( glassrbije.org ) L’opinione pubblica in Kosovo è seriamente divisa, analizzando quello che a Pristina porterà l’accordo raggiunto fra i team negozianti di Belgrado e di Pristina a Bruxelles. Le autorità e la stampa che l’appoggia, evidenziano che si tratta di un altro passo grosso del Kosovo verso la piena indipendenza. L’opposizione e la maggior parte dell’opinione pubblica, però, ritengono che con l’accordo raggiunto a Bruxelles ci abbia guadagnato la Serbia, e che il cosiddetto stato di Kosovo, abbia rafforzato il proprio status quo. Servizio di Vukomir Petric.
A causa di un’aspra opposizione di influenti strutture politiche e dell’opinione pubblica a Pristina, alcuni analisti dubitano che l’accordo raggiunto si possa applicare. “La sostanza dell’applicazione dipende dalla società, dai cittadini e dai partiti politici che non sono d’accordo intorno al risultato dei colloqui a Bruxelles”, rileva l’analista Behljulj Becaj. Il caporedattore del quotidiano “Koha ditore”, Agron Bajrami, dice che l’accordo di Bruxelles è una concessione da parte del Kosovo con cui la Serbia si assicura lo status di candidato per l’adesione all’Unione europea, mentre il Kosovo non ci guadagna quasi nulla. Il consigliere per gli affari esteri nel governo kosovaro, Azem Vlasi, ha valutato che l’accordo è un passo in avanti nell’affermazione internazionale del Kosovo, “nonostante il modo in cui lo spiega la Serbia”. L’esperto per le integrazioni europee di Pristina, Sehol Muharemi, fa sapere che la Serbia ci guadagna il massimo da quest’accordo, perché anche senza “l’abrogazione delle strutture parallele nel Kosovo settentrionale” riceverà sicuramente lo status di candidato per l’associazione all’Unione europea. “La Serbia sta applicando la sua politica che si basa su un veloce progresso verso l’Unione, lasciando aperta la questione dello status kosovaro. Quando la Serbia aderirà all’Unione europea, e lo farà prima del Kosovo, spingerà il Kosovo a compromessi ancora più grandi”, ritiene Muharemi. L’analista Skeljzen Malici ritiene che si tratti di un compromesso che non può soddisfare ambedue le parti. Eppure, secondo lui, l’accordo è buono per il Kosovo perché gli permette di partecipare ai raduni regionali e dell’Unione europea. “La formula è una soluzione provvisoria”, valuta Malici. Il leader del movimento Autodecisione d’opposizione, Albin Kurti, definisce l’accordo sulla presenza del Kosovo ai forum internazionali come un accordo di Taci, ed invita le istituzioni e l’intera società a non rispettarlo.
“Con quest’accordo, quattro anni dopo la proclamazione dell’indipendenza, il Kosovo ha di nuovo uno status indefinito”, ha valutato Kurti. L’Autodecisione ha annunciato per oggi le proteste pacifiche e il blocco di alcune ore del governo, per il quale ritiene abbia “abolito l’indipendenza del Kosovo”.