L'adolescente, dunque, possiede tutte le caratteristiche del pensiero anticipatorio, quello che ha la caratteristica del "possibile", il quale gli permette di iniziare a pensare al futuro e a tutto ciò che lo caratterizza, di stendere teorie su se stessi e sul mondo, ecc. E’ il momento della nascita della propensione alla discussione, cioè la forma dialogica della problematizzazione, che lo induce a costruire o ad accettare, entusiasticamente, concezioni di vita riformatrici, che sono spesso solamente una mera illusione scevra da ogni ponderazione di difficoltà concrete. Tutto ciò è reso possibile proprio dalla presenza dell’intelligenza astratta che gli consente di poter subordinare il reale al possibile (ib).
Egli possedendo tutti gli aspetti del pensiero adulto desidera anche metterli in pratica. Ma questo non gli risulta facile poiché, anche se possiede un'intelligenza razionale ben sviluppata, nello stesso tempo non gode di una emotività altrettanto matura, per cui ciò è di ostacolo ad esistere in modo ben definito.
L’adolescente si trova sia nella sfera personale nonché sociale ad avere serie difficoltà d’affermazione di Sé. Egli vive, di fatto, in una marginalità sociologica, che lo posiziona sia fuori del gruppo degli adulti sia da quello dei fanciulli. La penalità di tale condizione non può che essere altro che una forte incertezza, che di fatto ostacola proprio il senso della sua identità.
Afferma Erikson E. (1974):
“ una delle coordinate indispensabili dell’identità è il ciclo vitale in quanto nell’adolescenza l’individuo sviluppa i requisiti di crescita fisiologica, di maturazione mentale e di responsabilità”.
La strutturazione del Sé, tappa fondamentale per avere una percezione completa ed integrata di se stessi nel mondo, è, pertanto, spesso ostacolata da difficoltà interazionali micro e macro-sociali. Ciò diviene così il presupposto per una possibile vulnerabilità alla psicopatologia o comunque a potenziali difficoltà d’adattamento.
L'adolescente dalla dipendenza deve raggiungere l'autonomia, e per tale scopo deve elaborare costruttivamente i vecchi schemi di pensiero infantili, per rompere gli obsoleti legami che tali schemi rappresentano.
Con l’adolescenza dovrebbe accadere spontaneamente la messa in crisi delle certezze dell’età infantile: la certezza circa l’onniscenza e l’onnipotenza degli adulti, la certezza sulla univocità della realtà esterna, la certezza sulla semplificazione della vita interiore e la certezza sulla esistenza dello schema di riferimento esterno come guida stabile e sicura (Canestrari R., 1984), e conquistare, usando la metafora di Baldascini (1995), uno:
- spazio fisico (il corpo);
- spazio sociale (la mobilità tra i principali sistemi di riferimento: famiglia, pari, adulti, l’abitare in ambiti collettivi diversi e inediti).
- spazio mentale (lo sviluppo del pensiero astratto);
- spazio psicologico (la costruzione del Sé);
E’ la conquista della libertà - la libertà di scoprire e abitare altri spazi, spazi interattivi differenti da quello familiare.
Ecco qui il perché del bisogno di legami al di fuori della famiglia, con il gruppo dei pari, un esempio è l'amico coetaneo dello stesso sesso con il quale instaurare un’amicizia profonda, conquista iniziale che poi porterà alla ricerca di un partner d'amore.
Di fatto, se ci mettessimo ad osservare un adolescente, noteremo chiaramente nel suo comportamento, la coesistenza di impulsi verso l'autonomia con l'inerzia delle esperienze infantili. Tale realtà causa un certo tipo di comportamenti e i loro opposti (forti ribellioni alternate a passive sottomissioni; presenza di forte iniziativa facilmente seguita da forte pigrizia; ecc..).
Insomma, tutto questo indica chiaramente nel conflitto adolescenziale la simultanea presenza di un forte desiderio ad andare avanti verso l'autonomia, ed un bisogno altrettanto forte di tornare indietro verso la dipendenza.
Tale periodo, dunque, rappresenta un passaggio decisivo e particolarmente importante, poiché costituisce l’evoluzione che va da una specifica dimensione esistenziale ad un’altra completamente diversa e più complessa.
Maurizio Mazzani Psicologo Psicoterapeuta
Magazine Adolescenti
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