Magazine Diario personale

Kobo ti amo ma non mi piaci più (cit.)

Da Micamichela @micamichela
Amo il mio Kobo, amo intensamente e follemente il mio Kobo.
Però ha un difetto, e il difetto è che ha troppi libri.
Presa dall'euforia del momento, appena l'ho avuto in mano mi sono tuffata sui vari forum a scaricare di tutto e di più: libri che erano già nella lista della spesa, autori sentiti nominare che mi rendevano curiosa, titoli che non valgono la pena e che non avrei mai comprato, ma visto che sono gratis si fa (ciao Harry Potter). Così mi sono ritrovata presto con 156 ebook nella libreria. CENTOCINQUANTASEI.
Il primo problema è già scegliere che libro iniziare a leggere: qualcosa di nuovo? Qualcosa che non ho mai sentito nominare? Qualcosa di stupido, impegnato, divertente?
Il secondo problema è quando un libro non mi ispira da subito: io sono sempre stata una che finisce i libri anche se fanno schifo, anche se annoiano, e adesso non sono più capace: son lì che giro le pagine col polpastrello e penso a perché devo leggere un libro che non mi sta piacendo quando ho l'imbarazzo della scelta a una ditata di distanza.
Non sembra un vero problema, alla fine mi è anche capitato di leggere più libri contemporaneamente. Solo che forse, forse ora stanno diventando un po' troppi:
* Meno di zero, Bret Easton Ellis. Qua è tutta colpa della formattazione: il file è fatto male, non si distingue un paragrafo dall'altro e un capitolo dall'altro e la lettura è un po' difficoltosa.
* Il seggio vacante, J.K. Rowling. Non lo reggo per più di due capitoli alla volta: non sopporto le chiacchiere e il gossip e la gente che vuole sapere tutto di tutto e questo libro è tutto così. Odio ogni singolo personaggio.
* La famiglia Winshaw, Jonathan Coe. Ho letto La casa del sonno in una giornata secca con una serie di UAAAAU e OOOH durante tutta la lettura come non mi era mai successo, ho iniziato subito questo perché mi è stato detto che era molto meglio e che è il vero capolavoro dell'autore. Non so dove.
* Il castello, Kafka. Una storia vecchia, scritta al passato remoto, ambientata non si sa quando con un agrimensore che dopo oltre cinquanta pagine non ho ancora capito cos'è. Non è proprio il mio genere ma mi secca tantissimo non riuscire a leggere i classici.
Mi sento frustrata perché li prendo in mano e non mi fanno voglia. Ho assoluto bisogno di leggere un libro che mi prenda al punto da mangiare in fretta per tornare a leggere o di arrivare in treno per avere quella mezz'oretta di tempo per andare avanti.
Che sia anche un libro stupido, che sia anche Fabio Volo o la Kinsella, ho bisogno fisico di arrivare fino alle fine.
Per dire, sono talmente disperata che ho iniziato Harry Potter.

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