L’Agone #94 – Fantasma

Creato il 02 febbraio 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Giornata turbolenta per il centrodestra.

Caos in seno al PDL. Oggi c’è stata una riunione tra ministri e sottosegretari per tracciare le linee guida per l’intervento sull’economia (così dicono). Alla fine, sul sito dei Promotori della Libertà, spunta l’annuncio di una mobilitazione nazionale guidata da Michela Vittoria Brambilla e Daniela Santanchè in data 13 febbraio (come Santoro) a difesa del premier e contro la trappola mediatico-giudiziaria in cui è caduto.

Passano un paio d’ore e retrofront: niente più manifestazioni. Paolo Bonaiuti rettifica dicendo che si è trattato di un errore di comunicazione e che comunque Medusa assumerà incarichi di partito visto il suo buon operato come Sottosegretario con delega all’attuazione del programma (e io che pensavo che avesse la delega alle ospitate in televisione…).

Ma Giulianone Ferrare, in procinto di far morire la sua creatura Il Foglio per andare a rimpolpare le fila di uno smunto Il Giornale, non ci sta e attacca le due femmes fatales: rincoglioniscono il premier e lo inducono a iniziative scellerate, in disaccordo con la linea assennata e istituzionale che dovrebbe tenere.

Va appuntato, comunque, che è la seconda volta che il PDL pensa di organizzare degli eventi in risposta all’adunata convocata da Santoro davanti al palazzo di giustizia di Milano, ma poi fa marcia indietro. La manifestazione fantasma.

A proposito di fantasmi, il ministro degli Esteri Franco Frattini è indagato. Un atto dovuto: un militante di Futuro e Libertà l’ha denunciato per abuso d’ufficio in relazione all’acquisizione dei documenti provenienti da Santa Lucia sulla casa di Montecarlo. La Procura di Roma ha registrato e ha inviato il fascicolo al Tribunale dei Ministri.

Ma anche FLI ha le sue belle gatte da pelare. Anzi, un gattone: Luca Barbareschi. L’istrionico attore sembrava in procinto di tornare al PDL, o quanto meno di entrare nei responsabili di Moffa. Ma pure lui ha interrotto tutto. La manovra fantasma.

Barbareschi, finiano della prima ora, relatore del manifesto del nascente partito in quel di Bastia Umbra, ieri è stato ricevuto ad Arcore. Il che ovviamente ha scatenato un vespaio di voci. Lo stesso attore ricorda che “non è reato andare a far visita al premier” e ha svelato il perché del rendez-vous:

Abbiamo parlato di politica. Gli ho detto che a mio avviso sta sbagliando molte cose e che bisogna fare dei cambiamenti nel Paese a cominciare dalle nuove energie per la Rai, alle telecomunicazioni, alla rete wi-fi.

Ma chissà perché hanno discusso proprio della Rai. Barbareschi possiede una casa di produzione cinematografica, la Casanova Multimedia. Giovedì si deciderà nel Consiglio di Amministrazione Rai il piano fiction. La Casanova è in ballo con una serie di otto puntate da 10 milioni di euro e con un’altra di due da 4 milioni. Di finiani in Consiglio non ce ne sono più, di berlusconiani molti. E gli affari non hanno colore.

Barbareschi, inoltre, potrebbe tentare il colpo doppio. Hadichiarato che se Futuro e Libertà non rispetterà i dieci punti del programma e non rimarrà una forza di centrodestra, potrebbe decidere di abbandonare la Camera. A quel punto subentrerebbe il primo dei non eletti del PDL (perché i finiani sono stati eletti con le liste azzurre, ovviamente) ovvero Giovanni Marras, sardo, berlusconiano di fiducia. Ecco come far piacere al Cav., al suo portafoglio e lavarsi via l’epiteto di traditore. Ma noi l’abbiamo già beccato.

A proposito del tema della giornata, ecco tornare un terribile provvedimento fantasma. I processi di Berlusconi sono ripartiti, cosa meglio per bloccarli se non il processo breve?


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