Magazine Cultura
ElectaKids 2013, 36 p.IllustratoEtà di lettura: scuola dell'infanzia, scuola primaria
In questi giorni, presa da alcune idee per la realizzazione di laboratori e percorsi sull'ambiente e il riciclo creativo, ho ripreso in mano un lavoro di ricerca che avevo fatto qualche tempo fa su albi e libri illustrati a tema... Tra i testi più recenti che avevo selezionato, "Kubbe fa un museo" è una storia di amicizia che ci invita a coltivare le nostre passioni e a prenderci cura con consapevolezza dell'ambiente adottando stili di vita eco-sostenibili, come ad esempio il riciclaggio delle materie di scarto. Nella sua semplicità, il testo accompagnato da simpatiche illustrazioni a tutta pagina, offre inoltre altri spunti di riflessione interessanti, che possono essere toccati e approfonditi insieme ai bambini. Ci consente ad esempio di parlare di alcune tematiche legate alla conservazione del patrimonio ambientale/culturale e dell'importanza di renderlo accessibile e fruibile a tutti e di comprendere meglio il concetto di museo, nonché le forme diverse che può assumere, al di là della sua più classica concezione... Comunque, senza farla troppo lunga con lei mie considerazioni, veniamo alla storia di Kubbe, un piccolo tronchetto d'albero che mi ricorda un poco un suo parente lontano "Bastoncino", un rametto reso vivo dalla penna di Julia Donaldson e Axel Scheffler, una coppia di artisti che da tempo allieta i bambini con storie in rima, ironiche e divertenti, in cui compaiono oggetti animati, animali e personaggi fantastici.Kubbe vive nel bosco in una casetta di legno, ha tanti amici che gli vogliono bene e una saggia nonna che abita in città. Ogni martedì il piccolo protagonista passeggia nel bosco per raccogliere cose e oggetti straordinari che trova abbandonati sul sentiero: foglie, bastoni spezzati, una ruota, un paio di occhiali da sole, un ombrello, una forchetta... Kubbe ama collezionarli tutti.
Li porta a casa e li dispone sul pavimento aggiungendoli alla sua raccolta privata che aumenta e cresce sempre di più.
Ma non si limita solo a questo. Dopo aver consultato libri ed enciclopedie, studia i singoli oggetti, li raggruppa per categorie, li etichetta e cataloga ogni gruppo all'interno di una scatola che ripone con cura sugli scaffali stracolmi. Ma un attimo cosa succede? Troppe cose! E ora anche le scaffalature sono piene! Lo spazio a disposizione è finito e ora Kubbe non sa come fare. Decide così di chiamare la nonna che gli suggerisce un'ottima soluzione: costruire un museo, proprio come quello cittadino che avevano visitato insieme, dove esporre la sua grandiosa collezione. Kubbe entusiasta dell'idea, aiutato dai suoi amici, si mette subito al lavoro per costruirlo. Si fa prestare sedie, tappeti e tavoli, protegge gli oggetti più preziosi sotto le campane di vetro, realizza ben 683 manifesti da affiggere nel bosco e in città per diffondere e promuovere l'imminente apertura del suo museo. Finalmente arriva sabato, il giorno dell'inaugurazione. Kubbe con il cuore in gola è entusiasta nel vedere davanti all'ingresso una lunghissima fila di visitatori giunti a posta per visitare il primo museo aperto nel bosco, un luogo speciale dove ogni oggetto raccolto ha un nome e una storia speciale.
Per tutta la settimana Kubbe guida i suoi ospiti, indica, spiega, illustra, racconta, fa di tutto per compiacere il suo pubblico, ma verso giovedì inizia ad essere un po' stanco... stanco di dover aspettare in fila per andare nel suo bagno di casa, di dover rinunciare alla passeggiata del martedì e alla trasmissione radiofonica per bambini del sabato. Costruire un museo è divertente, ma richiede troppi sacrifici. E' tutto troppo faticoso e così Kubbe decide di chiudere.Ora però si ripresenta il problema iniziale, cosa fare con tutte quelle cose che non trovano un posto? La nonna sembra avere un'altra idea geniale e Kubbe, felice più che mai, la segue senza indugi: immortala ogni singolo oggetto in uno scatto fotografico e incolla le fotografie in un grande album, una sorta di catalogo del museo stesso che potrà essere consultato anche da tutti coloro che avrebbero voluto visitarlo, ma non ci sono riusciti. Un catalogo per tenere memoria dei suoi oggetti preziosi, per documentare la sua collezione annotando informazioni e indicazioni utili, da leggere e guardare ogni volta che lo avesse desiderato! Ora che ha trovato un nuovo modo per collezionare e conservare tutte le sue cose, Kubbe non ha più bisogno di tenerle a casa. Alcuni oggetti, quelli più belli e utili li doma all'antiquariato, mentre carta, vetro e metallo li consegna ad un centro di riciclaggio. Restituisce anche tappeti, sedie e tavoli ai suoi amici poi prende le cose più vecchie e rotte come le ruote, i vasi, i piatti sbrecciati e le penne usate e le trasforma, assemblandole creativamente, in nuovi oggetti... Nell'ultima pagina del libro lo ritroviamo a letto nella sua stanza. Sul comodino ha un libro "che cos'è l'arte?" e sulle coperte l'oggetto che ha realizzato. Prima di addormentarsi, Kubbe, mentre si prende ancora un po' di tempo per osservarlo, pensa che forse ora potrebbe anche aprire un altro museo per esporre le sue nuove opere d'arte!
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