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L'aborto non è più un diritto in Spagna. Migliaia di persone protestano in tutto il Paese
Da RottasudovestIn un bell'articolo per il suo blog Guerra Eterna, il giornalista Iñigo Sáenz de Ugarte scrive: "Con la nuova legge l'aborto non è più un diritto in Spagna. Diventa una circostanza medica in cui si applicano tutta una serie di controlli e ostacoli affinché sia un'altra persona a prendere la decisione definitiva sulla gravidanza. E non vale che sia una sola persona o qualcuno che lavori nel centro sanitario in cui si realizzerà l'operazione. Si tratta di evitare che la donna riceva l'autorizzazione da qualcuno la cui prima funzione è la preoccupazione per la sua salute, che ha l'obbligo professionale di curare. Adesso lei passerà a essere un caso clinico che dev'essere analizzato, senza che la sua volontà sia un fattore rilevante". Un passo indietro nella concezione della libertà individuale, nel rispetto della coscienza personale e nell'autonomia della donna che fa paura e che dovrebbe preoccupare l'intera Europa. Ieri sera c'è stato un tweet che descrive lo stato d'animo degli spagnoli più attenti alle retrocessioni dei diritti e della libertà in corso nel loro Paese: "Sono spagnolo, con naturalezza. Finora il mio Paese mi preoccupava, adesso mi fa paura". Di questa legge sull'aborto di parlava da mesi in Spagna, si diceva. Il PP sa che la maggior parte degli spagnoli è contraria a toccare in senso restrittivo la legge di Zapatero, ma deve anche saldare i conti con la Chiesa Cattolica, a cui ha promesso di rivedere la legge socialista. Tra le due spinte, ha scelto l'ultima. Così da stamattina, ancora prima che Ruiz Gallardón presentasse la sua legge, su Twitter sono partiti gli hashtag in difesa della libertà d'aborto (#MiBomboEsMio, la mia pancia è mia è stato il primo dei TT di Twitter per ore, fino a notte inoltrata) Ieri sera, dopo le prime reazioni sui media e sulle reti sociali, gli spagnoli hanno sentito che non sarebbe bastato e sono scesi in strada a migliaia. A Madrid si sono concentrati davanti al Ministero della Giustizia, poi hanno bloccato la Gran Via. Ci sono state manifestazioni in tutto il Paese. Donne e uomini insieme. Donne e uomini di tutte le età, a difendere una delle più importanti conquiste della società occidentale in questi ultimi decenni: l'autonomia delle donne e delle loro coscienze, la consapevolezza della maternità, la libertà di decidere da sole cosa fare del proprio corpo. E' stato bello vederli reagire così prontamente, per difendere un diritto che si vuole negare: otto anni di Zapatero non sono passati invano. Il nostro utero è l'ultima cosa che vi rimaneva da rubarci, Fuori i vostri rosari dalle nostre ovaie, dicevano molti cartelli. E' il senso di questa legge così ideologica e di questa Spagna che il PP vuole riportare indietro di decenni e allontanare ancora una volta dall'Europa. Il PSOE ha promesso di tirare fuori l'artiglieria pesante, in difesa della legge sull'aborto e ha chiesto il voto segreto in Parlamento, appellandosi alla coscienza delle donne del PP per sovvertire l'inevitabile approvazione finale, garantita dalla maggioranza assoluta. Il PSOE ha dato alla Spagna una legge sull'aborto in linea con quella degli altri Paesi europei, ha dato agli omosessuali la possibilità di sposarsi e di adottare bambini, ha dato una legge sull'indipendenza delle persone disabili. Il PP sta dando alla Spagna una delle leggi più retrograde d'Europa sull'aborto, ha portato al Tribunale Costituzionale il matrimonio omosessuale, difendendo ossessivamente il matrimonio tradizionale, come se il sì dei gay mettesse in pericolo le nozze eterosessuali, ha svuotato dei finanziamenti tutte le leggi sociali approvate dai governi socialisti di Zapatero. Continuino a dire che PP y PSOE la misma mierda es. Continuino a restare a casa invece di andare a votare, quando è ora di farlo, perché tanto sono tutti uguali. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, con migliaia di persone in strada nella disperata e rabbiosa difesa dell'aborto. E a proposito, se le manifestazioni di ieri sera non fossero state autorizzate e fossero state spontanee, fosse già in vigore la Legge sulla Sicurezza Cittadina che il PP vuole approvare, i manifestanti si beccherebbero multe dai 30mila ai 600mila euro a testa. Grazie al PP, la Spagna sta diventando un Paese in cui i diritti sono garantiti dal denaro che si possiede: potranno manifestare solo i più abbienti, gli stessi che potranno volare a Londra, a Parigi o a Perpignan per abortire. Sì, sì, destra e sinistra non esistono e i partiti sono proprio tutti uguali.
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