La figura di Cristoforo Colombo, così osannata nella nostra civiltà occidentale, è in realtà un mito costruito a tavolino. Steve John Hibbs, nel suo blog, alla domanda finale:"Perché non creare una festività in sostituzione del Columbus Day?", riportata nell'articolo che ho sotto tradotto, dal titolo Il Columbus Day Americano: il vero lascito di omicidio e schiavitù, risponde:"Perché il governo apprezza la celebrazione di un assassino di massa che è della loro stessa stoffa. Nessuno del milione di iracheni uccisi ha fatto suonare una campana?!" e continua:
"Il dipinto a olio (a lato, n.d.t.) fatto a Cristoforo Colombo da Sebastiano del Piombo nel 1519 raffigura Colombo mentre balena il gesto cabalistico della mano che indica il sentiero iniziatico della mano sinistra sia dei Cavalieri Templari, dei Massoni e di alcune altre società segrete o una combinazione di tali organizzazioni Luciferine, tutte con profonde radici nascoste all'interno delle catacombe e della storia del Vaticano...."Il Columbus Day Americano: il vero lascito di omicidio e schiavitù
Eric Kasum
11 Ottobre 2010
The Huffington Post
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com
Ancora una volta è il momento di celebrare il Columbus Day. Eppure, la verità è sbalorditiva: Se Cristoforo Colombo fosse vissuto oggi, sarebbe messo sotto processo per crimini contro l'umanità. Il Regno del Terrore di Colombo, come documentato da noti storici, fu così sanguinoso, il suo lascito così indicibilmente crudele, che fa di Colombo un criminale moderno che rende Saddam Hussein un pallido merluzzo. Domanda: perché dobbiamo onorare un uomo che,se fosse vivo oggi, sarebbe quasi certamente nel braccio della morte in attesa di esecuzione? Se desideri sapere la vera storia di Cristoforo Colombo continua a leggere. Ma ti avverto, non è per i deboli di cuore. Ecco i principi fondamentali. Il secondo lunedì del mese di Ottobre di ogni anno si celebra il Columbus Day (quest'anno è l'11 Ottobre). Insegniamo ai nostri ragazzi delle scuole una canzone carina che dice:"Nel 1942 Colombo salpò nell'oceano blu". Essa è una tradizione americana, americana come la pizza. Cos'è sennò? Sorprendentemente, la vera storia di Cristoforo Colombo ha ben poco in comune con il mito che tutti noi abbiamo imparato a scuola. Il Columbus Day, così come lo conosciamo negli Stati Uniti, fu inventato dai Cavalieri di Colombo, un'organizzazione Cattolica di assistenza fraterna. Nei passati anni '30 essi erano in cerca di un eroe cattolico con un ruolo di modello a cui i loro figli potessero guardare. Nel 1934, a seguito delle pressioni dei Cavalieri di Colombo, il Congresso e il Presidente Franklin Roosevelt siglarono in legge il Columbus Day come festività federale per onorare questo esploratore coraggioso. O così pensavano. Ci sono diversi problemi con tutto questo. Prima di tutto, Colombo non fu il primo europeo a scoprire l’America. Come tutti ben sappiamo, il Vichingo Leif Ericson fondò probabilmente un villaggio norvegese a Terranova 500 anni prima. Così, complimenti a Leif. Ma se ci pensate, l’intero concetto della scoperta dell’America è, beh, arrogante. Dopo tutto, i nativi americani scoprirono il Nord America circa 14.000 anni prima che Colombo fu nato! Sorprendentemente, la prova del DNA suggerisce ora che i coraggiosi avventurieri Polinesiani navigarono con delle piroghe attraverso il Pacifico e si stabilirono in America del Sud molto prima dei Vichinghi. In secondo luogo, Colombo non era un’eroe. Quando mise piede sulla sabbia della spiaggia alle Bahamas il 12 Ottobre 1492, Cristoforo Colombo scoprì che le isole erano abitate da gente amichevole e pacifica che si chiamavano Lucayans, Taino e Arawak. Scrivendo il suo diario, Colombo disse che erano un popolo affascinante, intelligente e gentile. Egli osservò che i gentili Arawak furono eccezionali nella loro