Adrián N. Bravi nel suo ultimo romanzo adotta la visuale di un bambino di dieci anni, assumendolo come misura di tutte le cose del mondo che guarda e sperimenta. Adamo, il protagonista, è figlio di genitori infelici in continuo disaccordo che decidono di separarsi.
Se c’era un po’ di vento, per lei era sempre e comunque una bufera o, se mio padre andava a prendere il latte e ci metteva dieci minuti, lei gli chiedeva dov’era stato tutto quel tempo.
La madre è una donna scontenta di tutto e piena di convinzioni, anzi di pregiudizi che la rendono una donna nevrastenica e ottusa, il padre, monco nel braccio sinistro, sempre dedito ai suoi studi di ornitologia, è l’unico che rivolge al figlio le attenzioni di cui ha realmente bisogno. È la madre a mostrare una miopia fastidiosa nei confronti di Adamo e del marito tanto che alla rottura dei genitori, il bambino preferirebbe essere affidato alla nonna paterna Angelina, che dialoga con il marito morto e ride sempre per ciò che il nipote dice.
Adamo ha del padre lo sguardo poetico e fantastico verso il mondo e, dopo la sua morte per un incidente stradale, anche il braccio monco, che secondo alcuni medici si sarebbe raddrizzato quando avesse accettato la morte del padre. Per tutto il corso della sua fanciullezza Adamo preferisce salire sul tasso che si trova nei giardini pubblici di Recanati e scorgere dall’alto persone e cose scoprendo segreti e prospettive sconosciuti. Complice la sostanza narcotizzante degli arilli che Adamo, quando ha bisogno di staccare dall’amaro della vita, assapora. Il bambino scortica la superficie rugosa e ostile della sofferenza e dà vita a un mondo fantastico dove entra in scena una vacca morbida e bianca che lo guarda fisso. Lo sguardo trasognato gli permette di affrontare con coraggio la separazione dei genitori, il distacco dal padre, a cui è molto affezionato perché si sente simile a lui, l’addio alla fanciullezza e la realizzazione come adulto.
Le varie fasi della vita a partire dalla fanciullezza sono ricostruite terapeuticamente dal protagonista che scrive da adulto la storia della sua vita, che ha i contorni di una fiaba immaginata per non soccombere e rimanere imprigionato nelle maglie stritolanti del dolore.
Bravi sa costruire una storia assai credibile per il suo percorso umano avvalendosi di un’intensa visionarietà e di una prosa ironica che diventa pregna di riso amaro al contatto con strappi che sono dolorosi per chiunque, e in particolar modo per un bambino. Un tema forte e di grande attualità viene affrontato dallo scrittore con profonda delicatezza e originalità che coinvolgono e destano interesse.
Autore: Adrián N. Bravi
Titolo: L’albero e la vacca
Casa Editrice: Feltrinelli-Nottetempo
Pagine: 128
Prezzo: € 12,00
Data di pubblicazione: 18 settembre 2013
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