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L’Aem ingaggia D’Artagnan per difendere il teleriscaldamento e l’inceneritore

Creato il 22 luglio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

D’Artagnan è un personaggio dell’Ottocento e non sa che nel frattempo si è costituita l’Unione europea con un Parlamento che ogni tanto dà delle direttive interessanti. Bisogna che Dumas o l’eterno Conte di Montecristo aggiornino il personaggio. Qui abbiamo sostenuto un modello diverso da quello del secolo scorso, che non può più essere riproposto con l’aiuto di argomentazioni che si usavano dieci anni fa. Trattandosi di passando ad altro paradigma, è in gioco una scelta fra modelli diversi, non l’analisi oggettiva del modello ormai fallito. A meno che non si esiga maggior inquinamento in una regioni più inquinate del mondo e che si creda ancora che il teleriscaldamento sia adatto a una città piccola come Cremona e soprattutto adatto alle case popolari. Questo D’Artagnan provi a vivere in una casa popolare senz’acqua, luce e riscaldamento. Va anche notato che teleriscaldamento è nome comune, non nome proprio, quindi si scrive con la minuscola, come inceneritore, azienda, distacco, utenze, arroganza. Ci sono note teorie scientifiche che traggono conclusioni molto severe sull’inquinamento causato dagli inceneritori. Perché nessuno le confuta?

Buongiorno Signor Zignani

In merito al Teleriscaldamento penso lei sappia che il teleriscaldamento è una alternativa al gas metano. chi usufruisce del gas per riscaldamento e acqua sanitaria paga una fornitura per due servizi. se vuole usufruire di un singolo servizio può tranquillamente installarsi uno scaldabagno per l’acqua sanitaria.
Il Teleriscaldamento è una unica fornitura di calore… è scelta del cliente finale utilizzarlo solo per riscaldamento, solo per acqua sanitaria o per entrambi, basta che si doti degli opportuni impianti in appartamento… se il servizio viene erogato… poi deve essere correttamente pagato.

per quanto riguarda il Termovalorizzatore, premesso che lei svolgendo una attività giornalistica è perfettamente al corrente che le emissioni di un Termovalorizzatore sono inferiori rispetto ai cementifici alle aziende siderurgiche, alle raffinerie presenti sul territorio; sicuramente è al corrente del fatto che gli 11 termovalorizzatori presenti in Lombardia devono rispettare rigide norme nazionali e regionali in tema di emissioni e sicuramente è al corrente del fatto che il Termovalorizzatore è monitorato in continuo dagli enti competenti ed i relativi impatti ambientali sono nettamente al di sotto …. di altri impianti in provincia.

in merito al Teleriscaldamento… meglio avere due camini controllati in continuo o 30.000 caldaiette a gas sparse sul territorio comunale…. più o meno in regola?? Lei è al corrente vero che almeno 50 palazzi storici in centro compreso quelli più conosciuti se non fossero teleriscaldati…. non avrebbero l’autorizzazione per il riscaldamento a gas metano ma bensì sarebbero obbligati ad essere riscaldati da impianti a gasolio?

Forse se metabolizza tutto questo il suo approccio in merito sarebbe meno critico e più oggettivo.

Saluti
D’Artagnan


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