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L'accademia svolta? Vedremo

Creato il 16 gennaio 2012 da Zfrantziscu
Sul blog "giovanni" e Gigi Sanna, in lettere personali altri amiche e amici, si chiedono se per caso non ci sia l'inizio di una svolta nel rapporto tra una parte dell'accademia e la questione della scrittura nuragica. E da Udine un altro accademico mi chiede che cosa stia succedendo in merito. La svolta starebbe in una frase, fatta scivolare da Paolo Maninchedda in un articolo che con la faccenda ha nulla a che fare. La frase è: "Per il prossimo numero proporrò a Giovanni e al Comitato scientifico di chiedere a Momo Zucca di scrivere un corposo articolo su quanto sta scrivendo in questi anni sulle epigrafi preistoriche, perché delle due l’una: o Sanna ha ragione e allora deve finire l’ostracismo accademico che lo colpisce; o ha torto e allora bisogna fare onestamente chiarezza. Ma far finta di niente è sbagliato."Il Giovanni che il consigliere regionale sardista nomina è Giovanni Lupinu che insieme a lui dirige il "Bollettino di studi sardi" e che fu dallo stesso Maninchedda elogiato per il richiamo fatto in un articolo "agli accademici a non prestarsi alle mode: ce n’è veramente abbastanza di linguisti improvvisati che scoprono etimologie a sentimento e parentele con la lingua degli abitanti di Atlantide, di Sodoma e Gomorra, dei nipoti di Ulisse e dei cugini di Iolao, dei parenti di Davide e del custode delle miniere di re Salomone. Sta tornando in voga, nell’età delle patacche televisive, la generazione dei patacconi: siamo sommersi da libri di esperti domestici di filologia semitica, di editori di testi nuragici, di rimasticatori dei libri altrui, di gente che ancora oggi cita Carta Raspi e sodali."Così come non è detto che l'archeologo Momo Zucca accetti di scrivere un corposo articolo sull'argomento, altrettanto non è scontato che i due direttori del periodico, Lupinu e Maninchedda, si aspettino da Zucca una conferma a quel che l'uno pensa dei "pattaconi" e l'altro condivide. Può anche darsi che il consigliere regionale e studioso abbia avuto un ripensamento, magari su suggerimento di alcuni compagni di partito che - a quel che si sa - hanno vissuto con imbarazzo le uscite di Paolo Maninchedda sia sulla questione della scrittura nuragica sia sull'insegnamento veicolare della lingua sarda e delle alloglotte nell'Università di Sassari.Momo Zucca, per quel che lo conosco, è un professionista serio, oltre che uomo di profonda cultura, a cui devo una delle migliori presentazioni, a Bauladu, del mio Sa losa de Osana. A che io abbia letto, però non ha sulla faccenda della scrittura nuragica una posizione almeno possibilista. Ma forse hanno ragione gli amici che trovano, in quella piccola frase di Maninchedda, un'apertura. Su che cosa, naturalmente, è tutto da vedere.PS - Francamente più interessante ho trovato l'articolo con cui Roberto Bolognesi pone alcune domande a Gigi Sanna.

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