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L’acciaieria Arvedi è ripartita fra boati, fumi e rumori. Dopo il ricorso al Tar e lo strappo in Provincia, al Comune un grave impegno

Creato il 14 novembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Collaborazione: è ciò che il sindaco Gianluca Galimberti proponeva e auspicava nei rapporti fra Comune e acciaieria. Questa collaborazione non c’è: l’Arvedi ricorre al Tar anche contro la conferenza dei servizi cui ha partecipato il Comune di Cremona. Ora che farà il sindaco di fronte a una rottura simile? Il confronto istituzionale è finito: subentra una prova di forza davanti al Tar, dove una delle due parti prima o poi soccomberà. E inizia un periodo di eccessiva, immeritata incertezza.

Nel primo video si sente un boato dopo 30”, attutito dalla pioggia. Nel secondo si vede una colata. Fumi, luci, rumori sotto la pioggia. L’acciaieria Arvedi è ripartita da pochissimi giorni, non si sa con quanti addetti al lavoro. Il tubificio, nella stessa notte, fra l’11 e il 12, non funzionava. L’industria siderurgica ha lavorato acquistando coils anche da altre aziende, pare anche dall’Ilva di Taranto.

La produzione riparte mentre la cassa integrazione, attivata dal 10 ottobre per 13 settimane rinnovabili, è ancora attiva. Alcuni dipendenti hanno ferie arretrate, altri hanno ricevuto l’ammortizzatore sociale: non si sa ancora quanti. Il totale massimo è 950.

L’industria siderurgica ha presentato ricorso al Tar per annullare il decreto 835 di quest’anno, col quale il settore Ambiente della Provincia ha approvato il piano di risanamento acustico. Arvedi vuole annullare tutti gli atti relativi al risanamento acustico, per questioni di competenza che la Provincia non avrebbe, e contesta anche i rilievi del rumore compiuti dall’Arpa.

Così, dopo tante discussioni, l’acciaieria volta le spalle e non riconosce la validità del percorso sinora compiuto insieme ai Comuni di Sesto, Cremona e Spinadesco e alla Provincia. I malumori e le preoccupazioni dell’azienda erano stati manifestati già nell’ultima riunione dell’Osservatorio Arvedi, nell’ottobre 2013, disponibile sul sito del Comune.

I sindacati hanno compiuto un’opera preziosa a tutela dei lavoratori: non è giusto criticare chi ha bisogno di lavoro, visto anche l’impegno che costa. Questo è un blog in cui posso affermare che l’alleanza spontanea fra lavoratori, chiamata sindacato, tutela il lavoratore e migliora le condizioni di lavoro. Dove non c’è il sindacato è peggio, facilmente peggio.

La questione più seria, per i residenti, resta il rumore, oltre ai fumi. Ci sono persone che non riescono a dormire, che spostano il letto in casa propria. Alcune abitazioni sono molto esposte all’impatto acustico, come ho verificato di persona, pubblicando anche alcuni video, altre molto meno. Non tutti quindi si lamentano.

L’acciaieria fra le case dà molto lavoro tuttavia le complicazioni sono note da anni. E’ dal 2012 che i cittadini hanno scritto una lettera avvalorata da oltre 90 firme.

La giunta Galimberti, spezzato il dialogo con l’amministrazione provinciale, ha un compito di grande importanza.

L’Arvedi si contrappone a tutti i tecnici degli enti pubblici con cui ha avuto a che fare.

Entro il dicembre 2014, inoltre, potrebbero partire i lavori per la posa del metanodotto Snam di allacciamento all’acciaieria: nella richiesta si parla anche di possibile centrale termoelettrica.

Il Comune di Cremona attenderà l’incontro del 25 novembre con il comitato di quartiere o anticiperà?

Il Comune di Spinadesco voleva trattare direttamente con l’Arvedi uscendo dalla conferenza dei servizi, senza spiegarne il motivo motivo alla consigliera Maria Teresa Puliti, che ha presentato interrogazione.

Il sindaco di Sesto è ora presidente della Provincia, ente che si è opposta in giudizio all’acciaieria.


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