ospitalità. ”Essi si offrivano di condividere con chiunque e quando si chiedeva qualcosa non dicevano mai di no”, diceva. Gli Arawak non possedevano armi; la loro società non aveva ne prigioni, né criminali né prigionieri. Erano così di buon cuore che Colombo annotava nel suo diario che il giorno in cui la Santa Maria naufragò, gli Arawak lavorarono per ore per salvare il suo carico e il suo equipaggio. I nativi furono così onesti che nessuna cosa sparì. Colombo fu così impressionato del duro lavoro di questi isolani gentili che confiscò immediatamente la loro terra per la Spagna e li ridusse in schiavitù per farli lavorare nelle sue brutali miniere d’oro. In soli due anni, 125.000 (la metà della popolazione), degli originali indigeni dell’isola erano morti. Se fossi un nativo americano, vorrei segnare il 12 ottobre nel mio calendario come il giorno nero. Incredibilmente, Colombo supervisionò la vendita di ragazze native ridotte in schiavitù sessuale. Le ragazze giovani di 9 e 10 anni erano le più desiderate dagli uomini. Nel 1500 Colombo ne scrisse casualmente sul suo diario. E disse:evoluzione digitale, perché non si abbia paura degli eBook, e perché si dia la giusta dignità al self-publishing. Per la promozione del mio romanzo, Zagreb, e per la sua versione digitale arricchita, ho sperimentato con impegno e dedizione l’uso dei social network, affascinato dalle potenzialità che questi offrivano.
Per questo credo che sia significativa l’involuzione digitale che sto vivendo. Da qualche mese, cioè, avverto dei sintomi preoccupanti (salutari direbbe qualcuno): la frequenza con cui pubblico gli articoli sul blog è calata drasticamente, twitto con apatia, gli ultimi romanzi che ho letto sono romanzi di carta, lo schermo e-ink del Kindle e quello luminoso del Tablet sono rimasti spesso spenti.
Comunicazione digitale: equilibrio e consapevolezza
Frustrazione, affanno, ansia: è che la maniera di fruire l’informazione sta cambiando e ogni cambiamento, ogni rivoluzione, lo sappiamo, non avviene senza distruzione e ricostruzione. L’informazione è diventata fluida, un fiume in piena di cui noi stessi facciamo parte e da cui spesso veniamo travolti. Noi che, come i microorganismi di Nemesis, ci stiamo legando a formare una super-coscienza, il cui sistema nervoso è la Rete.
In questo processo, ogni individuo che voglia cercare di migliorare se stesso e la sua conoscenza attinge da un flusso di informazioni di fronte al quale non può non sentirsi in pericolo. Paradossalmente questo immenso flusso è spesso la causa di mancanza di progresso nell’apprendimento: l’information overload, il sovraccarico informativo, è una delle più grandi sfide che la produttività umana abbia incontrato.
È diventato quindi necessario scoprire dei meccanismi di equilibrio e di consapevolezza per facilitare il rapporto con le potenzialità e i rischi della comunicazione digitale, come scrivono gli autori di Digital Awareness.
L’affanno dello scrittore
Quando penso a tutto questo, penso ovviamente alla scrittura. Dopo l’uscita di Zagreb e dopo l’anno di promozione, seguendo il ciclo naturale dello scrittore, ho cominciato la stesura del secondo romanzo.
Se da una parte sento l’urgenza (e l’affanno) di includere nella fase di scrittura l’uso dei social network in maniera creativa (vedremo se ne verrà fuori qualcosa), dall’altra sono consapevole dell’importanza di essere completamente invischiato nella scrittura o, per dirla come la Lipperini, di essere scrittore al 100%. Che non significa ritornare a scrivere a penna e barricarsi in casa, ma abbracciare i cambiamenti della nostra società, viverli e raccontarli. Uno scrittore, cioè, deve simultaneamente nuotare nel fiume e sedersi sulla riva a guardarlo, per usare le parole di Ngugiwa Thiong’o. A guardarlo e a descriverlo, aggiungo io: questo è il nuovo-vecchio mestiere dello scrittore.
