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L’acqua resterà pubblica? Il dubbio sta nel soggetto gestore: si teme non l’affidamento diretto in house ma la gara. Francesca Berardi: “Vèolia ora potrebbe fare ricorso e forse vincerlo”

Creato il 08 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Oggi l’assemblea degli enti locali azionisti di Padania Acque spa ha approvato all’unanimità l’acquisto delle quote di società estere (Véolia) ancora presenti dopo decenni nella compagine azionaria di via del Macello. Evento salutato come positivo dai sindaci e dal Comitato acqua pubblica. Le rassicurazioni di Giuseppe Tadioli (enti locali, Pd) hanno trovato conferma. La preoccupazione del Comitato acqua pubblica non riguarda l’atto oggi compiuto nella sede dell’Avis di via Massarotti, bensì la strada giuridica che può intraprendere il gestore unico del servizio idrico integrato, così com’è stato configurato circa due mesi fa.

Il gestore unico comprende Linea Group, ma anche società come l’Aem di Cremona e la Scs di Crema, che già fatto parte di Linea Group Holding (in sigla Lgh). Inoltre Lgh non ha le caratteristiche di un soggetto cui affidare direttamente il servizio idrico integrato: infatti non copre il territorio provinciale, bensì va oltre, estendosi su Lodi e su Rovato (Brescia). Lgh poi non è controllata dai Comuni della provincia di Cremona. Così com’è, quindi, Linea Group ” non è in condizione di ricevere l’affidamento diretto come una società in house”, sostiene Francesca Berardi. Questo è il dubbio che avvince il Comitato acqua pubblica. Dubbio che resterà vivo finché non si concluderà l’intera procedura: la scadenza incombe, essendo fissata entro l’anno. Il tempo a disposizione per costituire una società unica che gestisca il servizio idrico integrato è scarso, e ieri si è parlato anche di business plan. Sarà possibile rivedere in tempo lo strano complesso che forma il gestore unico rappresentato da Lgh al 60%? 

L’acqua resterà pubblica? Il dubbio sta nel soggetto gestore: si teme non l’affidamento diretto in house ma la gara. Francesca Berardi: “Vèolia ora potrebbe fare ricorso e forse vincerlo”

“Non vogliamo che si realizzi l’ipotesi di un ricorso contro questa situazione. Ora che Véolia è uscita da Padania Acque – sostiene ancora Francesca Berardi – può realmente presentare un ricorso contro un affidamento in house che risulterebbe anomalo, e potrebbe vincere”. Dunque se l’acquisto delle quote francesi da parte di Padania Acque “è in sé un elemento positivo”, come sostenuto dai sindaci e dalla stessa Berardi, non c’è ancora la sicurezza che i referendum possano essere rispettati.

L’acquisizione delle quote estere di Padania Acque due mesi fa è stato presentato come un passaggio obbligato verso un ulteriore evoluzione diretta alla costituzione di un soggetto gestore in house. Passo ulteriore ancora non compiuto. Il perito che ha scisso i rami d’azienda di Aem e Scs ecc. per conferirli a Padania Acque aveva affermato che così si preparava un soggetto gestore “più adatto alla gara che all’in house”. Non a caso Soresina e Castelleone non sono entrate in quel progetto, con Lgh protagonista.

Qualche ombra resta.

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