di Raffaele Morani
A questa domanda risponde Ansaldo, individuando da parte europea una bocciatura di fatto, evidente, sebbene mai finora espressa con una decisione finale, quanto con una politica dilatoria e reticente, tanto è vero che i negoziati si trascinano in modo stanco “con il richiedente costretto a fingersi entusiasta per non perdere almeno la faccia, e i giudicanti mai risoluti nel chiudergli definitivamente la porta, pena un clamoroso caso internazionale la cui portata e conseguenze non sono oggi immaginabili.” I responsabili di questa perdita sono però anche sulla sponda turca e, a parere di Ansaldo, sono i Lupi Grigi ed i nazionalisti del MHP, “i partiti che si richiamano ad istanze socialdemocratiche ma si battono in realtà per istanze nazionaliste”, un chiaro riferimento ai kemalisti del CHP, l’esercito ed i generali autori di golpe in passato e “dell’inquietante Stato Profondo che in Turchia tutto controlla e molto decide”, certo per motivi diversi costoro sono “i fautori del no al disegno comunitario e anche all’occidente”.
Nonostante loro e nonostante il raffreddamento dei rapporti con l’Unione Europea, secondo Ansaldo una buona fetta di cittadini turchi resta tuttora favorevole all’Europa e spinge ancora per entrare e a ricordarci che i patti devono essere rispettati e le regole non possono essere cambiate quando il gioco “come adesso, è ancora in corso.”