda Knox e poi risultato estraneo ai fatti. La Quinta Sezione penale della Cassazione, presieduta da Gennaro Marasca, a cui spetta il verdetto finale sull’omicidio di Meredith, ha deciso di riaggiornare l’udienza a venerdì mattina.

Amanda Knox e Raffaele Sollecito erano stati condannati lo scorso anno, nel processo d’appello bis davanti alla Corte d’appello di Firenze, come colpevoli dell’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa ventiduenne assassinata a Perugia la notte fra il primo e il 2 novembre 2007, nella casa di via della Pergola che divideva anche con Amanda.

Il Pg Mario Pinelli, dopo una performance oratoria durata circa due ore, ha chiesto ai giudici della Quinta Sezione penale della Suprema Corte di confermare le condanne dei due imputati con un piccolo sconto di tre mesi per l’estinzione di un reato minore (il porto d’armi). Per Pinelli, dunque, le pene dovrebbero essere ricalcolate e applicate senza necessità di rinvio: 28 anni e tre mesi per la Knox, e 24 anni e nove mesi per Sollecito.

Il giallo di Perugia è certamente una delle vicende giudiziarie più controverse degli ultimi anni. Secondo la ricostruzione dei giudici della Corte d’Assise d’Appello di Firenze, la Kercher venne uccisa in una “progressiva aggressività” in seguito a una lite scoppiata nella casa delle studentesse di via della Pergola.

Per la Corte fu proprio Amanda a colpire mortalmente alla gola la studentessa inglese con un coltello da cucina poi sequestrato nella casa di Sollecito, che a sua volta ne avrebbe impugnato uno più piccolo e mai individuato. Aggressione alla quale prese parte anche Rudy Guede, processato in via definitiva con rito abbreviato e che sta scontando la condanna a 16 anni di reclusione.

La Knox ha commentato la richiesta del Pg della Cassazione di confermare (con una riduzione di tre mesi) le condanne a lei e a Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher, affermando di essere molto preoccupata ma di aspettare fiduciosa. Lo ha fatto parlando con uno dei suoi difensori, l’avvocato Carlo Dalla Vedova.

Se i ricorsi dovessero essere respinti e le pene diventassero definitive, in poco tempo si attiverebbero le procedure per l’arresto dei due ex fidanzatini colpevoli di omicidio. Per Sollecito scatterebbe l’arresto immediato, per Amanda la situazione invece è più complicata.

La ragazza attualmente si trova negli Usa: in caso di conferma di condanna si aprirebbe il capitolo estradizione. l trattato di estradizione tra Italia e America è aggiornato al 2006. Non è così certo che gli Stati Uniti concederanno l’estradizione. La ragazza potrebbe, dunque, scontare la pena in un carcere americano.

L’unico che sarà presente in aula per il verdetto finale venerdì 27 marzo, come ha confermato egli stesso, è Raffaele Sollecito. I genitori della giovane vittima, invece, attenderanno la sentenza da Londra. Costernati dal dolore, ma con la speranza che si metta fine al caso dell’omicidio di Meredith.


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