Durante un nostro soggiorno a Napoli abbiamo avuto il piacere di incontrare e intervistare Domenico “Mimmo” Pirozzi, sarto che “altro non sa fare se questo mestiere”, un uomo che incarna l’amore per un’arte che sta degradando dietro griffe e falsa sartoria, per lo più dietro la moda usa e getta.
Rappresentante dello stile napoletano e della Sartoria veramente su-misura, ci ha accolto nell’atelier della figlia in via Chiaia 197, parlandoci dei suoi esordi e di eleganza maschile.
Buona scelta
IBD
Come ha cominciato e perché?
Sono nato in un paese vicino Napoli dove erano tutti sarti e calzolai, chiamato Casalnuovo. All’epoca non c’era nulla e per farci star buoni ci tenevano a bottega, a guardare e imparare in un certo senso. Poi verso gli otto, nove anni, sapendo già cucire sono venuto a Napoli per affinare le tecniche da un maestro di Casalnuovo. Dai 17 anni in poi ho affinato e davvero intrapreso la strada che mi ha reso quello che sono. Ho sempre apprezzato la Sartoria su Misura (che ai vecchi tempi si legava ai nomi di Gallo, Attolini, Blasi, sarti che gareggiavano nella confezione dell’abito)che rappresentava motivo di incontri, di scambio e soprattutto era una tradizione da tramandare.
Questo carattere mi ha fatto innamorare del mio mestiere.
Qual è la caratteristica della sua sartoria?
La scuola dalla quale provengo, come abbiamo detto, è quella della grande sartoria classica, fatta veramente a mano e veramente su misura. L’arte che mi è stata trasmessa dai miei Maestri consente di realizzare capi che da un lato rispettano e migliorano la fisicità del cliente e dall’altro rispondono ai suoi gusti, cioè alle esigenze più diverse. Perché vestire in sartoria è anche, se non soprattutto, espressione di se stessi. Un abito deve essere innanzitutto comodo e corretto, il che lo rende bello e armonico. Ma soprattutto coi clienti più esigenti ed esperti occorre saper tradurre nella pratica il dettaglio personale, il guizzo, la fantasia, lo stile individuale, che non tutti sanno immettere. Molte sartorie hanno un solo tipo di impostazione e costringono in schemi prefissati, spesso orientati al risparmio di tempo. Taglio, lavorazione, stile, tradizione, attenzione e tante ore di lavoro, questi sono gli ingredienti di un abito Pirozzi.
E quale quella dello stile napoletano?
Lo stile napoletano è fatto di volumi interni e non esterni. La giacca cerca di ridurre l’ingombro visibile con l’uso di pinces e segreti di lavorazione, ma nella pratica risulta vestibile, comoda, capace, insomma piacevole da indossare per un intero giorno o per un’intera vita.
Si sente un esponente dello stile napoletano?
Sono un sarto napoletano che prosegue la tradizione dello Stile Napoletano. Uno stile sobrio, elegante in qualsiasi momento. Ovviamente ho anche il respiro internazionale che va incontro alle esigenze personali che possono cambiare da nazione a nazione senza snaturare uno stile immortale come quello del classico che ha dei canoni estetici inequivocabili.
Quanti vestiti ci vogliono per il vero gentleman?
Eh! Per cominciare ce ne vorrebbero almeno uno per ogni momento della giornata: mattina, pomeriggio e sera. Poi i cambi per le stagioni due di primavera, due estivi … insomma si devono scegliere modelli e tessuti adatti a ogni esigenza e a ogni tempo.
Cos’è per lei il vestito?
Lo specchio dell’uomo che lo indossa