L’editoria sta attraversando un’evoluzione epocale, gli editori sono paralizzati, i librai sono sul piede di guerra, il self-publishing è un fenomeno in crescita, si rinnovano il mestiere dello scrittore e le abitudini del lettore, ma una verità indiscussa rimane: i lettori vogliono leggere una bella storia e gli scrittori devono saperla scrivere. Punto.
Hai avvertito anche tu sintomi preoccupanti? Ti senti sommerso dal flusso dell’informazione? Se ti va, condividi la tua opinione nei commenti.
L’immagine del post è uno spettrogramma, la rappresentazione grafica dell’intensità di un suono in funzione del tempo e della frequenza, di ”Un centinaio di castellanoes sono così facilmente ottenuti per una donna come per una fattoria ed è assai universale che ci siano molti commercianti che vanno in giro in cerca di ragazze, adesso c’è la richiesta di quelle da nove a dieci anni.” Egli forzò questi pacifici nativi a lavorare nelle sue miniere d’oro fino a quando non morivano di sfinimento. Se un “Indiano” non consegnava l’intera sua quota di polvere d’oro alla scadenza data da Colombo, i soldati avrebbero tagliato le mani dell’uomo e gliele avrebbero annodate saldamente attorno al collo per divulgare il messaggio. La schiavitù era così insopportabile per questi dolci e gentili isolani che ad un certo punto 100 di loro commisero un suicidio di massa.
Al tempo di Colombo ad Haiti, lui ei suoi uomini cacciavano gli indiani Taino per sport, picchiandoli, violentandoli, torturandoli, uccidendoli e quindi utilizzando i corpi indiani come cibo per i loro cani da caccia.
La legge Cattolica proibì la schiavitù dei Cristiani, ma Colombo risolse il problema. Rifiutò semplicemente di battezzare i nativi di Hispaniola. Nel suo secondo viaggio nel Nuovo Mondo, Colombo portò con sé cannoni e cani da attacco. Se un nativo resisteva alla schiavitù, gli si sarebbe tagliato via il naso o un orecchio. Se gli schiavi cercavano di scappare Colombo li bruciava vivi. Altre volte mandava cani d’assalto a dar loro la caccia, e i cani strappavano via braccia e gambe dei nativi urlanti mentre essi erano ancora vivi. Se gli spagnoli si trovavano a corto di carne per nutrire i propri cani, venivano uccisi bambini Arawak e usati come cibo per cani. Gli atti di crudeltà indicibili di Colombo erano così leggendari - anche al suo tempo - che il Governatore Francisco de Bobadilla arrestò Colombo e i suoi fratelli, li schiaffò in catene e li spedì fuori dalla Spagna per rispondere dei propri crimini contro gli Arawak. Ma il re e la regina di Spagna, riempiendo la sua tesoreria di oro, graziarono Colombo e lo lasciarono andare libero.Bartolome De Las Casas
Uno degli uomini di Colombo, Bartolome De Las Casas, fu così mortificato dalle brutali atrocità di Colombo contro i popoli nativi, che smise di lavorare per Colombo e diventò un sacerdote Cattolico. Egli descrisse come gli Spagnoli sotto il comando di Colombo "tagliavano le gambe dei bambini che correvano da loro, per testare l'affilatezza delle loro armi". Secondo De Las Casas, gli uomini facevano scommesse su chi, con un sol colpo di spada, poteva tagliare una persona a metà. Egli diceva che gli uomini di Colombo versavano la gente nel sapone bollente. In un sol giorno De Las Casas fu testimone oculare di come i soldati spagnoli smembrarono, decapitarono o violentarono 3000 persone native."Tali disumanità e barbarie furono commesse ai miei occhi come nessun'altra età al confronto" scrisse De Las Casas. "I miei occhi hanno visto questi atti così estranei della natura umana che adesso Io tremo mentre scrivo." De Las Casas trascorse il resto della sua vita nel tentativo di proteggere il popolo nativo indifeso. Ma dopo un po non vi erano rimasti più nativi da proteggere. Gli esperti concordano sul fatto che prima del 1492 la popolazione dell'isola di Hispaniola probabilmente contava