
La foto dei fondatori di Invisible Children, dalla rete
Così come è straordinario, che in molti, non solo tra i comuni lettori, ma anche tra blogger, giornalisti, opinionisti e politici, hanno scoperto solo grazie al filmato, l'esistenza dell'Esercito di Resistenza del Signore e delle carneficine che Joseph Kony e i suoi uomini (ridotti ad un migliaio, secondo i ben informati) mettono in atto oramai da decenni. E' vero che l'Africa è lontana, che abbiamo tante cose importanti a cui pensare, che in fin dei conti quello che succede da quelle parti a noi interessa poco, ma francamente è imbarazzante osservare il disinteresse generale verso i fatti che accadono nel mondo. Provate a digitare su di un motore di ricerca Joseph Kony o LRA (opzionando la data a prima del 5 marzo, per non essere viziati dal successo del video) e scoprirete migliaia di testi e di notizie. Vi linko un rapporto di Human Right Watch del 2010, a modi esempio.Infine, come sempre avviene, anche nelle cause più nobili si è scatenata una ampia discussione, nella rete (vi linko un esempio da AgoràVox), nei giornali e nei social networks sulla affidabilità degli autori del messaggio e sulle loro reali intenzioni. Sono apparsi dati sui costi del video, sulla situazione finanziaria dell'associaizone e foto dei fondatori di Invisible Children ritratti armati, tra guerriglieri (vedi foto in alto). Naturalmente tutte le critiche sono vere (vi posto questa dal sito InformareXResistere, che oltre ad essere seria, è anche ironica).
Mutilazioni dell'LRA , foto Giorgio Trombatore, dal Secondo Protocollo
Che gli Stati Uniti abbiano altri obiettivi nell'area è palese. Che gli americani non siano animati da spirito umanitario o dalla voglia di vedere un mondo più giusto, appare perfino banale.Che sia singolare che nessuno fino ad oggi si sia degnato, seriamente, di dare la caccia al criminale Kony. Che la comunità internazionali si restata tutti questi anni a guardare, facendo affari con chi proteggeva Kony, è un dato conosciuto e discusso da tempo. Già a partire dal 2009 l'amministrazione Americana ha provato a forzare la mano (Sancara aveva già scritto in questo post), usando l'arma (mediatica) Kony, per arrivare ai propri obiettivi strategici su di un'area particolarmente ricca di petrolio e minerali.Così come è vero che la campagna Kony2012 di Invisible Children ha scopi diversi da quelli dichiarati (alcuni dei quali ancora non molto chiari) e che il suo successo si deve ad una strategia di marketing che non porterà reale sollievo a chi è stato mutilato, violentato o sequestrato.
Bisogna però fare attenzione. Se è vero che la campagna Kony2012, e perfino forse le sue dichiarate intenzioni, sono falsificate, è altrettanto vero che ciò che avviene in Uganda (e nei paesi limitrofi) è vero. Che Joseph Kony è un macellaio, un invasato e un criminale di guerra (su di lui pende un mandato di arresto del Tribunale Internazionale) che deve essere fermato (cosa che andava fatta oramai da oltre un decennio), processato e condannato.






