È stata approvata oggi dal comitato esecutivo dell’Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite adibita a promuovere e proteggere l’informazione, l’istruzione, le scienze, i patrimoni naturali ed artistici, oltre che la cultura ed i simboli della storia dei popoli, la richiesta del Kosovo di essere annoverato tra gli stati membri dell’organizzazione.
Il voto ha visto 27 membri favorevoli a fronte di 14 contrari; l’istanza presentata da Pristina è stata quindi accettata e, a novembre, verrà esaminata dall’Assemblea generale dell’Onu. Per essere approvata definitivamente, in questa votazione dovranno esprimersi a favore oltre i due terzi dei 195 paesi membri delle Nazioni Unite.
Questo nuovo passo verso l’ammissione del Kosovo nell’Unesco è stato fortemente criticato dalla Serbia, da sempre contraria ad ogni forma di riconoscimento dell’indipendenza di Pristina, spalleggiata da Russia, Cina e Cuba, i quali hanno spesso sostenuto Belgrado, ultimo loro alleato europeo di rilievo, in sede internazionale.
L’entrata del Kosovo nell’Unesco presenta però grandi contraddizioni; nel giovane paese, la cui popolazione è a maggioranza albanese di religione musulmana, la minoranza serba sta subendo una vera e propria pulizia etnica, anche tramite la distruzione della sua storia: centinaia di chiese e monasteri ortodossi, monumenti, opere d’arte e cimiteri cristiani vengono infatti profanati e dati alle fiamme, con il fine di cacciare i serbi dalla propria terra, una pratica il governo di Pristina, anche per interesse, non ha mai dimostrato di voler contrastare, rendendolo completamente incompatibile con l’ingresso in un’organizzazione il cui compito sarebbe quello di difendere la cultura.
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Kosovo. Com. Es. Unesco approva ammissione di Pristina; devastazione storia serba non pesa
Creato il 22 ottobre 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzaniI suoi ultimi articoli
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