Ricercatori del Venezuela, dalla Francia e dagli Stati Uniti per giungere ad una conclusione unanime: l’aceto può dimostrarsi un rimedio efficace contro i più pericolosi batteri come quello della TBC.
La scoperta, pubblicata sulla rivista mBio della American Society for Microbiology, è stata, in realtà, del tutto casuale ed il colpo di fortuna è da attribuire alla ricercatrice Claudia Cortesia. La post-doc nell’utilizzare dell’aceto per la preparazione di un farmaco in grado di combattere la tubercolosi, si è resa conto che l’aceto, in assenza del farmaco stesso, era già capace di uccidere il micobatterio, responsabile di numerose patologie come, appunto, la tbc. Dopo una prima analisi condotta presso l’Istituto Venezuelano di Investigazione Scientifica (IVIC) a Caracas, i successivi test eseguiti su diverse concentrazioni di aceto e differenti tempi di esposizione, condotti prima nei laboratori di New York e poi presso l’Università di Montpellier in Francia, hanno confermato la tesi verificando che l’esposizione a una soluzione al 6% di acido acetico per 30 minuti uccide effettivamente il batterio della tubercolosi. Per far comprendere la validità della scoperta basti pensare che la soluzione di acido acetico utilizzato al 6% è leggermente superiore a quella dell’aceto da cucina che, di norma, è al 4-5% e che basterebbero solo trenta minuti di esposizione per ridurre il numero di micobatteri della tubercolosi da 100 milioni a livelli non trascurabili.
- Ricerca di: Istituto Venezuelano di Investigazione Scientifica
- Pubblicata su: mBio
- Conclusione: Concentrazioni minime di aceto sono in grado di combattere i micobatteri