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L’aguzzinismo della Lega, ammantato di pacifismo

Creato il 22 marzo 2011 da Anellidifum0

L’aguzzinismo della Lega, ammantato di pacifismoNello squallido panorama partitico italiano, c’è una forza che si è distinta per coerenza politica lungo gli ultimi 25 anni. Quella forza è la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania. Quando si trattò di decidere se bombardare o meno in Kossovo, per impedire al dittatore Slobodan Milosevic di tenere aperti i suoi campi di concentramento nella ex Jugoslavia del 1999, la Lega di Bossi si schierò contro: allora, dicevano i leghisti, la Nato non doveva intervenire negli affari interni dell’amico Milosevic, che il camerata Bossi andò di persona a omaggiare a Belgrado nell’aprile del 1999. La motivazione in realtà era: Milosevic ci tiene “milioni di slavi” al di là del confine, impedendo loro di arrivare nella florida Padania e di rubare il lavoro (raccoglitori di pomodori, lavavetri, operai al tornio) ai giovani virgulti padani. A nulla valsero le grida di Marco Pannella verso Bossi, nel tentativo di illustrargli gli stupri etnici di massa, le torture, i campi di concentramento, i bombardamenti sulla popolazione che Milosevic aveva approntato contro i bosniaci musulmani. “Meglio Milosevic che Culosevic” chiosò Umberto Bossi, curandosi di mantenere il suo usuale aplomb istituzionale.

Sono trascorsi dodici anni da allora, Milosevic è stato sconfitto dalla Nato, arrestato e consegnato dal nuovo primo ministro serbo, Dindic, al Tribunale penale internazionale per i crimini nella Ex-Jugoslavia, nel 2001 con l’accusa di crimini contro l’umanità e pulizia etnica. Ricordo che Milosevic non solo ideò gli stupri etnici di massa, ma obbligava anche le donne bosniaco-musulmane a partorire. Solo la morte, avvenuta nel 2006, l’ha tenuto fuori dalla sicura condanna del Tribunale dell’Aja. Bossi non ha ancora dato conto politicamente di quella posizione pro-tortura, pro-dittatore, pro-sanguinario, anti-Nato, anti-Occidente e anti-civiltà.

Dopo dodici anni, oggi c’è un nuovo dittatore. Forse non peggiore di Milosevic, ma di certo al potere da più tempo: Muammar Gheddafi. Gheddafi, grande amicone di Bossi e Borghezio e Maroni e Berlusconi, che da anni trucida gli africani che cercano di raggiungere le coste libiche per imbarcarsi verso l’Europa (e dunque verso la florida Padania). Bossi per questo (ancor più che per i pozzi di petrolio che ci sono in Libia) l’ha subito eletto a suo grande alleato nel disegno globale di far soffrire e infine uccidere tutti coloro che abbiano voglia di sopravvivere alla fame, agli stenti, alle carestie magari venendo a cercar fortuna in terre più felici. Operazione conosciuta a memoria da generazioni di italiani che, fra il 1800 e il 1950 – l’altro ieri – sono emigrati all’estero con la famosa valigia di cartone. Solo per un inciso personale: qui a Toronto ci sono foltissimi gruppi di Friulani, di Veneti, di Abruzzesi, di Molisani, di Calabresi, di Siciliani, organizzati nelle loro associazioni di emigranti d’ispirazione regionalistica. Questi ex emigranti si sentono ancora oggi canadesi e italiani, canadesi e friulani, ma certo non padani.

Oggi Bossi e la Lega Nord sono partito di governo, a differenza che nel 1999, quando il Presidente del Consiglio era Massimo D’Alema. E oggi la Lega Nord riuscirà in qualche modo a influenzare la politica estera italiana perché ha Berlusconi per la collottola, per quanto piccina, e può fargli fare quel che vuole. Berlusconi ha già espresso il suo “dolore” nei confronti dell’amico Gheddafi, e ha spiegato che l’Italia “non poteva non partecipare dando le basi all’operazione militare, ma che i caccia italiani non bombardano”. Ci sarebbe da aggiungere: non bombardano gli insorti contro Gheddafi, a questo punto. Probabilmente fanno dei voli di ricognizione per controllare la qualità dell’aria, e noi cittadini li paghiamo per questo. Ma chissà che magari in futuro l’ardita aeronautica italica non possa dare una mano all’amico di Bossi e Berlusconi, e possa spianare Tobruk e Bengasi, facilitando la vittoria di Tripoli e di tutti i dittatori sanguinari di questo porco mondo, che ci tengono lontani i morti di fame. Al limite uccidendoli in modo letterale, ma del resto anche Mangano, che era un eroe, non aveva la fedina penale pulitissima. Strozzava a mani nude.

 


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