Kuwait City – La sosta tra il 10 e il 14 Dicembre scorso nel Golfo Arabico del 30° Gruppo Navale ha visto un tempo inclemente, le raffiche di vento soffiavano fino a 40 Nodi, Forza 6 nella storica Scala Beaufort, sollevando minacciose le onde molto in alto.
Il teatro degli eventi in narrativa è stata nave Etna che è giunta, come programmato, il 9 Dicembre, con un giorno utile di anticipo. Giunta al porto della “Piccola fortezza” (antico nome del Paese) ha dato il “benvenuto a bordo” ai numerosi ospiti, accorsi per visitare il “ferro galleggiante italiano”. A fare gli onori di “casa” è stato l’Ammiraglio di Divisione Paolo Treu che ha accolto l’Ambasciatore d’Italia in Kuwait, Fabrizio Nicoletti ed poi ha parlato di “legame speciale”, di “rispetto, considerazione ed amicizia” tra i 2 Paesi.
In più occasioni, l’Ammiraglio Treu ha avuto modo di descrivere la Campagna Navale “Il sistema Paese in movimento” come un “audace ed ambizioso progetto che valorizza le potenzialità dual-use delle Navi Militari Italiane”, una dimostrazione al mondo, dunque, di ciò che “l’Italia può fare, esponendo eccellenze e prodotti non solo militari ed industriali, ma anche umanitari; espressioni del genio, della forza di volontà e della capacità di costruzione del nostro Popolo”.
Durante la sosta le Forze Armate Italiane del 30° Gruppo Navale hanno partecipato alla rassegna GDA (Gulf Defense & Aerospace), nota vetrina espositiva di ampio respiro mondiale delle eccellenze cantieristiche ed ingegneristiche civili e militari del comparto Difesa del Golfo; Durante questo evento è stato ribadito l’antico rapporto di amicizia e collaborazione esistente col nostro Paese.
E’ stato anche ricordato come nel Marzo scorso, durante la visita al Comando delle Forze di Dragaggio (COMFORDRAG), il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Kuwaitiana Jassim Al-Ansari, abbia lodato l’impegno dei cacciamine italiani intervenuti durante le operazioni di bonifica delle vie d’accesso ai porti arabi al termine delle Operazioni “Golfo 1” e “Golfo 2”.
Ricordiamo che l’Operazione “Golfo 1” fu una missione internazionale svolta dalle nostre Forze Armate tra il 1987 e il 1988, a protezione del traffico marittimo mercantile. Non va dimenticato che tra le navi coinvolte negli attacchi c’è stata la portacontainer italiana Jolly Rubino che giunta alla Latitudine 27.058N e longitudine 49.045E, con 21 membri di equipaggio, subì 6 colpi di bazooka che provocarono seri danni alle lamiere di spessore di 3 centimetri: nei 20 minuti dell’attacco a fuoco furono distrutte 4 cabine e provocarono due ferimenti dell’equipaggio: il Comandante e il Nostromo. A seguito di questo attacco la Difesa Italiana costituì il 18° Gruppo Navale.
In seguito ai fatti citati, e a 2 anni di distanza dalla fine delle ostilità, in un clima di calma apparente, il 2 agosto 1990 il rais iracheno Saddam Hussein invase la “Piccola fortezza”. L’invasione provocò immediate sanzioni da parte dell’ONU che lanciò un ultimatum imponendo il ritiro delle truppe. La richiesta non fu accolta ed il 17 gennaio 1991 ebbe inizio la Guerra del Golfo. Fu costituito in tale occasione il 20° Gruppo Navale.
Le Operazioni sono tutt’oggi in corso e interessano diversi Teatri Operativi. Sono condotte dalla Marina Militare che si è organizzata con 10 Gruppi Navali. Le missioni sono svolte in concorso con le altre forze multinazionali. Gli obiettivi sono la protezione diretta, il monitoraggio del traffico mercantile, il controllo del naviglio sospetto o potenzialmente ostile che naviga nel Golfo Arabico.
Il 14 Dicembre la sosta a Kuwait City è terminata e le Unità del 30° Gruppo navale hanno ripreso il mare con al prua a Nord. La forza del vento è diminuita, alle spalle la “Piccola, grande fortezza”.
Valentina Catanese
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