L'ho sognata e desiderata ogni singola notte da quando l'ho lasciata anni fa, nel Dicembre 2011, senza mai stancarmi di aspettare il giorno in cui l'avrei potuta riabbracciare e lasciarmi trasportare dal suo ritmo coinvolgente.
Il momento in cui ho finalmente realizzato di essere davvero ad un passo dalla tanto amata Africa stavamo sorvolando l'Etiopia, e davanti a me c'era una delle albe più belle che avessi mai visto, come a preannunciarmi l'inizio di questa nuova, incredibile, avventura.
Siamo atterrati a Mombasa alle 10.30 del mattino, in una calda, caldissima giornata di Febbraio: l'odore della terra africana ti pervade subito i sensi, insieme con l'aria calda e umida che rende difficile il respiro.. Ma la felicità in quel momento è tanta ed incontenibile, anche per la nostra piccola che nel frattempo ha già fatto amicizia con una bimba, con la quale gioca e saltella allegramente.
Non ricordavo quanto fosse caotica Mombasa, il traffico è tanto e ci metteremo un po' a uscire dalla città per dirigerci in direzione Voi, sulla Highway Mombasa - Nairobi.. E se la piccola dorme beata coccolata dalle strade malmesse e dall'aria condizionata, io torno ad assaporare una Fanta Blackcurrant e a fare il pieno di panorami africani.
Dopo poco più di 3 ore arriviamo a Voi, cittadina alle porte dello Tsavo Est e maggior centro abitato della zona, per fare rifornimento di cibo e acqua per i prossimi giorni in cui saremmo stati nelle Taita Hills, dalla famiglia di mio marito: i pochi mzungu che si vedono qui sono più che altri turisti di safari, e pochi si fermano nei negozi locali o al mercato.. Erano già diverse volte che venivo ma ogni volta sono accolta da occhi curiosi, e questa volta ancor di più per la presenza della piccola, tutta spettinata e stravagante nel suo metro d'altezza.
Ripartiamo con la macchina carica di cibo e acqua verso le colline, quella parte d'Africa non per turisti, quella autentica, bellissima e che posso chiamare casa: la popolazione di questa zona, i Taita, sono estremamente gentili ed accoglienti e questa sensazione di benvenuto e serenità è evidente ogni qual volta si incontra qualcuno.
Dopo circa 45 minuti di strada sterrata arriviamo nei pressi di casa, dove ci aspettano parenti, sorrisi e tanti abbracci entusiasti.. Siamo a casa, ancora non mi sembra vero! Tutto è rimasto come sempre, immutato, le dolci colline baciate dal sole, i cactus, le case e la scuola.. Tutto è proprio come lo conservo nel mio cuore, solo che ora posso anche respirare quell' odore di terra e fiori che ti sazia l'anima.
La notte scende in fretta, e a renderla più preziosa ci penseranno le stelle, milioni, che riempiono quel cielo nero nero..
Devo dire che anche Emma se la cava più che bene e se anche all'inizio era un po' disturbata dai vari insetti dopo poco si sente completamente a suo agio e corre con entusiasmo alla scoperta di questa sua terra.
I giorni camminano veloci: noi passeggiamo spesso fino alla shamba, il terreno coltivato (al momento molto secco) e mangiamo canna da zucchero, o facciamo grandi passeggiate andando a trovare zii e parenti. Emma o viene con noi o rimane a casa a giocare con gli altri bimbi del villaggio: non l'ho mai vista più entusiasta, non si fermerebbe mai ed è già la mascotte della zona con il suo sorriso contagioso ed allegria dilagante. La sera il suo rituale preferito appena fa buio è riportare le caprette nel recinto con il nonno, contandole e salutandole una ad una (oh mia piccola Heidi!!).
Il caldo sole estivo ci brucia la pelle, erano anni che non avvertivo più quella sensazione di bruciore del sole che però amo tanto! Non mi stancherei mai di queste giornate che scorrono semplici, in cui i ritmi sono scanditi dal canto del gallo e dallo scendere della notte: la natura che ci circonda mi fa sentire un tutt'uno con essa, e magicamente ogni singola preoccupazione svanisce lasciando spazio a pensieri positivi, sorrisi e vibrazioni positive.
Taita è un posto magico, è quel luogo che ho sempre sognato e che è capace di donarmi una serenità immensa nella sua semplicità.
La nostra ultima alba a Taita porta con se la nostalgia di un nuovo arrivederci, e salutando la famiglia e i bimbi che camminano verso la scuola mi rendo conto di quanto sia profondamente attaccata a questo luogo che posso considerare casa. Ma dobbiamo andare avanti, ci aspetta una giornata di safari nello Tsavo Est, non una novità per me ma sicuramente emozionante in quanto il primo per Emma!
La fortuna è dalla nostra parte, e complice una savana poco affollata dai pulmini turistici riusciamo a goderci lo spettacolo degli animali selvatici come se fosse riservato solo a noi: leoni, gazzelle, bufali, giraffe, elefanti.. Tutti sicuramente emozionantissimi soprattutto quando visti con gli occhi di un bambino! Benché non fosse il mio primo safari, i racconti e curiosità della nostra guida esperta hanno reso questa giornata ancor più interessante.
Il nostro viaggio in Kenya si può dividere in due parti: quella della riscoperta delle radici, la famiglia e la serenità delle colline di Taita.. E la parte più vacanziera, rilassante e piena di ricordi legati alla nostra "vita precedente" lungo la costa, fatta di lunghe passeggiate, scoperte, bagni al mare e tuk tuk.
Ma ve ne parlerò un'altra volta.. Per ora voglio lasciarvi con l'immagine del sole che tramonta dietro le verdi colline, nel cuore dell'Africa, la dove le macchine non arrivano e i bambini corrono liberi e sorridenti.