Nemo propheta in patria: quanto lo sa bene Lorenzo Insigne e prima di lui i fratelli Cannavaro e scavando più indietro nel tempo Ciro Ferrara. Un napoletano con la maglia azzurra, un’assicurazione per i tifosi. Oltre al sudore, su quella casacca ci sarà anche il sangue, testimonianza di una lotta senza frontiere.
Ma se è vero questo, è altrettanto fondata l’idea che il tifoso del Napoli si aspetta dal suo scugnizzo qualcosa in più e con lui è più severo nei giudizi. Ricordate i gesti di stizza, poi perdonati, del giovane Lorenzo?
Lui che dal Pescara, ritrovò la maglia partenopea dopo un’annata fantastica insieme ad un altro napoletano: Ciro Immobile, nativo di Torre Annunziata.
Ciro, di proprietà della Juventus, fa il suo esordio in Serie A con la maglia del Genoa conquistandosi gli onori della cronaca sportiva. Ma è a Torino, sponda Toro, a timbrare la sua grandezza a suon di goal che gli valgono anche il giro della Nazionale italiana. Poi l’avventura tedesca al Borussia Dortmund, non proprio come nelle aspettative.
Ma il suo volto, i suoi goal, nell’immaginario collettivo del tifoso del Napoli vanno sempre a quei momenti in Serie B quando Immobile e Insigne fecero divertire mezza Italia, portando all’apice del successo il progetto tattico, spregiudicato e spettacolare di Zeman.
Gli abbracci, l’esultanza tra i due scugnizzi sono ancora vivi nei ricordi di tutti. E allora perchè non riproporre questo duo che tanto bene ha fatto? Ciro vuole tornare in Italia, lo ha lasciato intendere. Il Napoli gli strizza l’occhio ed ecco che l’attaccante del Borussia nelle ultime ore lancia un messaggio piuttosto chiaro: “E’ chiaro che fa piacere essere accostato a squadre così importanti. Mi riempie d’orgoglio, perché vuol dire che il lavoro fatto fino a questo momento è servito a qualcosa. Tra un po’ inizia il ritiro in Germania, poi vedremo che succederà. Il Napoli? Normale che mi possa fare piacere un loro interessamento. Già mi emoziona l’accostamento, figuriamoci indossare la maglia. Mi farebbe piacere ritrovare Insigne; in Nazionale sono stato in camera con Verratti, per un periodo c’è stato anche Lorenzo: rivederli e riabbracciarli mi rende sempre felice”.