Stamattina mi son detto che forse il vero problema della politica è che c’è troppa politica, e qualcuno mi dirà che ho scoperto l’acqua calda ma a me sto pensiero è venuto proprio stamattina. Non prima, non dopo. Qualcuno magari potrà anche obiettare che non è un problema, che vuole dire che c’è più rappresentanza o qualche boiata del genere (che poi per caso tu che hai votato ti senti rappresentato? Ma dici davvero?). Io invece penso che ce ne sia troppa, in tutti i sensi. E quando c’è troppa roba poi finisce che o ti ingozzi di tutto e finisci nauseato oppure rimani nauseato ancora prima, perché gli odori di ogni ben di dio che stanno sul banchetto finiscono per mischiarsi in qualcosa che tutto ha tranne che l’odore di qualcosa di commestibile. O per fare un altro esempio: è in fondo un po’ come in un acquario. Avete mai avuto un acquario? Io si. Ne ho avuti di svariate dimensioni e capacità, in termini di litri contenuti. Ma rimane sempre il problema, che per pur grande che sia la vasca per ogni pesce devi considerare una determinata percentuale di spazio. Non lo puoi saturare, anche se ti sembra che ci sia più acqua che pesci, anche se hai una vasca enorme, e questo perché ogni pesce per le sue particolari peculiarità (date da dimensioni, specie etc etc) dipende da quello spazio, anche fossero pochi centimetri cubici, per il cibo, per il movimento, per l’ossigenazione, e pure perché ognuno di essi ha esigenze specifiche di habitat, anzi, micro habitat dentro quella vasca. Se tu immetti nell’acquario più pesci del dovuto finisci per ritrovarti davanti ad uno spettacolo raccapricciante. Uno spettacolo in cui i più grandi attaccano i più piccoli, e i più piccoli in blocco mozzano a morsichi le pinne ai più grandi in una lotta frenetica per il cibo, lo spazio, l’aria, il territorio. Una sorta di scannatoio acquatico dove l’equilibrio non viene ristabilito se non con il quasi totale annientamento della popolazione della vasca. E alla fine a rimanere a galla sono solo un mucchio di cadaverucci colorati.
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