Assedio e bombardamento della Moneta
Dopo tre anni di presidenza da parte del socialista Salvador Allende, eletto con un'esigua maggioranza di voti rispetto al concorrente cristiano-democratico Jorge Alessandri Rodrìguez (mentre il conservatore ed ex presidente Radomiro Tomic si distanziava per diversi voti), i suoi avversari si coalizzarono nella Confederazione Democratica (CODE) per rovesciarne il governo, appellandosi ai militari e organizzando un vero e proprio colpo di Stato. Si osteggiavano, in primo luogo, la politica dei decreti di Allende, finalizzata alla rapida attuazione di riforme sociali, soprattutto sul versante della sanità e dell'istruzione, da rendere accessibili anche ai più poveri, le sue presunte velleità di controllo sui media nazionali e il favoreggiamento di riunioni anche armate dei socialisti. Durante il governo di Allende crebbe il PIL e diminuirono l'inflazione e la disoccupazione, ma la politica economica di nazionalizzazione danneggiò il mercato del rame e le esportazioni e, soprattutto, erano visti di cattivo occhio i rapporti fra Allende e il presidente cubano Fidel Castro.
Salvador Allende
Il malcontento nei confronti di Allende alimentò un primo, fallimentare tentativo di rovesciamento nell'aprile del 1973 e culminò nel il golpe dell'11 settembre nello stesso anno. Il generale Augusto Pinochet cinse d'assedio la Moneta (il palazzo presidenziale) e lo fece bombardare per via aerea; nonostante la difesa del palazzo da parte dei socialisti, Pinochet prese il potere e Allende morì nel corso dell'attacco (ufficialmente si sarebbe suicidato con una scarica di mitragliatrice). Il golpe cileno è generalmente inserito all'interno delle dinamiche della Guerra Fredda per via dei giochi di forza fra il governo USA e i governi socialisti centro-americani appoggiati più o meno velatamente dall'URSS, ma, se è chiaro che la presidenza di Allende non era ben vista dagli Stati Uniti, non è tuttavia affermabile con assoluta certezza che vi sia stata un'iniziativa della CIA in favore dei militari.
Preso il potere, Pinochet avviò una dura iniziativa di repressione delle opposizioni: torture, stupri, violenze, incarcerazioni, esecuzioni erano finalizzate a cancellare qualsiasi forma di socialismo o di simpatia per l'iniziativa di Unità Popolare, il partito di Allende[1]. Migliaia di persone vennero uccise o fatte sparire, ricorrendo addirittura alla cancellazione delle prove della loro esistenza dai registri: si tratta dei cosiddetti Desaparecidos, emersi all'attenzione della comunità internazionale grazie alle mobilitazioni di massa di madri e familiari delle vittime argentine[2]; la sparizione forzata sarebbe stata condannata come crimine contro l'umanità solo nel 1998 (art. 7 dello Statuto di Roma per la costituzione del Tribunale Penale Internazionale).
Augusto Pinochet
Il regime militare di Pinochet attuò politiche neoliberiste totalmente contrarie a quelle di Allende, decretando la fine della speranza del suo predecessore in un Socialismo democratico, e proseguì a lungo la repressione, per poi macchiarsi anche dei reati di corruzione e furto.La caduta del regime avvenne in modo democratico, con un rifiuto della sua riconferma da parte del popolo cileno e di parte dello stesso corpo militare che aveva costituito la forza del dittatore: nel 1998 Pinochet fu arrestato. Morì nel 2006 e, se gli furono negati dalla presidentessa socialista Bachelet i funerali di Stato, non gli mancarono tuttavia le esequie militari.
Contrariamente a quanto si può pensare dalla scarsa promozione della conoscenza di questi avvenimenti, il golpe cileno ha avuto notevoli ripercussioni nelle politiche internazionali. Si è già accennato al rapporto fra la vicenda Allende-Pinochet e gli equilibri delle due grandi potenze politiche e militari, ma il timore di eccessi e derive di colori politici opposti hanno in realtà alimentato altre dinamiche occidentali: in Italia, per esempio, il golpe di Pinochet fu uno dei motivi che spinsero il Partito comunista di Belringuer alla ricerca del compromesso storico con i Democristiani guidati da Aldo Moro[3]. E sappiamo come a sua volta, questo avvenimento, abbia condizionato la vita politica e sociale italiana.
C.M.
NOTE:
[1] La drammatica situazione dei tempi immediatamente seguenti il golpe è documentata dal romanzo di Isabel Allende La casa degli spiriti, da cui è stato tratto l'omonimo film con Jeremy Irons, Maryl Streep, Winona Ryder, Antonio Banderas e Glenn Close.
[2] Le sparizioni forzate furono una caratteristica di tutti i regimi sudamericani: in Argentina le Madri di Plaza de Mayo manifestarono contro le repressioni ordinate dal ditattore Videla.
[3] M. Corte, L'Arena (4 settembre 2013).