di Francesco Barbi
Voto: 8 e 1/2/10
Solamente uno stregone di grande potere e fuori di senno avrebbe potuto osare tanto. D’altra parte, la vita non riserva molti piaceri ai sani di mente.
(Pagina 377)
Melzo
Zaccaria Narrish è l’acchiapparatti di Tilos, il migliore nel suo campo, anche perché (come recitava lo slogan di
Ace Ventura) è l’unico. Infatti questo mestiere se l’è inventato lui. Un giorno Ghescik, il gobbo becchino della città, viene a chiedergli un favore. Da quel momento inizia per i due un’avventura che coinvolgerà giganti, assassini, cacciatori di taglie, prostitute, maghi e un mostruoso e terrificante demone. E topi, ovviamente.
La trama, come ho detto, si costruisce pian piano attraverso vari episodi ambientati in vari luoghi di questo mondo che, se non sbaglio, non ha un nome specifico (QUI una cartina), e pian piano emergono i collegamenti tra le vicende dei vari personaggi. La storia è interessante e ben gestita; come ho detto all’inizio la trama non è particolarmente emozionante ma ci pensano i personaggi a catturare l’attenzione cosicché l’interesse di sapere che succederà non viene mai meno, e da un certo punto in poi la storia si fa molto avvincente e coinvolgente.
Non mancano purtroppo alcuni aspetti negativi, probabilmente si tratta di una cosa di minore importanza, ma è comunque una cosa che a me da sempre molto fastidio: gli errori. Più di una volta ho trovato scritto “gli” al posto di “le”. Se succede una volta solo, ok, può essere una svista; due volte, ok, ci può stare; ma più di tre volte è proprio un errore! La cosa strana è che qualche volta viene anche usato il pronome giusto, quindi non è che proprio l’autore non sappia come si usano i pronomi! ;) La cosa che più mi dispiace è che a quanto ho capito si tratta di una versione del romanzo riveduta, perché la prima venne pubblicata da un altro editore col titolo L’acchiapparatti di Tilos. Possibile che nessuno si sia accorto del ripetuto errore? O, forse, non importa a nessuno parlare correttamente l’italiano? Che poi visti certi scempi trovati su altri libri non mi posso neanche tanto lamentare, se non altro non c’erano errori grammaticali in questo romanzo, e “po’” era sempre scritto correttamente con l’apostrofo! :)
Dopo questo piccolo sfogo, avrei un altro piccolo aspetto negativo da segnalare, ma di tutt’altro tipo: il libro finisce senza farci sapere che ne è stato di Sabatino!!! Sabatino è il topino che Zaccaria ha catturato a Fortevia, e che era rimasto in una sacca rubata dagli evasi! Immagino che il poverino, richiuso lì tutto quel tempo, sia morto di fame!!! :°( Io mi ci ero già affezionata! :((((
A parte queste piccolezze, il commento generale è senz’altro positivo, molto! C: Il romanzo mi è piaciuto, un low fantasy non banale, accattivante, ben scritto, avvincente, e che pone un punto di vista originale, diverso dal solito: quello degli emarginati della società. Il protagonista infatti è considerato un ritardato, e si accompagna con un gobbo (che per di più fa il becchino!), per poi incontrare strada facendo una prostituta, un gigante – lui sì davvero un po’ tocco- , e il mio caro cacciatore di taglie sfigurato (che non sarà proprio un emarginato in senso stretto, ma certo a pochi fa piacere averlo vicino!)Davvero una bella lettura che desideravo fare da tempo, e sono quindi ancora più contenta di aver partecipato a questo bookring che me ne ha dato al possibilità! :) Sicuramente leggerò il suo secondo romanzo, Il burattinaio che, se non ho capito male, dovrebbe essere una sorta di seguito.Copertina e Titolo
La copertina è semplice ma bella, con un topolino in primo piano e l’ombra di Ghescik che si intravede dalla finestra. Semplice e bello anche il titolo, anche se non so perché ma, pur non avendolo mai letto prima, mi viene da chiamare questo libro col titolo della prima edizione, L’acchiapparatti di Tilos!Dammi 3 parole
Scheda del libro
Titolo: L’acchiapparatti
Autore: Francesco Barbi (sito ufficiale)
Nazionalità: italiana
Anno prima pubblicazione: 2007
Personaggi: Zaccaria Narrish, Ghescik, Teclisotta (detta Isotta), Gamara
Casa Editrice: Baldini Castoldi Dalai
Pagine: 466
Link al libro: SITO UFFICIALE – ANOBII – GOODREADS
inizio lettura: 6 maggio 2012
fine lettura: 3 giugno 2012
Un po’ di frasi
I dadi d’osso erano stati lanciati. Le dita artritiche della cieca li sondavano uno ad uno.«Come hai detto di chiamarti, figliolo?»«Gelco.»«Come? Abbi pazienza, le mie orecchie sono così stanche.»«Gelco.»«Dunque Gelco, che cosa vuoi che veda?»«Non saprei… Il mio futuro.»[incipit]— Sono miei amici. Sì, insomma, quello secco secco. Ma anche il gobbo.— Due dementi. Anzi tre dementi.— Allora li conosci.Teclisotta e Gamara(Pagina 391)Spoiler Inside: explicit SelectShow
«L’ultimo? No, no. Non siamo alla fine. Siamo all’inizio. Sì, all’inizio. Non l’ultimo. Semmai il primo.» Zaccaria si inginocchiò di nuovo accanto a Steben. «Allora, dicci, vuoi rimanere anche tu qui con noi? Sì, con Orgo, Guia e Zaccaria?» Il fanciullo sollevò il faccino serio. «Sì», rispose.
Argomenti
4 stelline, ambientati in un luogo inventato, autori del 21° secolo, autori italiani, bookring, explicit, fantasy, frasi dai libri, incipit, La sfida infinita o quasi...quinta edizione 2012, nessuna precisa ambientazione temporale, OBIETTIVO 2012, scambio di segnalibri, segnalibri, Sfida dell'Autore, Sfida FANTASYOSA 2012, Sfida Ridammi 3 Parole, voto 8 e 1/2