Kristen Stewart violentata… da una macchina fotografica

Creato il 16 luglio 2010 da Soloparolesparse

Siamo in pieno delirio da Twilight: Eclipse, così in questi giorni ogni scusa è buona per parlare del film e di quello che gli gira intorno.

Così se la superprotagonista Kristen Stewart si lascia sfuggire una dichiarazione un po’ sopra le righe, ecco che subito c’è chi si fionda a ricamarci sopra.

Andiamo con ordine.
Capita che nel numero di Luglio di Elle (versione inglese) compaia un intervista in cui la Stewart si lamenta per la troppa pressione dei fotografi, per l’assillo dei paparazzi (vecchia storia che qualcuno ha già pagato caramente) e si lascia andare a paragoni un po’ troppo forti.
Mi sembra di essere braccata, non ho più una vita privata, le solite cose, con in più una considerazione nuova: quando guardo una foto mi sento come se guardassi qualcuno che è stato violentato, in pratica… mi sento come se fossi violentata.

Nel dettaglio la frase è questa.

“It’s so… The photos are so… I feel like I’m looking at someone being raped. A lot of the time I can’t handle it. I never expected that this would be my life.”

La cui traduzione è vagamente qualcosa di simile a

“Le foto sono come… mi sento come se stessi guardando qualcuno che è stato violentato. Un sacco di volte non riesco a gestire queste situazioni. Non mi sarei mai aspettata che questa sarebbe stata la mia vita.”

Apriti cielo!
Le associazioni delle vittime di violenza si sono scatenate contro la ragazza.
E mica solo una, praticamente l’intero pacchetto degli enti britannici.
Le accuse vanno dalla poca sensibilità, alla richiesta di scuse, alla geniale specifica che lei è un attrice per sua scelta mentre una ragazza violentata sessualmente è solo una vittima a prescindere dalla sua volontà (…e bhe!).

Ora la domanda che vi vorrei sottoporre è la seguente.
Kristen Stewart poteva evitare un’uscita del genere o forse le associazioni delle vittime di violenza potevano evitare di sottolinearla?

Avrei voluto impostare in maniera neutrale questo post ma mi accorgo di non esserci riuscito, quindi a questo punto tanto vale che vi dica la mia.
Ritengo che una ragazza di vent’anni, anche se si porta dietro l’eco che ha lei, possa evitare di centellinare le dichiarazioni e di soppesare ogni singola parola.
Certo magari avrebbe potuto evitare il paragone ma personalmente non lo ritengo grave e dubito che davvero qualcuno possa essersi sentito offeso.

In più (così calchiamo un po’ la mano), se la guardiamo con un minimo di distacco filosofico, l’obiettivo della macchina fotografica, che per di più è evidentemente alla ricerca di lembi di pelle (o altro) più o meno pudicamente nascosti da abiti di varia foggia, è quanto di simbolicamente più vicino ad un fallo violentatore io riesca ad immaginare.

Naturalmente senza voler assolutamente paragonare una violenza sessuale ad una foto rubata… mi sento però di difendere la ragazza che non ha altra colpa se non quella di non aver avuto il tempo di pensare prima di parlare (oltre a quella – ovviamente – di essere molto bella e molto famosa).

Ora a voi la parola…


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