Magazine Solidarietà

Kolmanskop, la ghost town della Namibia

Creato il 03 marzo 2014 da Gianfrancodv @Gdv1964

Kolmanskop, la ghost town della Namibia

foto dalla rete

Era il 1908 quando in un'area non distante dalla cittadina di Luderitz (città che i portoghesi alla sua fondazione chiamarono Angra Pequena) in Namibia, fu trovato un diamante. L'area in questione, lungo la ferrovia in costruzione, era all'interno dell'inospitale deserto della Namibia, non distante dall'Oceano Atlantico. In poco tempo scattò la corsa ai diamanti (una delle tante che hanno accompagnato il sud dell'Africa tra il finire del 1800 e l'inizio del 1900). La città si popolò di ricercatori e delle loro famiglie. In breve tempo si sviluppò una città di stile bavarese (il territorio dell'odierna Namibia era allora saldamente delle mani dei tedeschi), con tanto di ospedale, scuole, teatro, casinò, un bowling e una sala da ballo. Vi si costruì perfino il primo tram sul suolo dell'Africa. Nonostante l'inospitale sito, la città cresceva.

Kolmanskop, la ghost town della Namibia

foto dalla rete

Nel dopo guerra, e a partire dall'inizio degli anni '50, la vena diamantifera si esaurì e lentamente, ma inesorabilmente, la città si spopolò. Nel 1956 l'ultima famiglia lasciò Kolmanskop, dando via libera al deserto.Si chiudeva così, dopo quasi 50 anni, la storia viva di questo luogo del pianetaL'azione della sabbia (le tempeste di sabbia sono molto frequenti) è stata solo parzialmente ostacolata dalle costruzioni. Le dune sono penetrate nelle case, dove ancora permangono gli infissi. L'erosione della sabbia, i cui granelli vengono spinti dal forte vento sui muri, ha rimodellato l'architettura delle strutture.

Kolmanskop, la ghost town della Namibia

foto dalla rete

Oggi la città fantasma di Kolmanskop è un'attrazione turistica (resa ancora più celebre dal film Il Re è vivo, diretto da Kristian Levring nel 2000 e interamente girato in questa città). E' un luogo che affascina e stimola la curiosità di molti. E' una sfida tra la natura e l'uomo, il quale è senza ombra di dubbiodestinato a soccombere.Le visite sono regolamentate e gestite dalla Namibia-De Beers essendo ancora un'area riservata e privata.Vanilla Magazine colloca al 22° posto Kolmanskop, tra i 42 luoghi abbandonati più belli del mondo (vi è un'altro sito africano, molto più recente, la nuova città di Kilamba in Angola). E' una carrellata che vi invito a guardare.
Kolmanskop, la ghost town della Namibia
Ecco il link alla pagina dedicata a Kolmanskop dal sito Paesi Fantasma, un ricco database dei luoghi abbandonati italiani e nel mondo.Ecco invece un sito tedesco con una bella collezione di foto (naturalmente la rete è ricchissima di foto di questa ghost city)Tra le foto vi segnalo quelle di Tim Walker per Vougue

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog