L’agenda del cosa

Creato il 27 dicembre 2012 da Lucia Navone @lucia_navone

Presentata l’agenda politica di Mario Monti con i punti sull’economia verde

Scorrendo le venticinque pagine del nuovo programma presentato da Mario Monti durante la conferenza stampa di fine anno è ormai chiaro che il professore ha dismesso le sembianze del tecnico per assumere, a pieno titolo, quelle del politico.

Un documento che sembra non trascurare nulla, ben scritto, comprensibile che rispetta in tutto e per tutto una nuova stagione politica, più chiara, più accessibile ai cittadini e più partecipativa. L’unico problema è che rimane – almeno al momento – un elenco di intenti. Secondo quanto scrive Giovanna Cosenza sul suo blog, dovrebbe tradursi in impegni concreti o, quantomeno, è ciò che ci si aspetta da chi è abituato a lavorare per obiettivi (e a conseguirli) e non per semplici strategie politiche.

A Mario Monti, va detto, spetta il merito di aver inserito un intero capitolo dedicato “alla nuova economia verde” (pagina 11 del documento), indicata peraltro come una “delle strade per la crescita”.

Le parole hanno però la loro importanza (così come detto più volte dallo stesso Monti) e la parte dedicata a questo tema titolata, “sfruttare tutto il potenziale dell’economia verde”, può dare adito a qualche misunderstanding. Data la storia ambientale del nostro paese, infatti, vorremmo essere rassicurati sul termine “sfruttare”: sfruttare il potenziale economico o sfruttare le risorse senza pianificazione e valorizzazione del territorio?

Non è per essere pignoli ma da Mario Monti mi sarei aspettata una spiegazione sul come tutto ciò dovrà avvenire e non una semplice dichiarazione di intenti messi insieme alla rinfusa. Nel documento si parla infatti di rifiuti, di cambiare gli atteggiamenti per creare domanda verso i prodotti verdi ma anche di energia, di strategia energetica nazionale che, tutti sullo stesso piano, dovrebbero rappresentare “l’investimento per il futuro e il presupposto per vivere meglio”. Un bel minestrone di parole che si fermano al cosa e non spiegano quale sarà il programma, ossia come tutto ciò dovrà avvenire. Si parla di lavoro e salute che non devono essere alternativi e di intransigenza verso chi viola le regole. E sulle regole – nota dolente quando si parla di ambiente – il documento non spende neanche una parola. Rimanda il lettore a uno dei capitoli successivi, quello dedicato alla “tolleranza zero per corruzione, evasione fiscale ed economia sommersa”. E’ noto però che in Italia è molto difficile scoprire la corruzione, soprattutto quella che nasce dai grandi interessi economici: dove c’è un’elevata erogazione di denaro pubblico, maggiori sono le possibilità di infiltrazioni criminali (a tutti i livelli). Ma di questo nel documento ovviamente non si parla. Così come non si parla di finanza speculativa: in tutto il pdf la parola speculazione non compare mai.

A questo punto è lecito chiedere al professor Monti quali saranno gli impegni concreti che contraddistingueranno in modo forte la sua campagna elettorale: le venticinque pagine sono un buon inizio, ma come forse direbbe lo stesso premier “bisogna mettersi al lavoro con serietà e rigore”. E questa volta, almeno sulla stesura del proprio programma politico, non potrà dire che non l’hanno lasciato lavorare.

Questo articolo è stato pubblicato anche su Fanpage.it del 27 dicembre 2012


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