oltre 3 milioni di persone. Dopo 20 anni dall'arrivo degli spagnoli essa si ridusse a solo 60.000. Dopo 50 anni non fu trovato un solo abitante originale nativo. Nel 1516 lo storico spagnolo Peter Martyr scrisse:"...una nave senza ne bussola, ne carta o guida, ma solo seguendo la striscia degli indiani morti che erano gettati dalle navi, poteva trovare la strada dalle Bahamas a Hispaniola." De Las Casas fa notare che Cristoforo Colombo derivava la maggior parte del suo reddito dalla schiavitù. In realtà Colombo fu il primo mercante di schiavi delle Americhe. Quando gli schiavi indigeni morivano essi erano rimpiazzati con schiavi neri. Il figlio di Colombo diventRiverrun, una composizione musicale realizzata al computer ispirata ai fiumi e al loro corso, dalla fonte fino al mare. ò il primo trafficante di schivi africani nel 1505. Sei sorpreso e non hai mai imparato nulla di tutto ciò a scuola? Anche io. Perché abbiamo questa straordinaria lacuna nel nostro ethos Americano? Colombo stesso tenne diari dettagliati, così come hanno fatto alcuni dei suoi uomini tra cui De Las Casas e Michele de Cuneo.(Se non mi credete, cercate su Google le parole Columbus, sex slave, and gold mine - Colombo, schiavitù sessuale e miniera d'oro). Il regno del terrore di Colombo è uno dei capitoli più oscuri della nostra storia. La VERA domanda è: Perché celebriamo una festa in onore di quest'uomo? (Prendete tre respiri profondi. Se siete come me, il vostro stomaco è ansimante, a questo punto. Mi dispiace. A volte la verità fa male. Detto questo mi piacerebbe girare in una direzione più positiva.) Chiamatemi pazzo, ma penso che le festività dovrebbero onorare persone che sono degne della nostra ammirazione, veri eroi che sono modelli positivi per i nostri figli. Se siamo alla ricerca di eroi che possiamo veramente ammirare, vorrei offrire alcuni candidati. Primi tra tutti sono i bambini delle scuole. Lasciate che vi racconti di alcuni ragazzi delle scuole che stanno cambiando il mondo. Penso che siano degni di una festività. Il mio amico Nan Peterson è il direttore della Blake School, una scuola K-12 nel Minnesota. Recentemente ha visitato il Kenya. Nan dice che ci sono 33 milioni di persone in Kenya...e 11 milioni di loro sono orfani! Riesci ad immaginare tutto ciò? Egli andò a Kibera, lo slum al di fuori di Nairobi, e un ragazzo si avvicinò a lui e gli porse un bambino. Disse:"Mio padre è morto, mia madre è morta...e io non mi sento molto bene. Ecco, prendi mia sorella. Se muoio, essi la getteranno in mezzo alla strada per farla morire". Ci sono così tanti bambini orfani in Kenya che le bambine sono una e getta! Nan ha visitato un orfanotrofio per le ragazze. Le ragazze stavano morendo di fame. Avevano una vecchia mucca che dava loro una tazza di latte al giorno. Quindi, ogni ragazza aveva solo un cucchiaino di latte al giorno! Dopo questa esperienza straziante Nan tornò alla sua scuola in Minnesota e chiese ai bambini...cosa possiamo fare? Ai ragazzi venne l'idea di fare articoli da casa e venderli per comprare una mucca. Così fecero un sacco di articoli e li vendettero equando fecero abbastanza soldi comprarono...QUATTRO MUCCHE! E il cibo sufficiente a sfamare tutte le mucche per un anno intero! Questi sono i bambini...dai 6 ai 18 anni...che stanno salvando la vita dei bambini per la strada di tutto il mondo. E ho pensato: se lo poteva fare un bambino di 6 anni..cosa potevo fare io? Alla scuola di Casady di Oklahoma City, in Oklahoma, apparentemente, i ragazzi della scuola "media" hanno raccolto 20.000 $ per scavare pozzi d'acqua pulita per i bambini dell'Etiopia. Questi ragazzi sono degli eroi. Perchè non si festeggia il "Bambini che Stanno Cambiando il Pianeta" Day? Permettetemi una domanda: Se la storia di Cristoforo Colombo fosse divulgata dal punto di vista delle sue vittime, dovremmo festeggiare