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L'abito da sposa nei secoli

Creato il 12 febbraio 2012 da Francy

 

L'ABITO DA SPOSA NEI SECOLI  
A proposito di spose, a cui la settimana è dedicata...Oggi vorrei proporvi un argomento che, da tempo immemore, colpisce l'immaginario collettivo femminile e interessa tutte le donne indistintamente, dai cinque ai novantacinque anni e a qualsiasi livello sociale e culturale appartengano: l'abito da sposa. Fate un esamuccio di coscienza e dite la verità, quando passate davanti ad una vetrina che espone abiti da sposa o incappate in una rivista che presenta i nuovi modelli, voi che fate?
Mi sembra di vedervi: vi bloccate davanti alla vetrina in questione L'ABITO DA SPOSA NEI SECOLIe ci state anche per un periodo di tempo ragguardevole, oppure vi soffermate sul servizio fotografico tanto a lungo da carpire tutti i minimi dettagli dei modelli in questione. Ma il bello, quello che gli uomini proprio non arriveranno mai a capire, nemmeno tra un milione di anni ("Cosa te ne fai di un vestito da sposa? Siamo già sposati/Non dobbiamo mica sposarci"), è che noi donne ci comportiamo così sempre e comunque. In realtà, nell'intimo siamo tutte un po' Cenerentola, Biancaneve, Duchessa di Cambridge; insomma siamo nate tutte con l'animo della principessa e, per un giorno nella vita, vogliamo illuderci di esserlo davvero. È la stessa ragione per cui, da piccole, i nostri travestimenti preferiti per Carnevale erano damina del '700 con parrucca boccolosa, fatina con vaporoso abito in purissimo nylon, Rossella O'Hara con cappello del diametro di un disco volante. L'abito da sposa, per definizione, è bianco, candido, al massimo un delicato color crema o avorio; è vero che, ultimamente, si sta osando qualcosa in più, proponendo anche L'ABITO DA SPOSA NEI SECOLIabiti in colori pastello (rosa, azzurro, champagne, verde acqua), oppure azzardando qualche particolare (il corpetto, la cintura, decorazioni varie) anche in colori più decisi (rosso, nero, viola). Per chi vuole cantare fuori dal coro a tutti i costi, esistono anche proposte in rosso, nero, blu totali. Con tutto ciò, il bianco rimane intramontabile, irrinunciabile in un contesto elegante e formale, tant'è vero che anche due icone di eleganza dei nostri tempi, la Duchessa di Cambridge e la Principessa di Monaco, si sono sposate in bianco che più bianco non si può.
Com'è facile intuire, l'abito per una cerimonia così cruciale come il matrimonio, ha sempre rivestito un'importanza ed un significato fondamentali. La differenza sostanziale è che, al giorno d'oggi,  l'abito da sposa esprime quasi esclusivamente la personalità e i gusti personali di colei che l'ha scelto e lo indossa o, al massimo, lo stile e L'ABITO DA SPOSA NEI SECOLIle tendenze attuali della moda, mentre ha perso quasi completamente il preciso significato che aveva anticamente, cioè quello di rappresentare la posizione sociale e le possibilità economiche della famiglia a cui la ragazza apparteneva. Va da sé che tutte queste considerazioni valevano per le spose appartenenti ai più elevati ceti sociali; le fanciulle dei ceti popolari   in occasione del matrimonio indossavano l'abito tipico della tradizione, che era, in genere, anche il più elegante e prezioso di cui disponessero. Le spose dell'antico Egitto portavano una gonna lunga, sopra la quale indossavano una sopraveste trasparente, mentre il capo era coperto da un fazzoletto rigato, piegato dietro le orecchie. Le ragazze della Grecia classica indossavano una tunica in lino bianco, completata da una cintura e sopra la quale veniva drappeggiato un mantello, ossia l'imation o la clamide. I capelli venivano adornati con una coroncina di mirto, fiore sacro ad Afrodite, Dea dell'Amore. Nell’antica Roma, la sposa, nel giorno delle proprie nozze, indossava una tunica bianca, donatale dai genitori, quale tributo ad Imeneo, Dio della fertilità e del matrimonio. La tunica, chiusa dal L'ABITO DA SPOSA NEI SECOLInodo d’Ercole contro il malocchio e che poteva essere sciolto solo dallo sposo, era sormontata da un ampio mantello color giallo zafferano e del medesimo colore erano anche i calzari ai piedi. Sui capelli, pettinati in sei trecce in onore delle vergini vestali, veniva posta una corona fatta con gigli, grano, rosmarino e mirto (simboli di purezza, fertilità, virilità e lunga vita) e che aveva la funzione di trattenere il velo (velarium flammeum) di colore rosso rubino, arancione o giallo che copriva la fronte; questo velo simboleggiava il fuoco di Vesta, dea protettrice del focolare domestico e poteva essere tolto il giorno dopo la consumazione del matrimonio. L'ABITO DA SPOSA NEI SECOLI Nei secoli X° ed XI°, la foggia e il colore dell'abito da sposa non seguivano regole precise, semplicemente erano ciò che di meglio la famiglia potesse permettersi per la giovane sposa, a volte si tramandava attraverso le generazioni, in ogni caso era destinato a divenire il pezzo forte del guardaroba femminile, riutilizzato in tutte le future occasioni mondane. Abitualmente, era realizzato con stoffe preziose, come velluti, broccati e damaschi, dai colori caldi e vivaci, il più frequente dei quali era il rosso, simbolo dell'amore ardente e perché si riteneva che propiziasse le nascite.  Nel tardo Medioevo e nel primo Rinascimento, la foggia tipica dell'abito da sposa era un abito lungo, dalla scollatura rotonda, corredato da una sopraveste senza maniche, variamente ornata e di diversi colori. L'ABITO DA SPOSA NEI SECOLI Il primo abito da sposa bianco storicamente documentato è quello indossato dalla principessa Filippa, figlia di Enrico IV d’Inghilterra, che nel 1406, in occasione del matrimonio con Erik di Pomerania, futuro re di Norvegia, Danimarca e Svezia, indossò una tunica e un mantello di seta bianca orlati di pelliccia di vaio e d’ermellino. La moda rinascimentale era molto fastosa, ricca di ricami, di solito a carattere floreale, e prevedeva per le donne un corpetto sopra il busto a stecche, da cui partiva una gonna larga, inoltre una camicia ricamata e, infine, una ricca zimarra. Vigeva ancora la consuetudine degli abiti da sposa colorati perché sarebbero stati indossati anche successivamente, in occasione di altri eventi ed occasioni mondane. Proprio nel XVI° secolo, in ottemperanza a questo nuovo sfarzo, apparve lo strascico nell’abito nuziale, che aveva la precisa funzione di rappresentare il potere e prestigio della famiglia di appartenenza della sposa; in altre parole, dalla lunghezza diL'ABITO DA SPOSA NEI SECOLI questo particolare dettaglio estetico si poteva desumerne la levatura sociale: quanto più lo strascico era lungo e decorato tanto più era sinonimo di ricchezza e di prestigio. Un ulteriore emblema della posizione sociale della famiglia erano le maniche che, spesso, venivano sontuosamente decorate, anche con pietre preziose incastonate nello stesso tessuto. Nel periodo della Controriforma, che emanò severe disposizioni in materia, i costumi si fecero più severi e più semplici: tipico del '600 divenne l'austero abito nero ravvivato solo dalla gorgiera, un enorme colletto bianco caratterizzato da una serie di fittissime pieghe inamidate. In seguito, durante tutto il  XVII° secolo, segnato da profonde lacerazioni religiose, si diffuse la consuetudine di feste nuziali più intime, mentre proseguiva l'usanza di riutilizzare l'abito da sposa anche dopo il matrimonio, in altre occasioni di particolare rilevanza. L'ABITO DA SPOSA NEI SECOLI  Il secolo XVIII° rappresentò, non solo nella storia del costume, ma in tutti gli aspetti della vita e della società, il culmine dell'eleganza, dell'ostentazione e dell'opulenza più sfrenata. Le gonne si fecero amplissime, i colori sgargianti ed eccentrici, motivi floreali con paniers o redingote davano vita ed espressione allo sfarzo più totale, tipico del secolo.  

