Il post che non avevo mai postato
Il post che non avevo mai postatoA uno scrittore era indirizzato. Anche se da sola Mo' mi faccio scuola, Seguire il suo consiglio m'ha giovato.
(buon compleanno blog)
Se stasera sono qui
è perché
Cose che penso mentre vado alla macchinetta del caffé.
In ordine sparso:
Fuori c'è il sole ma dentro c'è un freddo boia, non avrei dovuto mettere i sandali senza calze, me lo fanno notare tutti ma io tiro dritto e faccio finta di niente.
Arriva Lola e mi fa, impressionata: Cosa sono quelle macchia rosse sul collo?
Oh, rispondo, sarà un po' di reazione al sole.
Sotto la gola? Incalza.
Oppure sarà una reazione emotiva.
A che? fa lei.
Sono stata concentrata a guardare un intervista a X.
Ancora?!
Eh, sì. E allora?
E che dice questa intervista?
Guarda, è fantastica, ha tracciato in maniera millimetrica e anche con estrema sintesi tutta la sua parabola di intellettuale e letterato fino ad oggi.
Cioè?
Cioè ha descritto con chiarezza in cosa consiste la sua, ehm, filosofia, o la poetica, o come la vuoi chiamare, e quello che c'è dietro ciascuno dei suoi libri e poi della sua ricerca attuale. Che bella intervista.
Ma ancora non ho capito, che ha detto di tanto entusiasmante?
E' nella parte conclusiva, quando dice di essere figlio dell'illuminismo e del romanticismo insieme, e che serve una nuova "griglia".
Mhm.
E che questa ricerca sta ossessionando tutta la sua vita, ahia.
Tira su la testa dal muro.
Capisci?
No.
A me invece sembra di aver capito. Torniamo?
E percorrendo il corridoio grigio e verde mi ricordo [...]. Mi avevi detto che scrivevo cose... "sospese", mi pare. Mi sono sentita spiazzata, avevi detto che forse dipendeva da mancanza di esperienza. Nella scrittura? Sicuro. Nella vita invece, boh. Ho un'esperienza media, come tutti. Qual è il punto? A me piace raccontare, per iscritto mi viene meglio. Ma non basta, cerco un contatto con il mondo attraverso la scrittura. Ho buttato i vecchi racconti dietro le spalle. Ho scritto di nuovo, riscritto cercando la mia voce, tutto quello che volevo raccontare del pezzettino di vita trascorso cercando l'adozione. Ora sto aspettando, il tempo necessario per dimenticarmi del suono di certe frasi. Poi rileggerò e capirò se ne è valsa la pena.
Per distrarmi (non mi piace aspettare) ho provato a giocare con altri racconti. Sorpresa: adesso non trovo più personaggi che mi soddisfino. Però... Se il personaggio principale dev'essere totalmente aderente a me non può funzionare, non ci sarà mai abbastanza esperienza (di vita o di scrittura) per riempire un libro senza tornare dove ero già passata prima. Alice Munro invece fa con disinvoltura delle belle operazioni infilandosi in panni altrui costruiti con meticolosità apposta per calzarle a pennello. A lei riesce, però devo ammettere che quello mi colpisce moltissimo è il suo punto di vista di persona arrivata alla vecchiaia. Ecco, quella si che è un'esperienza. I vecchi sono davvero affascinanti.
E adesso, come se ne esce? Come, come?
Lola a quel punto mi fa: Che silenzio, a che pensi?
Guarda, la distraggo, c'è un mucchio di riviste buttate su quel tavolino.
Vediamo?
Ti prego, leggi: "Il global sourcing va riconfigurato all'interno di una strategia complessiva di "global make or buy"
Il Global make... Che vuol dire?
Non lo so, sembra importante ma... questo proprio non lo capisco.
E chissene frega.
Giusto. (Come odio questo corridoio).
E dopo pochi giorni avevo in linea iCalamari, da allora il resto è vita che cerco di raccontare. :-)