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L’acquisto dei prodotti senza glutine in Italia – parte seconda

Da Gftl

Acquisto prodotti senza glutine

Un paio di settimane fa abbiamo visto come avviene la gestione dei buoni per l’acquisto di prodotti senza glutine nelle regioni del centro-nord Italia, oggi, invece, analizziamo la situazione nel centro-sud. Vi saranno differenze? Scopriamolo insieme …..

Marche:
i tetti massimi di spesa sono quelli fissati dalle Linee Guida Nazionali, non si tratta di buoni cartacei ma il medico di base rilascia una normale ricetta al paziente celiaco che può utilizzarla per l’acquisto di prodotti senza glutine solo in farmacia.

Abruzzo:
i tetti massimi di spesa sono quelli fissati dalle Linee Guida Nazionali, ossia:
da 6 mesi a 1 anno: € 45 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 3,5 anni: € 62 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 10 anni: € 94 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
età adulta: € 140 IVA esclusa (per i maschi) e € 99 IVA esclusa (per le femmine)
L’ASL rilascia un apposito libretto o altra modulistica contenente 12 buoni, uno per ogni mese dell’anno , riportante il tetto di spesa mensile assegnato per i prodotti senza glutine e i dati del paziente celiaco. Il buono mensile è cartaceo, diviso in 4 tranches del singolo valore pari a un quarto del valore del tetto mensile riconosciuto (come stabilito da Delibera Regionale del 13/05/2011). I buoni sono spendibili nelle farmacie, parafarmacie, negozi specializzati e nella GDO (solo a Pescara, a L’Aquila non vi sono supermercati convenzionati).

Lazio:
i tetti massimi di spesa sono quelli fissati dalle Linee Guida Nazionali, ossia:
da 6 mesi a 1 anno: € 45 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 3,5 anni: € 62 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 10 anni: € 94 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
età adulta: € 140 IVA esclusa (per i maschi) e € 99 IVA esclusa (per le femmine)
Come previsto nel D.G.R. n°16 del 16/01/2009, la modalità di erogazione è di 12 moduli necessari per l’acquisizione dei prodotti senza glutine per il fabbisogno annuale, oppure, su richiesta è possibile fornire all’assistito il modulo mensile frazionato in due unità di uguale importo. I moduli frazionati potranno essere utilizzati dai pazienti in un’unica soluzione o in momenti diversi ed esercizi diversi purché relativi al mese di competenza. Il D.G.R. prevede che siano spendibili nelle farmacie, parafarmacie, negozi specializzati e anche nella GDO (anche se sono ancora pochi i supermercati che li ritirano).
Il paziente affetto da celiachia diagnosticata da specialista competente ha diritto, anche in caso di domicilio temporaneo presso la Regione Lazio, alla prescrizione dei buoni per fruire gratuitamente di prodotti dietetici privi di glutine come da Registro Ministeriale (questo è valido previa dichiarazione della ASL di residenza di non fruizione dello stesso beneficio), per ulteriori info http://www.aiclazio.it/celiachia/erogazione-dei-prodotti-ai-non-residenti . Infine, sul sito AIC della Regione Lazio è consultabile l’elenco degli esercizi commerciali convenzionati con il Servizio Sanitario Regionale e autorizzati al ritiro dei moduli http://www.aiclazio.it/celiachia/celiachia/comprare-con-ricetta .

Campania:
i tetti massimi di spesa sono quelli fissati dalle Linee Guida Nazionali, ossia:
da 6 mesi a 1 anno: € 45 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 3,5 anni: € 62 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 10 anni: € 94 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
età adulta: € 140 IVA esclusa (per i maschi) e € 99 IVA esclusa (per le femmine)
Come stabilito dalla Deliberazione N. 1244 del 13 luglio 2007, fino a poco più di un anno fa le ASL Campane consegnavano ai cittadini celiaci un documento di credito costituito de 12 buoni spesa mensili in formato cartaceo, spendibili presso le farmacie o i negozi convenzionati, i buoni potevano essere spesi solo nel mese di competenza. A partire da aprile 2013 è stato introdotto, prima a Caserta e poi gradualmente in tutte le altre province Campane, un nuovo sistema che prevede l’uso di una card elettronica che è andata a sostituire il vecchio sistema dei buoni cartacei. L’importo caricato sulla card può essere speso in diversi negozi, farmacie e parafarmacie convenzionate, non nella GDO (non esiste una convenzione con la grande distribuzione). La procedura di acquisto è semplice: il cliente celiaco presenta la sua card nel negozio convenzionato, il negoziante legge i dati della card con penna ottica e il programma SANI.A.R.P. immediatamente rileva il budget mensile, un eventuale importo già erogato in precedenza, la data dell’ultima erogazione (se presente) ed, a fine spesa, l’importo in erogazione e quello ancora erogabile nel corso del mese. Dopo aver effettuato l’acquisto dei prodotti, viene rilasciata una ricevuta di quanto è stato acquistato al cliente.