L'ABITO DA SPOSA NEI SECOLI

Giuseppina Bonaparte

Dopo la Rivoluzione Francese, Giuseppina Bonaparte lanciò la moda definita Stile Impero, così denominata perché riprendeva, in forma marginalmente rivisitata, lo stile e la linearità degli indumenti tipici dell'antico Impero Romano; tutti gli abiti e con essi, naturalmente, anche quelli da sposa adottarono linee semplici, tagliati sotto il seno e con un bustino a vita alta da cui scendeva morbidamente una gonna fluttuante. Un modello di abito pensato per evidenziare il meno possibile i fianchi e l’addome.
Nel 1840, fu la regina Vittoria ad infrangere la tradizione reale, indossando un abito bianco anziché un abito color argento, in uso fino ad allora nei matrimoni regali. L'abito della giovane regina Vittoria era ricamato in bianco con fiori d’arancio e sfoggiava uno strascico lunghissimo, estremamente scenografico. Tra i capelli portava gli stessi fiori del vestito, mescolati con diamanti e aveva un velo impreziosito dai ricami di Honiton. Da allora, si impose il suo stile, che viene ancora identificato con il nome della sovrana, Stile Vittoriano: vita stretta con corpetto aderente e gonna ampia con strascico.

L'ABITO DA SPOSA NEI SECOLI

La regina Vittoria e Albert il giorno del matrimonio

Sempre nel XIX° secolo, il colore bianco assunse nuovi significati da quando, nel 1854, la Chiesa Cattolica riconobbe il dogma dell'Immacolata Concezione ed il bianco diventò, di conseguenza, simbolo di purezza; inoltre, più concretamente, essendo un colore così delicato, conferiva eleganza ed eccezionalità all'evento durante il quale veniva indossato. Un'altra grande rivoluzione segnò gli anni Venti del '900; non solo si accorciarono le gonne, ma anche i capelli e così, non essendo più possibili pettinature elaborate, le modiste ebbero l'occasione di lanciare la moda dei turbanti e delle fasce, spesso riccamente ornati con piume, ricami e gioielli. Intorno agli anni Trenta del XX° secolo, si affermò definitivamente l'abito da sposa come lo intendiamo noi oggi: bianco, lungo, completato dal velo e da un bouquet di fiori, benché, tra le due guerre mondiali, la moda, com'è naturale, subì una fase recessiva che portò ad una particolare essenzialità nei costumi e, di riflesso, negli abiti da sposa le cui gonne si accorciarono ulteriormente, eliminando tutti gli elementi decorativi superflui. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, grazie alla ricostruzione ed al conseguente boom economico, tornarono di moda fasto e ricercatezza nelle creazioni per la sposa, portando questa consuetudine fino ai giorni nostri. 
L'ABITO DA SPOSA NEI SECOLI
Carissime lettrici, se vi va, potete renderci partecipi della vostra esperienza diretta: com'era il vostro abito da sposa? Come vorreste che fosse? Preferite uno stile semplice e rigoroso, oppure siete decisamente per uno spumeggiare di pizzi e trine? Tradizionaliste o dichiaratamente originali?  
  

 


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