È una terra remota e isolata, fragile e spietata, quella che si trova dove i confini di Iran, Pakistan e Afganistan si incontrano, nel groviglio sconnesso di colline accidentate ed erose e tra sparute palme da dattero traballanti e rinsecchite.
Toz Baz è il Falco nero, un bambino ricco di forza e coraggio già provato dalla vita. È lui a raccontarci di questo mondo di tempeste di sabbia, di nuvole di pernici che compaiono nel cielo e di mancanza di cibo e acqua. Terre desolate e vive che ci rivelano storie di saggezza e di vero onore, ma anche di vicende di tamburi che allertano del pericolo o di oscuri amuleti d’argento pieni di mistero che inquietano e affascinano allo stesso tempo.
Jamil Ahmad, L’acqua più dolce del mondo, traduzione di Aurelia Martelli, Bollati Boringhieri 2014.