L'acqua, oggi, come nel passato, possiamo imparare a non sprecarla inutilmente.Le case dei nostri nonni erano sprovviste di servizi igienici e soprattutto non avevano l'acqua.La casa dei miei nonni e bisnonni aveva il privilegio di avere un pozzo sulla piazzetta antistante.Questo pozzo era l'orgoglio della mia bisnonna, Cosima.Tutto il vicinato veniva a chiederle l'acqua e siccome il suo motto era "L'ACQUA NON SI NEGA A NESSUNO", lei generosamente l'offriva, ma era ligia che si rispettassero le più elementari regole dell'igiene: il secchio e la corda non doveva essere appoggiati in terra per evitare che dello sporco entrasse nel pozzo e bisognava chiudere sempre l'imboccatura di quest’ultimo.Questo avveniva nei primi anni del 1900.
Casa di Via Annunziata (Brindisi)
Venne inserito al primo piano un grazioso sportello con un tubo collegato al pozzo nero. In questo modo non si doveva più uscire dalla casa per svuotare i vasi in quanto questa operazione avveniva all'interno dell'appartamento.Nelle camere da letto c'era sempre il catino con la relativa brocca per il lavaggio quotidiano del viso.Per il bagno, che solitamente avveniva settimanalmente, si provvedeva a scaldare l'acqua, riempire le tinozze (di legno o zinco) e nella stessa acqua si lavavano tutti i componenti della famiglia, uno dopo l'altro, iniziando dal bimbo più piccolo finendo al più grande.L'acqua poi insaponata -e tutt'altro che limpida- serviva per lavare i pavimenti.In estate questo avvenimento settimanale avveniva sul terrazzo, nelle tinozze piene d'acqua scaldate al sole.Come oggi abbiamo i pannelli solari anche loro usavano il sole come fonte di energia.Spesso i servizi igienici erano in comune con diverse famiglie in quanto erano formati da un buco collegato col pozzo nero, posti nel cortile delle case.Quando il pozzo nero andava svuotato, il suo contenuto veniva usato per concimare i campi.Nonna TeresaGrazie alla nonna Teresa e alla bisnonna Tina (la madre) abbiamo questi racconti, che sono uno spaccato nel tempo in un passato ormai lontano. La parsimonia nell’uso dell’acqua denota un profondo rispetto per questo elemento fondamentale per la vita, in particolar modo nel sud Italia (il racconto si riferisce alla Puglia ).Oggi normalmente tutti noi attuiamo quotidianamente comportamenti che portano un forte spreco d’acqua. Io vivo al nord e precisamente in provincia di Varese una delle province più piovose d’Italia, se non la più piovosa.Questo non mi autorizza ad abusare dell’acqua, infatti questo racconto ci ricorda di quando non avevamo l’acqua in casa e con fatica si riempivano dei recipienti i quali dovevano bastare alle esigenze giornaliere di tutta la famiglia fino al giorno successivo, quando si ripartiva a fare il carico.Ma io cosa faccio per risparmiare l’acqua ?Ecco qualche piccolo accorgimento, alla portata di tutti, che io ho adottato per dare il mio contributo nel contrastare lo spreco dell’acqua:
- Utilizzo quasi esclusivamente la doccia (le rare volte che mi concedo il bagno è una delizia maggiormente apprezzata )
- Naturalmente lavatrice solo a pieno carico
- Recupero parte dell’acqua di scarico della lavatrice, in quanto è ottima per i pavimenti e non necessita dell’aggiunta di detersivo perché è già saponata
- Quando lavo i denti non faccio scorrere continuamente l’acqua, ma chiudo e riapro il rubinetto
- Nei mesi estivi lascio in giardino (possibilmente lontano da Spock che distrugge di tutto)i vari annaffiatoi e similari di cui la casa dispone, così facendo durante i temporali si riempiranno di acqua pronta per bagnare i vasi.
I water di casa hanno il doppio tasto per lo scarico dell’acqua, non dimentichiamo e insegniamo ai nostri figli che quando schiacciamo lo scarico del water utilizziamo dagli 8-10 litri di acqua,ragion per cui non usiamo il water come una spazzatura perché anche per buttare ad esempio un mozzicone di sigaretta si fanno fuori 10 litri di acqua.Lavo i piatti a mano, so che molti ritengono meno dispendioso per l’acqua l’utilizzo della lavastoviglie ma io non sono d’accordo:
- primo il detersivo per la lavastoviglie è molto più inquinante del classico detersivo per la pulizia dei piatti a mano .
- Inoltre nel mio caso essendo in tanti la lavastoviglie non era sufficiente per contenere tutte le stoviglie e pentole di conseguenza dovevo lavare comunque parte dei piatti a mano … e allora tanto vale!!!
- Nel lavare i piatti a mano se cucino la pasta recupero in un catino l’acqua di cottura che è ottima per lavare i piatti: metto un goccio di detersivo( meglio se autoprodotto o bio richiedono meno risciacquo e anche qui si risparmia il prezioso liquido)e con l’acqua bella calda lavo i piatti che è una meraviglia, non dimentichiamoci che utilizzando l’acqua della cottura della pasta risparmiamo anche nel gas perché l’acqua è già calda.
E’ proprio vero che un risparmio “tira l’altro” e senza accorgerci si diventa sostenibili e sobri nelle scelte. Insomma senza pensarci si fa decrescita!