Monti è sceso in campo, per usare una terminologia cara al cavaliere.
Diciamo che l’aristocrazia finanziario-pseudotecnica si appresta a togliere finalmente la maschera.
E’ positivo che finisca il grande equivoco dei tecnici super partes e che questi si cimentino con i meccanismo della democrazia e della rappresentanza che per quanti imperfetti sono gli unici che abbiamo a disposizione.
Si è dispiegato lo schieramento che lo sosterrà, uno schieramento che aimè appare molto disomogeo, molto più di una destra o di una sinistra. Perché appunto è un centro che per definizione è un non luogo politico.
Lo spiega bene Ricolfi nel suo editoriale di oggi su La Stampa.
Attenzione a Monti va dato atto di aver allontano dal governo Berlusconi, di aver ridato credibilità internazionale all’Italia e di aver evitato il tracollo finanziario.
Ora la politica dei soli tagli e del solo rigore non basta più. L’agenda Monti non funziona più.
Non garantisce crescita e sviluppo, non fa altro che aumentare la forbice tra ricchi e poveri portando con se tensioni sociali destinate ad essere sempre più esplosive, sta distruggendo lo stato sociale.
Dalla crisi non si esce con tagli ai salari, alle pensioni, allo Stato sociale, all’istruzione, alla ricerca, alla cultura e ai servizi pubblici essenziali, né attraverso un aumento diretto o indiretto dei carichi fiscali sul lavoro e sulle fasce sociali più deboli.
La ricetta austerità iperliberista continuerà a portare una riduzione dei consumi e una recessione sempre peggiore.
Questo non solo in Italia ma in tutta Europa e direi a livello mondiale.
Questa situazione è ben descritta nella lettera degli economisti del 2010.
Inoltre il PIL dei 17 paesi dell’euro nel complesso è calato dello 0,1% rispetto al secondo trimestre di quest’anno, che aveva già fatto segnare un -0,2% rispetto all’inizio dell’anno. Confrontando i dati con lo stesso periodo dell’anno 2011 il calo è dello 0,6%. Insomma è tecnicamente recessione. I dati sono quelli dell’Eurostat.
La Germania cresce dello 0,2% rispetto al secondo trimestre (0,9% su base annua) rallentando vistosamente rispetto all’inizio dell’anno quando cresceva dello 0,5%. Anche la Francia cresce dello 0,2% ma veniva dal -0,1% del trimestre precedente.
L’Italia colleziona invece un nuovo dato negativo, -0,2%, sebbene decisamente migliore del -0,8% del trimestre scorso. E però su base annua siamo al -2,4%, in peggioramento rispetto all’inizio dell’anno.
Quello dei paesi meridionali è un bollettino di guerra: Spagna -0,3% (-1,6% su base annua); Grecia -7,2% su base annua; Portogallo -0,8% sul trimestre e -3,4% su base annua. Malissimo anche l’Olanda, altro paese che si sta sottoponendo all’austerità: -1,1% sul trimestre precedente, -1,4% su base annua.
Ma la vera sorpresa è la Gran Bretagna: il paese schiacciato dall’austerità del governo conservatore di Cameron è cresciuto addirittura dell’1% in un solo trimestre, dopo tre di recessione. Come ha fatto? Semplice: si è ripresa con quella inefficiente e sprecona spesa pubblica chiamata Olimpiadi, che ha attirato un bel po’ di spesa privata aggiuntiva, puntualizza il Guardian.
Non continuiamo a farci del male.
Continuare con l’agenda Monti è un grosso errore, come continuare con chi l’ha incarnata cioè lo stesso Mario Monti.