Ci sono molte isolette in questo lembo di mare che separa Koh Lanta da Phuket, molte disabitate, molte sono poco più di una roccia che emerge dall’acqua, molte non hanno neppure una spiaggetta dove crogiolarsi al sole. Tutte offrono bei fondali dove fare immersioni (i costi dei corsi certificati PADI disponibili in Thailandia sono decisamente più bassi che in Italia). Credo che in assoluto, per chi ama nuotare, Koh Rock offra fra i fondali più belli, con coloratissimi anemoni e pesci variopinti tutt’altro che timidi.
Spiaggia di Koh Bambù
Per gli amanti del relax e della tintarella invece una delle spiagge più belle è per me quella di Koh Bambù, una piccola isola sempre facente parte del Parco Nazionale di Ko Mu Phi Phi - l’ingresso al parco costa ai non tailandesi 400 baht per gli adulti e 300 per i bambini, tariffa che non dovrete pagare se entrate nel parco con un tour organizzato. La spiaggia è bianca, un misto di coralli e conchiglie e polverosa sabbia finissima che riflette la luce del sole. C’è un piccolo chiosco che, ovviamente, ha dei prezzi leggermente più alti che sulla terraferma ma dal quale si può acquistare latte di cocco fresco o una bella birra ghiacciata. Noi abbiamo deciso di passarci un paio d’ore, giusto il tempo per fare una nuotata cullati dalle onde. La poca gente (soprattutto dopo il bagno di folla a cui ci avevano costretti Phi Phi Leh e Phi Phi Don) sulla spiaggia di certo ha fatto che si che mia madre si innamorasse immediatamente del posto.
Per sempre me ne andrò per questi lidi, tra la sabbia e la schiuma del mare. L’alta marea cancellerà le mie impronte, e il vento disperderà la schiuma. Ma il mare e la spiaggia dureranno in eterno
Gibran Kahlil Gibran
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