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Kristina Granata e il sogno di fare la cantante jazz

Creato il 06 dicembre 2012 da Tipitosti @cinziaficco1

Ricevo e volentieri pubblico queste poche righe in cui l’autrice, Kristina Granata, romana, spiega come ha fatto a realizzare un sogno: fare la cantante jazz.

 “Sin da bambina mettevo i dischi e ci cantavo sopra: Gilbert O’Sullivan, i Beatles, Stan Getz, Ella Fitzgerald, Billie Holiday. Poi ho studiato il piano da sei fino a dieci anni, la chitarra da undici a quindici anni. Insomma, la musica ha sempre avuto un ruolo  importante nella mia vita. Più tardi ho ripreso a cantare e dopo vari anni di studio il canto e in seguito l’insegnamento sono diventati la mia professione.

Kristina Granata e il sogno di fare la cantante jazz
Ricordo molto bene che una volta dopo aver ascoltato un disco di Billie Holiday ho pensato: ‘Voglio fare questo nella vita’. Mi dava una sensazione totale di benessere e relax. Ero molto timida, ma riuscivo a  nasconderlo bene. Una sera ad una festa tra amici cantai “Woman in love” di Barbra Streisand e tutti rimasero colpiti. La mia emozione fu grande e decisi di iniziare a studiare

Ho studiato per molti anni e tuttora lo faccio. Credo che per crescere musicalmente ci sia sempre bisogno di nuovi stimoli, nuove fonti di inspirazione. Ho visto moltissimi concerti. In alcuni periodi della mia vita andavo tutte le sere a sentire jazz. Questa è una grande scuola, perché assistendo ad una performance si assimila molto.

Il jazz è un vero e proprio modo di pensare e uno stile di vita, in cui mi sono sempre sentita a mio agio.

Perché cantare? Il canto è l’espressione più profonda dell’io, la voce è strumento di comunicazione espressiva per eccellenza. Per questo dobbiamo potenziarla al massimo. Credo che lo studio del canto liberi suoni archetipi, intrappolati nell’inconscio di ognuno di noi. Cantare è anche una terapia per restituire potere di espressione all’individuo. Attraverso il mio suono affermo me stesso e apro nuove vie di comunicazione con l’altro. Lo studio del canto tocca le nostre cellule più profonde, risveglia le nostre emozioni sopite, ci spinge a vivere in maniera più cosciente le emozioni, ci rende liberi da condizionamenti esterni. Esprimere le emozioni attraverso la voce è terapeutico, corroborante, aiuta ad affermare la propria personalità, e io sicuramente dovevo esprimere un potenziale creativo in qualche modo. Non mi bastavano la pittura, per la quale ho preso una laurea e la danza, che in alcuni periodi ho studiato.

La mia famiglia non si è mai opposta a questa mia scelta, anzi mi ha aiutata economicamente a sostenere gli studi molto costosi.

Ma è stato faticoso affermarmi. Villa Celimontana jazz festival, Alexander Platz, Bebop jazz Club, Cotton Club, sono alcuni dei locali, dove mi sono esibita con musicisti di spicco della scena jazzistica italiana, come Cinzia Gizzi, Giorgio Rosciglione e Gegè Munari.

Al momento insegno canto jazz, pop e canto in giro per i jazz club romani!

Come in tutti i campi e in ogni lavoro, se si vuol fare sul serio, occorre dare anima e corpo. Io l’ho fatto, con parecchie rinunce. Forse ad aiutarmi nel mio percorso è stato un talento naturale per la musica in genere e per il canto in particolare.

Una donna che fa la cantante jazz? Il fatto di essere una donna non credo sia così determinante per un jazzista. Si, è vero, per la maggior parte i jazzisti sono uomini, ma a me non ha creato alcun tipo di problema, forse perché ho un carattere molto forte e per certi aspetti un po’ maschile. Non mi sono mai arresa. Mi sento tosta, perché sono stata forte e determinata nel portare avanti tutto ciò che era importante e fondamentale per me, anche nei momenti in cui ci credevo di meno. E questo poi mi ha ripagato. Toccare con mano la stima dei miei colleghi quando canto nei jazz club romani mi dà una grande carica e mi fa sentire entusiasta di quello che sono riuscita a costruire. I sacrifici ti ripagano sempre. http://www.youtube.com/watch?v=BWgA7AnzlTo&feature=youtu.be

   Kristina Granata


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