il Columbus Day? Non è possibile! La verità su Cristoforo Colombo, per alcune persone, sta diventando una pillola difficile da inghiottire. Per favore, non prendetevela con i Cattolici. Non voglio portare via le loro festività o il loro eroe. Ma se stiamo cercando un Cattolico che i nostri figli possano ammirare, la Chiesa Cattolica ha molte e molte incredibili persone alle quali possiamo dopo intitolare una festività. Come un Madre Teresa Day? Oppure un San Francesco Day? Oppure un Betty Williams Day (un altro cattolico vincitore del Premio Nobel per la Pace). Questi uomini e queste donne sono davvero degli eroi della pace, non solo per i cattolici, ma per tutti noi.Torniamo all'inizio. Diciamo la verità su Cristoforo Colombo. Boicottiamo questa festa scandalosa perché onora un assassino di massa. Se evitiamo la canzone attraente "Nel 1492 Colombo salpò nell'oceano blu" non credo che ai nostri bambini della prima classe mancherà molto, vero? Vero, che il trattamento brutale dei nativi americani da parte di Colombo era così orribile...che forse dovremmo nascondere la verità su Cristoforo Colombo fino a quando i nostri figli non raggiungeranno almeno l'età delle scuole superiori. Insegniamo loro questo nello stesso momento in cui noi parliamo loro dei campi di sterminio nazisti. Mentre facciamo ciò, cerchiamo di riscrivere i nostri libri di storia. D'ora in poi, invece di glorificare le gesta di assassini di massa come Alessandro Magno, Giulio Cesare, Gengis Khan, Napoleone Bonaparte, facciamo imparare ai nostri ragazzi quali sono i veri eroi, uomini e donne di coraggio e di bontà che hanno dedicato la loro vita per il bene degli altri. C'è un lungo elenco, a partire da Florence Nightingale, Mahatma Gandhi, il reverendo Martin Luther King e John F. Kennedy. Queste persone non erano avventurieri che "scoprirono" un'isola dei Caraibi. Erano anime nobili che scoprirono ciò che c'è di meglio nello spirito umano. Perché non creare una festività in sostituzione del Columbus Day? Chiamiamola Eroi della Pace Day.
link articolo originale: http://www.huffingtonpost.com/eric-kasum/columbus-day-a-bad-idea_b_742708.html
E' da segnalare poi l'importante libro di Ruggero Marino dal titolo Cristoforo Colombo, l'ultimo dei Templari. Qui sotto ne trovate una recensione a cura di Arrigo Petacco sul Corriere della Sera del 20 novembre 2005:
Ruggero Marino smantella cinque secoli di scritti su Cristoforo Colombo
America, la vera storia della scoperta
I preparativi, gli obiettivi e i registi della grande impresa
di Arrigo PetaccoNel sito web di Ruggero Marino su possono leggere altri illuminanti articoli sulla figura di Colombo, in particolare:
Chissà come reagirebbe Paolo Emilio Taviani, che a Cristoforo Colombo dedicò tomi ponderosi riuscendo persino a bloccare l' iter del suo processo di canonizzazione («di lui si può dire tutto» sosteneva, «tranne che fosse un santo») del quale in occasione delle celebrazioni colombiane il network di Odeon Tv trasmette una sua lunga conversazione postuma e inedita. Chissà come reagirebbe l' uomo politico genovese defunto quattro anni fa, alla lettura di un libro che smantella la monumentale biografia da lui dedicata al suo illustre concittadino. Il libro in questione si intitola Cristoforo Colombo l' ultimo dei templari. La storia tradita e i veri retroscena della scoperta dell' America. È stato scritto da Ruggero Marino, un giornalista che ha impegnato anni per ricostruire la figura del navigatore genovese sulla base di nuove scoperte storiche, ma anche di sconcertanti rivelazioni esoteriche. Ma cosa sostiene Ruggero Marino? Tanto per cominciare, afferma che Cristoforo Colombo era figlio naturale del cardinale genovese Giovanni Battista Cybo asceso al soglio pontificio nel 1484 col nome di Innocenzo VIII. Sarebbe stato infatti questo Papa d' accordo con Lorenzo de Medici, col