La cover del libro L'alba degli Zombie
Il libro, dopo un prologo ed una breve sinossi degli Zombie-movie di Romero, si divide principalmente in 3 parti (per poi concludersi con un'interessante intervista di Paolo Zelati al nostro amato regista); anche se è difficile delienarle nettamente, visto che spesso alcuni argomenti vengono riportati da tutti e tre gli autori ed inseriti nelle loro elucubrazioni, cercheremo di riassumere la direzione presa da questi mega-capitoli:
- Il calendario dei morti viventi (di Danilo Arona) ci mostra l'evoluzione del panorama horror e la rivoluzione apportata dall'opera di Romero. Anche se a volte si vuole un po' troppo cercare la critica sociale in Romero (chi vi scrive non apprezza molto tale tendenza) bisogna ammettere che l'autore riporta tutte le interpretazioni senza però tacere, così che ognuno possa farsi un'idea propria, anche quelle che potrebbero dar contro a certe teorie (prima fra tutte la prefazione, ad opera dello stesso regista, al romanzo di John Russo La notte dei morti viventi in cui Romero nega certe interpretazioni della sua opera). Vengono poi analizzate anche le vicissitudini del regista: le cause legali, i problemi con gli ex-soci (ero all'oscuro di cosa si celasse dietro il film Il ritorno dei morti viventi) ed il trattamento riservato da alcuni possibili datori di lavoro (ricordate il caso Resident Evil?!?). In tutto questo si inseriscono anche delle interessanti informazioni sui veri Zombie, quelli haitiani a cui Romero non si ispirò, ma di cui è giusto parlare visto che furono la base per i primi film sui morti viventi!
- La città dei morti, appunti per una filosofia politica degli zombie (di Giuliano Santoro). Questa parte, spero l'autore non se ne abbia a male, è forse la più "pesante". Gli Zombie sono al centro di dissertazioni che faranno la felicità di sociologi, psicologi ed anche politologi, ma che potranno risultare il più delle volte "indigeste" per la massa.
- Dead zone, per una sociologia dell'era zombie (di Selene Pascarella) è un'esposizione, interessantissima e scorrevole, non solo di come alcune situazioni attuali possano essere spiegate con il "fattore Zombie", ma anche di come la nostra società sia cambiata grazie allo Zombie romeriano (cinema, blog, Zombie walk, etc.).
Ci troviamo di fronte ad un volume unico, frutto di passione e di una seria documentazione. Un libro che non può mancare ad un fan di Romero (da fan ho apprerzzato molto l'obiettività con cui gli autori hanno trattato, al pari di noi di ZOMBIE Knowledge Base, l'ultimo Zombie-movie del regista Survival of the dead) così come ad un appassionato degli Zombie in generale. Talmente tanta è la mole di informazioni che a stento riuscirete a tenere a mente tutto ciò che ha solleticato il vostro interesse; dirò di più: credo che qualsiasi blogger dal volume possa trovare spunti, complice la moltitudine delle fonti citate (libri, film, web), su cui costruire interessanti news.
Mi piace anche pensare che i 3 autori abbiano osservato il nostro lavoro e magari ne abbiano tratto qualche spunto (ad esempio Selene Pascarella a pagina 194, riferendosi ad un ipotetico uomo pronto per affrontare la minaccia Zombie, scrive "Gli zombie, lo sa bene, non uccidono, reclutano.").
Un'immagine di George A. Romero
(ragazzi ricordate che il fumo uccide al pari degli Zombie)
Avendo provveduto da tempo ad avvisare l'editore (Gargoyles Books) dell'errore sotto segnalato, ci preme riportare anche in questa sede il nostro contributo per migliorare quest'ottimo libro.
A pagina 74 del volume, in riferimento al film Zombi (1978), si legge:
Tuttavia le versioni italiane posteriori al 1990 sono state sottoposte a censura in alcune scene che in precedenza venivano mostrate anche nei passaggi televisivi, in particolare […] quella nella quale le pale dell’elicottero tagliano lo scalpo a uno zombie. [...] Il menzionato Tom Savini appare in diversi ruoli marginali, tra cui […] uno zombie che sfonda il finestrino di un camion per attaccare uno dei protagonisti e quello a cui viene infilato un cacciavite nell’orecchio dal personaggio di Roger.Il fatto che lo Zombie eliminato dalle pale dell’elicottero in realtà non sia mai stato presente nella versione europea della pellicola è senza dubbio secondario, ma sul discorso "Savini" è tempo di smentire la leggenda che circola dai tempi dell'uscita cofanetto Zombi, prodotto dalla Alan Young Home Video: lo Zombie che sfonda il vetro con una chiave a pipa non è Tom Savini; questi riveste invece il ruolo, da stuntman, dello Zombie che, poco dopo, viene investito dal camion guidato da Roger lasciando una macchia di sangue sul parabrezza (vedere l'immagine sottostante che, nella metà inferiore, mostra anche lo screenshot in cui si riesce a vedere il trampolino usato da Savini per il balzo all’indietro). Anche lo Zombie del cacciavite non è Tom Savini ma si trattasi di tale John Harrison.
Tom Savini stuntman in Zombi (clicca per ingrandire)