Magazine Cucina

"L' Acquarosa": bevanda afrodisiaca di Leonardo da Vinci

Da Patiba @patiba1

 

Le Rose Rinascimentali hanno ispirato artisti, poeti, musici e giullari del XIV e XV sec.
Leonardo da Vinci nacque il 15 aprile 1452, figlio della popolana di Vinci Caterina e del notaio fiorentino Ser Pietro; entrambi si sposarono poco dopo e Leonardo ebbe come padre adottivo, pur riconosciuto da quello effettivo, Accatabriga di Piero del Vacca, di professione pasticcere che gli inculca la passione per la cucina, che, pochi sanno, sarà più forte di ogni altro suo interesse.
A bottega dal Verrocchio con l’amico Sandro Botticelli, prende a fare il garzone prima e lo chef poi alla Taverna delle Tre Lumache sul Ponte Vecchio, tra il 1472 e il 1478, anno in cui il locale va a fuoco e Leonardo, col suo amico Sandro, fonda la Taverna delle Tre Rane. Devono chiudere poco dopo causa il clamoroso insuccesso: i fiorentini non apprezzavano le stravaganze di Leonardo in cucina (vera sorta di nouvelle cuisine ante litteram), né i menu scritti da destra a sinistra con disegni incomprensibili ai più. Intorno al 1482 Leonardo si reca a Milano, presso la corte di Ludovico Sforza (il Moro) da cui ottiene l’incarico di attendere alle fortificazioni e di ricoprire la carica di Gran Maestro di feste e banchetti alla corte degli Sforza. In questi anni comincia a scrivere quello che viene chiamato Codex Romanoff, una sorta di quaderno degli appunti di cucina del Maestro. Il testo non è di certissima attribuzione, anche perché mancano notizie storiche sul percorso di queste carte, trovate all’Hermitage come copia che un certo Pasquale Pisapia sostiene aver tratto da un manoscritto originale di Leonardo. Tutti i particolari lasciano pensare che il testo sia davvero del Maestro e così ritengono i due autori inglesi – Shelagh e Jonathan Routh – che pubblicarono il libro nel 1987.
Fonte: www.vincenzoreda.it *** Leonardo da Vinci inventò una bevanda afrodisiaca La 'ricetta', contenuta nel Codice Atlantico conservato a Milano nella Biblioteca Ambrosiana, prevede l'uso di estratto di rosa, zucchero, limone e poco alcool. E' firmata Leonardo Da Vinci la ricetta di una inedita bevanda analcolica ed afrodisiaca a base di estratto di rosa, zucchero e limone. Dopo 485 anni, la ricetta è stata riprodotta per la prima volta al Museo Ideale Da Vinci in occasione della presentazione del nuovo allestimento. "L' Acquarosa di Leonardo", spiega Alessandro Vezzosi, ideatore e direttore del museo, è stata ottenuta in base ad una precisa ricetta descritta al foglio 482 recto (ex 177 recto-a) del Codice Atlantico conservato a Milano nella Biblioteca Ambrosiana. E' databile agli ultimi anni di vita dell'artista-scienziato, cioè al periodo francese, attorno al 1517. La descrizione della bevanda è precisa negli ingredienti (acquarosa, zucchero, limone) e nel sistema di filtraggio (colati in 'tela bianca'); doveva essere servita 'fresca' e Leonardo la definisce bibita estiva per i Turchi ('è bevanda di Turchi la state'). E' questa, secondo Vezzosi, una nuova conferma di come siano stati fondamentali i rapporti di Leonardo con l'Oriente. Molte delle sue principali fonti del sapere tecnologico risalgono infatti all'antica Bisanzio (Costantinopoli ancora nel Rinascimento, oggi Istanbul) e uno dei suoi straordinari progetti, Leonardo lo inviò in Turchia al sultano Bajazet II: consisteva nel Ponte sul Corno d'Oro tra Pera e Costantinopoli (di cui il Museo Ideale Leonardo Da Vinci presenta ora una nuova ricostruzione in miniatura) ed è ancora sorprendente per la modernità dell'ingegneria e del design.
La bevanda, spiega ancora Vezzosi, è stata ottenuta miscelando gli ingredienti indicati da Leonardo.
Il risultato è una bibita gradevole e dissetante che, utilizzando la rosa, può essere considerata afrodisiaca. La presentazione al Museo ideale è una prima assoluta mondiale e, al momento, non c'è alcuna intenzione di commercializzare il prodotto.
Fonte: www.koimano.com *** Acqua alle rose di Leonardo da Vinci
Ingredienti per 1 litro:
  • 1 litro di acqua minerale
  • 2 limoni non trattati
  • 4 cucchiai di zucchero
  • 4 cucchiai di petali di rosa essiccati
  • una coppa di alcol a 90°
Disponete l'acqua minerale in una brocca capiente. Spremete i limoni non trattati e aggiungete il succo all'acqua insieme ai 4 cucchiai di zucchero, ai 4 cucchiai di petali di rosa essiccati e alla coppa di alcool 90°. Agitate bene il composto in modo che tutti gli ingredienti si mescolino bene tra loro e lo zucchero si sciolga completamente. Coprite la brocca e lasciatela riposare per almeno 3 ore in un luogo fresco e buio. Successivamente, prendete una bottiglia di vetro e, usando un imbuto sul fondo del quale avrete sistemato un paio di fogli di garza, filtrate il liquido dalla brocca alla bottiglia. Servite leggermente fresca.
Per creare questa bevanda ci siamo ispirati alla ricetta di una bibita descritta da Leonardo da Vinci nel suo Codice Atlantico, conservato oggi alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Fonte: www.koimano.com -Ivana Marangoni *** Leggi anche
Marmellata di rose antiche

