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L’albero – Charlotte Gainsbourg è splendida

Creato il 14 luglio 2011 da Soloparolesparse

Julie Bertuccelli ha realizzato davvero uno splendido film. Poetico, dolce, appassionato, L’albero è il ritratto di una famiglia, una storia, la voglia di vivere che lotta contro il legame col passato, l’amore, la vita, la morte…

L’albero – Charlotte Gainsbourg è splendida

Siamo in Australia, famiglia discretamente felice. La piccola Simone innamorata persa del padre.
Questo però ha un infarto e muore, andandosi ad adagiare col furgone contro il gigantesco albero che affianca la loro casa.
Dawn rimane sola con i quattro figli e fatica a riprendersi.
Intanto Simone si convince che l’animo del padre continui a vivere nell’albero e passa il suo tempo a parlare con l’albero.

Poi però la vita riprende il suo corso.
Dawn trova un lavoro, un uomo che la aiuta e ricomincia a vivere.
Solo Simone rimane legata al ricordo del padre e stenta a ripartire.
Fino a quando l’immenso albero diventa troppo pericoloso per la casa e deve essere abbattuto. Questo rimetterà in gioco tutto, ogni ipotesi, ogni pesniero, ogni convinzione.

L’albero è un affresco estremamente elegante, un dipinto leggero (aiutato dalla location impressionante) che unisce terra e uomini, natura e fisicità umana.

L’albero – Charlotte Gainsbourg è splendida

Charlotte Gainsbourg è ottima, capace di esprimere paura e felicità, gioia e devastazione.
Ma è la piccola Morgana Davies a ritagliarsi un ruolo da vera protagonista. Splendida e abilissima a esprimersi in un ruolo ovviamente non facile.

La storia che racconta la Bertuccelli è una storia di uomini, la storia di una famiglia che deve superare una perdita.
Ma è l’incredibile rapporto tra la bambina e l’albero a rubare la scena e a diventare il vero fulcro della vicenda.
Così come è centrale la figura della donna che cambia continuamente sensazioni e non riesce a trovare la soluzione ai suoi problemi.
Ci sembra completamente persa, poi recupera, si tira fuori, si aggrappa al nuovo amore per venire a galla.
Ed ancora è pronta a distruggere tutto di nuovo per il bene dei suoi figli, per non ferire i loro sentimenti.

Chiudo segnalandovi alcune sequenze davvero ben fatte.
Quella iniziale, con la casa sul camion che viaggia attraversando il deserto australiano.
E poi l’ingresso in casa del pipistrello (una specie di vampiro enorme), splendido visivamente ma importante anche simbolicamente nel rappresentare la difficoltà della donna ad aprirsi agli altri, a lasciare entrare la vita nel suo quotidiano.

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