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L'affaccio sull'estate

Creato il 07 giugno 2015 da Odio_via_col_vento

L'affaccio sull'estate

Edvard Munch, A pine 

C'era un sentiero che scendeva ripido verso il mare, in mezzo alla macchia mediterranea. Mirto e alloro, pini, rosmarino; verso tarda estate, da certi cespugli cominciavano ad affacciarsi le more.

Per trovare la strada più agevole per raggiungere una piccola spiaggia di ciottoli e poi la lunga scogliera, di massi piatti e squadrati sui quali era facile trovarne uno su cui distendersi al sole; per arrivare alle pozze d'acqua tra scoglio e scoglio, ricche di pesciolini, ricci, perfino stelle marine; per raggiungere lo scintillio dei riflessi romboidali di sole nel mare, il frangersi consolatorio della risacca, il sapore e l'odore di salmastro; per vivere l'estate, quella vera.Il sentiero ad un certo punto passava sotto la ferrovia, un ponte basso, sotto il quale quasi dovevi abbassare la testa, un piccolo spazio di buio e ombra. Il treno sferragliava, quasi un rombo di tuono se passavi lì sotto incrociandone il passaggio. I bambini avevano un po' paura, quel misto fra attrazione verso un pericolo misterioso e gridolini di gioia e corsette verso la luce, in fondo al buio.Era bello, invece, totalmente bello, fermarsi all'uscita, al sole, sedersi sul bordo del sentiero ed aspettare il treno successivo, per salutare gridando e sventolando le mani, i passeggeri. Come lingo tutte le linee ferroviarie che costeggiano il mare, infilandosi in una galleria dopo l'altra, i viaggiatori stavano tutti assiepati e intenti al finestrino per catturare le rapide visioni di mare che si presentavano, brevi, e correvano via. Così si incrociavano anche le nostre vite. Ignare, inconsapevoli, leggere.Ero una mamma giovanissima: una ragazzina, se mi ripenso con la maturità di oggi.Loro erano bimbetti piccoli, quasi uccellini implumi, che si facevano sorprendere da tutto, curiosi di vita.Quelle erano estati così: belle e inconsapevoli, che venivano naturali, una dopo l'altra.Talvolta sono passata, anni dopo, dagli stessi luoghi, ma come viaggiatore su quel treno. Ho cercato il luogo magico dello squarcio di mare tra una galleria e l'altra. Non so nemmeno io se l'ho identificato.Ma che importa? Quello che cercavo, in realtà, non c'è più. 

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