 

 

Le Rose Rinascimentali hanno ispirato artisti, poeti, musici e giullari del XIV e XV sec.
Leonardo da Vinci nacque il 15 aprile 1452, figlio della popolana di Vinci Caterina e del notaio fiorentino Ser Pietro; entrambi si sposarono poco dopo e Leonardo ebbe come padre adottivo, pur riconosciuto da quello effettivo, Accatabriga di Piero del Vacca, di professione pasticcere che gli inculca la passione per la cucina, che, pochi sanno, sarà più forte di ogni altro suo interesse.
A bottega dal Verrocchio con l’amico Sandro Botticelli, prende a fare il garzone prima e lo chef poi alla Taverna delle Tre Lumache sul Ponte Vecchio, tra il 1472 e il 1478, anno in cui il locale va a fuoco e Leonardo, col suo amico Sandro, fonda la Taverna delle Tre Rane. Devono chiudere poco dopo causa il clamoroso insuccesso: i fiorentini non apprezzavano le stravaganze di Leonardo in cucina (vera sorta di nouvelle cuisine ante litteram), né i menu scritti da destra a sinistra con disegni incomprensibili ai più. Intorno al 1482 Leonardo si reca a Milano, presso la corte di Ludovico Sforza (il Moro) da cui ottiene l’incarico di attendere alle fortificazioni e di ricoprire la carica di Gran Maestro di feste e banchetti alla corte degli Sforza. In questi anni comincia a scrivere quello che viene chiamato Codex Romanoff, una sorta di quaderno degli appunti di cucina del Maestro. Il testo non è di certissima attribuzione, anche perché mancano notizie storiche sul percorso di queste carte, trovate all’Hermitage come copia che un certo Pasquale Pisapia sostiene aver tratto da un manoscritto originale di Leonardo. Tutti i particolari lasciano pensare che il testo sia davvero del Maestro e così ritengono i due autori inglesi – Shelagh e Jonathan Routh – che pubblicarono il libro nel 1987.
Fonte: www.vincenzoreda.it *** Leonardo da Vinci inventò una bevanda afrodisiaca La 'ricetta', contenuta nel Codice Atlantico conservato a Milano nella Biblioteca Ambrosiana, prevede l'uso di estratto di rosa, zucchero, limone e poco alcool. E' firmata Leonardo Da Vinci la ricetta di una inedita bevanda analcolica ed afrodisiaca a base di estratto di rosa, zucchero e limone. Dopo 485 anni, la ricetta è stata riprodotta per la prima volta al Museo Ideale Da Vinci in occasione della presentazione del nuovo allestimento. "L' Acquarosa di Leonardo", spiega Alessandro Vezzosi, ideatore e direttore del museo, è stata ottenuta in base ad una precisa ricetta descritta al foglio 482 recto (ex 177 recto-a) del Codice Atlantico conservato a Milano nella Biblioteca Ambrosiana. E' databile agli ultimi anni di vita dell'artista-scienziato, cioè al periodo francese, attorno al 1517. La descrizione della bevanda è precisa negli ingredienti (acquarosa, zucchero, limone) e nel sistema di filtraggio (colati in 'tela bianca'); doveva essere servita 'fresca' e Leonardo la definisce bibita estiva per i Turchi ('è bevanda di Turchi la state'). E' questa, secondo Vezzosi, una nuova conferma di come siano stati fondamentali i rapporti di Leonardo con l'Oriente. Molte delle sue principali fonti del sapere tecnologico risalgono infatti all'antica Bisanzio (Costantinopoli ancora nel Rinascimento, oggi Istanbul) e uno dei suoi straordinari progetti, Leonardo lo inviò in Turchia al sultano Bajazet II: consisteva nel Ponte sul Corno d'Oro tra Pera e Costantinopoli (di cui il Museo Ideale Leonardo Da Vinci presenta ora una nuova ricostruzione in miniatura) ed è ancora sorprendente per la modernità dell'ingegneria e del design.
La bevanda, spiega ancora Vezzosi, è stata ottenuta miscelando gli ingredienti indicati da Leonardo.
Il risultato è una bibita gradevole e dissetante che, utilizzando la rosa, può essere considerata afrodisiaca. La presentazione al Museo ideale è una prima assoluta mondiale e, al momento, non c'è alcuna intenzione di commercializzare il prodotto.
Fonte: www.koimano.com *** Acqua alle rose di Leonardo da Vinci
Ingredienti per 1 litro:
  • 1 litro di acqua minerale
  • 2 limoni non trattati
  • 4 cucchiai di zucchero
  • 4 cucchiai di petali di rosa essiccati
  • una coppa di alcol a 90°
Disponete l'acqua minerale in una brocca capiente. Spremete i limoni non trattati e aggiungete il succo all'acqua insieme ai 4 cucchiai di zucchero, ai 4 cucchiai di petali di rosa essiccati e alla coppa di alcool 90°. Agitate bene il composto in modo che tutti gli ingredienti si mescolino bene tra loro e lo zucchero si sciolga completamente. Coprite la brocca e lasciatela riposare per almeno 3 ore in un luogo fresco e buio. Successivamente, prendete una bottiglia di vetro e, usando un imbuto sul fondo del quale avrete sistemato un paio di fogli di garza, filtrate il liquido dalla brocca alla bottiglia. Servite leggermente fresca.
Per creare questa bevanda ci siamo ispirati alla ricetta di una bibita descritta da Leonardo da Vinci nel suo Codice Atlantico, conservato oggi alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Fonte: www.koimano.com -Ivana Marangoni *** Leggi anche
Marmellata di rose antiche

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine