L’Agone #102 – Mistero

Creato il 16 febbraio 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Non è difficile immaginare quale sia la notizia del giorno. Il GIP ha scelto per Berlusconi il rito immediato, il processo partirà il 6 aprile, salvo amenicoli vari. I difensori hanno tempo 15 giorni per richiedere la formula preferita: patteggiamento, rito abbreviato o rito ordinario. Probabilmente sceglieranno l’ultimo, perché i primi due costituiscono praticamente un’ammissione di colpevolezza.

Andiamo a vedere le reazioni, che testimoniano come sia noiosa la politica italiana. Su qualsiasi cosa, ci sono due verità. Una di destra e una di sinistra. Sempre. Possibile continuare così?

Bersani:

Chiederemo le dimissioni di Berlusconi per poi andare a elezioni anticipate, noi le chiediamo e le vogliamo.

Capezzone:

La decisione del Gip di Milano ricalca un copione perfino scontato. La situazione è davvero paradossale: non ci sono né i reati né le vittime, ma c’è il processo a tamburo battente, e soprattutto un processo mediatico già in corso da settimane sotto forma di gogna anti-premier. Il silenzio dei garantisti di sinistra è un epitaffio politico per loro: è evidente il tentativo della sinistra, sconfitta sia nelle urne che nelle aule parlamentari, di usare la scorciatoia giudiziaria per una spallata. Ma non si illudano: praevalebunt.

Franceschini:

Berlusconi si proclama perseguitato e innocente. Allora vada a difendersi davanti ai giudici come tutte le persone che non hanno nulla da nascondere.

Prestigiacomo:

Il giudizio immediato disposto dal Gip conferma che la via giudiziaria in Italia è la continuazione della politica con altri mezzi. Solo che da noi i processi al Premier sono l’unica politica che la sinistra, e purtroppo anche una certa piazza, sembra in grado di seguire. Ed è triste che ciò che accada mentre il paese fronteggia una assalto di dimensioni bibliche alle nostre coste, mentre il Governo è impegnato a sostenere la ripresa dell’economia, lo sviluppo, il rilancio dell’occupazione.

Donadi:

Due italiani su tre non hanno più fiducia in Berlusconi, non c’è più una maggioranza e il Parlamento è immobile. Il premier faccia l’unica cosa buona che può fare: si faccia giudicare, si dimetta e consenta al Paese di andare alle elezioni.

Alfano:

Questo è un tema che attiene l’autonomia, la sovranità e l’indipendenza del Parlamento. Vale comunque la presunzione di innocenza.

Finocchiaro:

Una maggioranza responsabile, se esistesse in questo Paese, dovrebbe convincere il premier a difendersi nel processo e non dal processo. Berlusconi vada a difendere davanti ai giudici come fanno tutti i cittadini che non si vogliono nascondere. La giustizia è uguale per tuti. Ma per la dignità sua e del Paese prima si dimetta: non è bene per l’Italia che un premier si faccia processare per concussione e prostituzione minorile.

Formigoni:

Non esiste alcuna ipotesi accusatoria, mi sembra tutto una grande costruzione mediatica con poca sostanza.

Della Vedova:

I prossimi mesi non possono diventare un rodeo pro o contro la magistratura. Evitiamo di far precipitare il Parlamento in una discussione politica, in una guerra senza quartiere  alla magistratura.

Bricolo:

Se con l’accanimento giudiziario contro Berlusconi, qualche magistrato pensa anche di indebolire il governo si sbaglia di grosso.

Rotondi:

Mai nella storia d’Italia vi è stato un uso della giustizia così finalizzato alla lotta politica. È inevitabile un intervento del Capo dello Stato.

Cesa:

Rispettiamo i magistrati milanesi che hanno scelto il rito abbreviato per Berlusconi e nei confronti del premier siamo garantisti come per ogni imputato.

Lupi:

La Procura milanese tenta di ribaltare l’ordine democratico.

Cicchitto:

Il governo va avanti, resistendo a questi tentativi di manomettere l’equilibrio politico del Paese.

Ma, ma? Berlusconi deve farsi processare o non cedere al ricatto della magistratura? È un perseguitato o un criminale incallito? La Maggioranza è salda o scricchiolante? Il Parlamento legifera o è bloccato? Il Governo lavora o si gira i pollici?

Impossibile capirlo dalle dichiarazioni. La classe politica italiana è mistificante. Si dice tutto e il contrario di tutto.

Questo perché tutti i politici sono limitati, incapaci di dialogare. Ognuno ha il suo pubblico, i suoi aficionados pronti ad applaudirlo qualsiasi cosa dica. Di mediare, neanche se ne parla. Ciascuno ha la sua nicchia di ascoltatori ed elettori ed è contento così. Guai a travalicare. Tutti con il loro cantuccio felice.

In medio stat virtus. Quindi, di virtù, in politica italiana non ce n’è.

Aurea mediocritas. Da noi solo mediocrità, niente di aureo e soprattutto niente di moderato. L’Italia è in mano ad opposti estremisti.

Berlusconi si dovrebbe dimettere. Ma anche tutti gli altri, è una questione di igiene pubblica.

L’ultima dichiarazione va al ministro più ectoplasmatico: Franco Frattini.

C’è il problema di spiegare alcune situazioni sorprendenti, come la scarsa tutela della privacy nel nostro paese. Non c’è un problema di tutela dell’Italia all’estero.

Magari fosse così. Dall’esterno, dove qualche valore ancora lo conservano, osservano sbigottiti la situazione italiana.

BBC:

Sex charge trial for Berlusconi.

Al Jazeera:

Berlusconi ordered to stand trial.

New York Times:

Berlusconi to face trial in underage prostitution case.

CNN:

Berlusconi to face trial on sex, abuse of power charges.

Der Spiegel:

Berlusconi muss wegen sex-affare von gericht.

El Pais:

Berlusconi sera juzgado en abril por prostitucion de menores y cohecho.

Guardian:

Judge orders Berlusconi to stand trial.

Sigh.


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