quale era imparentato, a sovvenzionare con l' apporto di ricchi mercanti ebrei, genovesi e fiorentini, l' impresa di Cristoforo Colombo. Il quale, secondo Marino, non avrebbe affrontato «l' ignoto» come vuole la leggenda, perché l' America non sarebbe stata scoperta «per caso»: Colombo sapeva dove andare e lo faceva grazie alle antiche mappe compilate da chi (monaci, cavalieri, vichinghi, turchi e altri ignoti navigatori) era approdato prima di lui in quello che sarebbe stato chiamato il nuovo mondo. Marino descrive i preparativi con grande sicurezza ed elenca persino l' entità delle somme sborsate dai sovvenzionatori dell' impresa. Il cui scopo principale forse non era tanto la volontà di portare la buona novella nelle terre inesplorate, quanto la necessità di aprire ai mercati una nuova strada verso l' Oriente ora non più raggiungibile attraverso le piste carovaniere definitivamente sbarrate dall' Islam. Queste «rivelazioni» mettono in dubbio quanto è stato affermato in cinque secoli di scritti colombiani e fanno anche crollare la romantica leggenda della regina Isabella di Castiglia che avrebbe sacrificato tutti i suoi gioielli per consentire all' ammiraglio genovese di salpare da Palos con le tre caravelle il 3 agosto del 1492. Isabella, sostiene Marino, non sborsò neanche uno zecchino, perché la Riconquista e la cacciata dalla Spagna degli ebrei avevano svuotato le casse reali. La scoperta dell' America sarebbe stata dunque «tutta italiana» e la Spagna sarebbe riuscita ad impadronirsene forse con un complotto politico o forse per un oscuro gioco del destino. Infatti, i «registi» dell' impresa, Innocenzo VIII e il suo «consuocero» Lorenzo de Medici, morirono entrambi nella tarda estate del 1492 quando le tre caravelle erano ancora in alto mare. Cosicché, al ritorno trionfale del grande navigatore, sul soglio pontificio non c' era più Innocenzo VIII, ma lo spagnolo Rodrigo Borgia diventato Alessandro VI. Per questa ragione la scoperta dell' America voltò pagina rispetto alla sua genesi e consentì alla Spagna di impadronirsi del mitico Eldorado. La storia di Cristoforo Colombo e di papa Cybo raccontata da Ruggero Marino è molto avvincente e si snoda in un labirinto popolato di analogie sconcertanti e di simbologie arcane che forse solleveranno dubbi negli studiosi, ma che certamente appassioneranno chi crede nelle cabale e nelle profezie. Il libro: Ruggero Marino, «Cristoforo Colombo l' ultimo dei templari. La storia tradita e i veri retroscena della scoperta dell' America», Sperling e Kupfer e Rai Eri, pagine 340, euro 18
Cristoforo Colombo, templare ed alchimista
Chi era Cristoforo Colombo? Da dieci anni inseguiamo la sua storia su
percorsi completamente diversi da quelli imposti dalla tradizione.
Di Ruggero Marino.
Colombo scoprì l'America nel 1485
Colombo aveva, probabilmente, una visione del mondo che appartiene ad epoche ancestrali: quando Asia ed America erano unite a nord, mentre le due Americhe erano separate. Di Ruggero Marino. Un libro antico e il Milione guidano Colombo in America Tra Cristoforo Colombo e Marco Polo vi è più di un ideale legame. Il navigatore genovese trasse le sue informazioni anche grazie al "Milione" scritto dal noto viaggiatore veneziano. Di Ruggero Marino. Marco Polo un agente del Papa. Il suo Cipango è l'America Le informazioni contenute nel Milione di Marco Polo potrebbero aver influenzato
Colombo, che trovò ispirazione nel Cipango descritto dal navigatore veneziano.
Di Ruggero Marino.
Da oriente a occidente il sogno della "plenitudo" delle genti Credere o dubitare? Fidarsi dei racconti scritti da un uomo che viaggiò e vide... o credere che la scoperta del Nuovo Mondo avvenne per caso? Di Ruggero Marino.
Inoltre, nella home page del sito di Marino, troviamo la presentazione del suo ultimo lavoro dal titolo "L'uomo che superò i confini del mondo"