Puglia:
i tetti massimi di spesa sono praticamente quelli fissati dalle Linee Guida Nazionali, ossia:
da 6 mesi a 1 anno: € 45 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 3,5 anni: € 62 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 10 anni: € 94 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
età adulta: € 140 IVA esclusa (per i maschi)
Per le donne però la Regione Puglia con il D G.R. n° 1063 del 30/05/2012 ha innalzato a € 110 mensili la quota prevista per le donne celiache adulte (in precedenza era di € 99 come stabilito dal Ministero della Salute).
A gennaio ci si reca presso la propria ASL a ritirare l’opuscolo con i 12 buoni cartacei, uno per ciascun mese, l’importo non è diviso in tranches. I buoni possono essere spesi presso le farmacie, parafarmacie, negozi specializzati e anche nella GDO (anche se sono ancora pochi i supermercati e ipermercati che offrono questo servizio).

Basilicata:
i tetti massimi di spesa sono quelli fissati dalle Linee Guida Nazionali, ossia:
da 6 mesi a 1 anno: € 45 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 3,5 anni: € 62 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 10 anni: € 94 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
età adulta: € 140 IVA esclusa (per i maschi) e € 99 IVA esclusa (per le femmine)
I buoni sono spendibili solo nelle farmacie.

Calabria:
i tetti massimi di spesa sono quelli fissati dalle Linee Guida Nazionali, ossia:
da 6 mesi a 1 anno: € 45 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 3,5 anni: € 62 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 10 anni: € 94 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
età adulta: € 140 IVA esclusa (per i maschi) e € 99 IVA esclusa (per le femmine)
I buoni sono cartacei, stampati su un foglio A4, suddiviso in 4 tranches per ciascun mese, spendibili nelle farmacie, parafarmacie, negozi specializzati e anche nella GDO (anche se, purtroppo, in diverse zone della Calabria è diffcile trovare negozi specializzati e supermercati/ipermercati che li ritirino).


Sicilia:
i tetti massimi di spesa sono quelli fissati dalle Linee Guida Nazionali, ossia:
da 6 mesi a 1 anno: € 45 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 3,5 anni: € 62 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 10 anni: € 94 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
età adulta: € 140 IVA esclusa (per i maschi) e € 99 IVA esclusa (per le femmine)
I buoni sono cartacei, stampati su un foglio A4 non suddiviso in tranches per ciascun mese, spendibili nelle farmacie, parafarmacie, negozi specializzati e anche nella GDO (anche se sono ancora pochi i supermercati che li ritirano).
Ogni anno il celiaco si deve recare alla propria ASL, consegna un certificato medico che attesta di aver diritto ai prodotti senza glutine indispensabili per la sua dieta e, successivamente, può ritirare la serie di buoni per l’intero anno.


Sardegna:

i tetti massimi di spesa sono quelli fissati dalle Linee Guida Nazionali, ossia:
da 6 mesi a 1 anno: € 45 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 3,5 anni: € 62 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
fino a 10 anni: € 94 IVA esclusa, indipendentemente dal sesso
età adulta: € 140 IVA esclusa (per i maschi) e € 99 IVA esclusa (per le femmine)
I buoni sono cartacei, non divisi in più tranches e spendibili solo nelle farmacie, parafarmacie e negozi specializzati.

Come abbiamo potuto vedere vi sono evidenti differenze e c’è ancora parecchio lavoro da fare sulla spendibilità del buono al di fuori del circuito farmacie-parafamacie e, soprattutto, sulla portabilità dei buoni e sul loro utilizzo su tutto il territorio nazionale. La situazione attualmente è piuttosto complessa in quanto l’utilizzo di buoni al di fuori della regione di residenza comporta l’esistenza di accordi bilaterali tra le Regioni interessate per poter ottenere i rimborsi, speriamo di potervi raccontare presto un finale diverso e più favorevole per i celiaci ;-).

Ringrazio Vera, Sonia, Silvia, Tania, Anna Lisa e Antonella che mi hanno fornito i dati per le proprie regioni.

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