La missione della Nato in Kosovo ha raggiunto un accordo con rappresentanti serbi sulla per cercare una soluzione alla crisi di questi ultimi giorni, ma a Pristina non sono d'accordo. Il compromesso raggiunto nella tarda serata di ieri, si legge nel comunicato della forza multinazionale Nato, prevede che la Kfor mantenga fino a metà settembre almeno il controllo sui due check-point di Jarinje e Brnjak, tra Serbia e Kosovo, al centro delle tensioni. Il sistema attuale di controllo, si legge sempre nel comunicato potrebbe essere esteso nel tempo, se necessario.
L'accordo è stato raggiunto tra il comandante della Kfor, Ehrard Buhler, e due rappresentanti serbi: il ministro per il Kosovo e Metohia, Goran Bogdanovic, e il diplomatico Borko Stefanovic, che guida la delegazione serba al tavolo dei colloqui tra Belgrado e Pristina in corso da marzo con la mediazione dell'Unione Europea. "I blocchi stradali", ovvero le barricate erette dai serbi per bloccare gli accessi ai valichi di frontiera, saranno rimossi e "la libertà di movimento ripristinata", precisa ancora il comunicato Kfor.
Le autorità kosovare, una nota ufficiale, hanno però subito definito "inaccettabile" l'accordo, perché "non prevede il principale obiettivo di Pristina di installare i propri agenti di polizia e di dogana" ai posti di Jarinje e Brnjak.
La Kfor presidia il valico di Brnjak tra Serbia e Kosovo (Foto Reuters)