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Koh Maa e Haad Mae, l’estremo nord trascurato di Koh Phangan!

Creato il 16 luglio 2015 da Italianoabangkok @BeingAndrea

Koh Maa e Haad Mae, l’estremo nord trascurato di Koh Phangan!

Koh Maa e Haad Mae, l’estremo nord trascurato di Koh Phangan!

Su e giù per le ripide strade che uniscono una baia a quella successiva, sballottati un po’ a malo modo a destra e sinistra mentre l’autista s’impegna in un’improbabile dialogo con mia madre che annuisce senza capire quale sia l’argomento della conversazione. Tutto sommato non ci vuole molto da Haad Salad per raggiungere la spiaggia successiva. Una rapida discesa ed eccoci finalmente a Haad Mae, quella che c’è stata “venduta” come la spiaggia più bella (fra quelle facili da raggiungere) di tutta Koh Phangan. Ad accoglierci i 2 cani rognosi del piccolo resort con ristorante che si affaccia sulla spiaggia. Una fila di alberi e piccole palme fanno ombra alle sedie a sdraio per le quali non facciamo in tempo a sederci che ci vengono chiesti 40 baht l’una. Poco più avanti il mare. Sembra che qualcuno abbia rovesciato distrattamente la tavolozza dei colori con tutte le sfumature possibili dal verde all’azzurro - in certi punti diventa così intenso da sembrare nero per poi cambiare improvvisamente tonalità e fondersi con il blu del cielo.

Koh Maa e Haad Mae, l’estremo nord trascurato di Koh Phangan!

Sulla destra una sottile striscia di sabbia nel periodo di bassa marea unisce Koh Phangan a Koh Maa, un isolotto attorno al quale ci sono i fondali che promettono una bella giornata di snorkeling.

La sabbia non è di quella finissima e bianca ma il colpo d’occhio è decisamente superiore alle nostre aspettative.

Partiamo all’esplorazione della piccola baia, un’insenatura che si estende da nord a sud per circa 1 chilometro: un paio di altri piccoli resort, un baldacchino per i massaggi in spiaggia, qualche tavolino a dare l’idea che se si vuole si può anche mangiare. Poche persone sparse qua e là, a mantenere le distanze per il gusto di sentirsi padroni del mondo in un angolo di Thailandia almeno apparentemente ancora poco turistico.

L’unico rumore quello del vento e degli uccelli che si rincorrono.

Koh Maa e Haad Mae, l’estremo nord trascurato di Koh Phangan!

Con la scusa del caldo, è arrivato il momento di vedere se anche i fondali sono belli come ci hanno detto. Infilo le scarpette per camminare in acqua – indispensabili quando per raggiungere una profondità che consenta di nuotare si devono percorrere diverse per centinaia di metri sopra rocce e coralli taglienti. Finalmente vado giù! Intorno a me non c’è praticamente nessuno. L’acqua è così limpida che riesco a vedere tutto perfettamente. Gli anemoni spettinati dalla corrente ospitano famiglie di pesci pagliaccio. Branchi di pesci pappagallo pascolano indisturbati mentre coloratissimi pesci farfalla sembrano incuriositi dalla mia presenza. Per un paio d’ore continuo a salire e scendere. Nel frattempo diverse barche con gruppi di persone sono arrivate e ripartite dopo una breve sosta per lo snorkeling dei passeggeri. Senza dubbio nuotare qui ha il suo perché, senza nulla da invidiare ad altri punti più famosi. Riemergo e vedo arrivare una famiglia in difficoltà nel camminare sui coralli. In lontananza i miei genitori si crogiolano al sole. Decido di tornare a riva.

Ed ecco che percorrendo il sentiero lungo la costa che unisce Koh Maa a Haad Mae l’amara scoperta: cumuli di immondizia abbandonati sotto gli alberi!

Koh Maa e Haad Mae, l’estremo nord trascurato di Koh Phangan!

All’inizio non ci faccio molto caso visto che qui in Thailandia (ma un po’ ovunque in sudest asiatico) manca quasi completamente la coscienza ecologica. Pare quasi che i tailandesi siano convinti che la plastica sia capace di scomparire da sola quasi per magia. Usano le buste non biodegradabili per mettere dentro qualsiasi cosa, dalle bibite alle buste con altre buste con bustine, una sorta di “matryoshka” senza un perché. Mi basta poco per rendermi conto che quelli non sono pochi rifiuti ributtati a rive dalla corrente e dalle onde. È una piccola discarica.

Lattine, bottiglie, buste, scarpe. C’è di tutto ed è stato accumulato lì nel tempo.

Arrivato al resort faccio presente la cosa alla ragazza che sonnecchia accanto al bancone del bar. Apre un occhio, mi fissa come se avessi detto un’eresia, mi risponde che il vento deve averli portati lì e si rimette a pisolare. In fondo ci penserà qualcun altro a sistemare quel porcile.

Munito di santa pazienza mi spingo fino alla reception e chiedo se qualcuno si occupa di tenere pulita la spiaggia.
Che domande fanno ‘sti farang! Ci pensa il mare, l’acqua, il vento… chi altro?

E già. Chi altro?

Anche mio padre che s’era fatto una passeggiata nella stessa direzione aveva notato diversi punti usati come discarica e anche lui è rimasto sorpreso che a nessuno interessi tenere pulito un simile paradiso.

Koh Maa e Haad Mae, l’estremo nord trascurato di Koh Phangan!

Immagine tratta da WikiVoyage https://en.wikivoyage.org/wiki/Ko_Pha_Ngan

Le isole, tutte, in quanto tali, sono dei micro-ecosistemi dall'equilibrio delicato. Il problema delle limitate risorse naturali disponibili si riflette su tutto, anche (se non soprattutto) sulla capacità di ammortizzare l'impatto che l'uomo ha sull'ambiente. Koh Phangan ha di certo una nota difficoltà di gestione dei rifiuti - che noi turisti non sempre vediamo e percepiamo. Eppure c'è, è un problema reale, inutile negarlo.
Nonostante la bellezza del luogo è stato poi difficile apprezzarne appieno le potenzialità. Se non intervengono come troveranno Haad Mae e Koh Maa i prossimi che arriveranno? Tanti lavoratori (molti birmani sottopagati) senza far nulla bivaccano stancamente agli angoli delle strutture della spiaggia, a Haad MAe come in tutti gli altri posti visti in 10 giorni fra queste isole che hanno (avrebbero?) molto da offrire ai turisti.

Koh Maa e Haad Mae, l’estremo nord trascurato di Koh Phangan!

Noi a fine giornata ci siamo riportati in albergo il nostro sacchettino con i rifiuti della giornata più qualche schifezza raccolta qui e lì ma di certo abiamo lasciato la spiaggia di Haad Mae con il desiderio di tornarci e trovarla più pulita.

La nazione che distrugge il proprio suolo distrugge se stessa.
Franklin Delano Roosevelt


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