L'allattamento

Creato il 21 febbraio 2014 da Informasalus @informasalus
CATEGORIE: Infanzia

La salute del bambino passa attraverso una buona nutrizione: latte e amore!

Il contatto attraverso la pelle costituisce per il neonato un’esperienza emotiva fondamentale per lo sviluppo perinatale. Nei primissimi momenti dopo il parto il neonato ricercherà istintivamente gli occhi della madre: è importante che si senta da subito accolto e accettato, in una parola, al sicuro. Anche per questo, nelle sale parto è ormai pratica comune garantire un contatto pelle a pelle tra madre e bimbo per almeno venti minuti prima del taglio del cordone ombelicale: questo intimo contatto produce uno dei riflessi primordiali più importanti per la secrezione della prolattina, un ormone sintetizzato dalla ghiandola ipofisaria nuomaterna che ha il ruolo di stimolare le mammelle a produrre il latte.
L’avviamento è la fase più delicata dell’allattamento e tutto parte da quel primario sguardo tra neonato e madre. Il sanitario che assiste il parto deve essere attento a non interferire con questa interazione, che è guidata da istinti primordiali. Sarà infatti il bambino che da solo “fiuterà” il capezzolo della madre per iniziare a ciucciare. (“Allattamento al seno: la prima ora salva 1 milione di bambini!” Info su www.mami.org) .
La suzione del capezzolo è poi lo stimolo più importante per la secrezione di prolattina, che è in grado di produrre la cosiddetta montata lattea. Tra il secondo e terzo giorno, la madre avvertirà seni turgidi e pieni. Questa è una fase altrettanto delicata, in cui è necessario garantire un corretto attaccamento del neonato al capezzolo.
Esistono accorgimenti pratici di grande aiuto: ad esempio, la madre può avvicinare il capezzolo al labbro superiore del bambino, praticamente
puntando il naso, in modo che la lingua del bambino si ritrovi agevolmente sotto il capezzolo. Una posizione confortevole del neonato tra le braccia della madre è spesso ignorata: il corpicino del bambino deve essere sostenuto interamente, con il collo dritto o leggermente incurvato in dietro. Per ottenere questa posizione si dice che gli ombelichi di madre e bimbo si dovrebbero toccare.
Spesso le mamme vengono spinte dai pediatri a tenere sotto controllo la quantità di latte che somministrano, regolando il numero di poppate giornaliere in funzione della variazione di peso del bambino. In realtà c’è ancora molto da capire sulle proprietà del latte materno e per di più, sappiamo che la sua composizione varia frequentemente, in base alle esigenze metaboliche del lattante. Più il bambino ciuccia più latte verrà prodotto. I neonati variano “sapientemente” la durata e la frequenza dell’allattamento o possono decidere se attaccarsi ad un solo seno o ad
entrambi. Ogni bambino modifica a volontà questi tre fattori e così facendo è in grado di modificare la composizione del latte. Le poppate sono tutte differenti e non ha senso regolarle ad orario. Personalmente raccomando di ridurre il ricorso a bilance e sveglie varie per gestire questo processo.
L’allattamento materno è la via fisiologica di nutrire il bambino e per di più è gratis! Non esiste poi il rischio di disastrose conseguenze psicologiche sul bambino (i cosiddetti vizi) se si pratica l’allattamento a richiesta, ovvero se si rispetta la fisiologia. La salute del bambino passa attraverso una buona nutrizione: latte e amore! E il rispetto dei fisiologici processi del periodo perinatale è il presupposto per un corretto sviluppo fisico ed emotivo.
L’attenzione del medico si dovrebbe per questo tradurre in un attento e saggio ascolto dei bisogni del bambino, specialmente nel delicatissimo primo anno di vita.
L’omeopatia ha storicamente dimostrato di essere in sintonia con il principio del primum non nocere (primo non nuocere) ed è un valido strumento per il sostegno medico dell’allattamento e delle sue problematiche. Abbiamo visto come una corretta posizione sia importante per l’avvio dell’allattamento. Le conseguenze di un mal posizionamento del neonato possono portare a sintomi molto fastidiosi che, a volte, portano la mamma a interrompere l’allattamento. Se il bambino si attacca male, provoca dolore alla madre e possono comparire ragadi del capezzolo, cioè piccole fissurazioni allo sbocco dei dotti galattofori, talora anche profonde e molto dolorose. Molti rimedi omeopatici ne facilitano la guarigione: ad esempio, Argentum nitricum 30 CH è indicato quando oltre a dolore c’è sanguinamento. Non a caso nel passato si usavano le coppette d’argento proprio per le sue proprietà rigeneranti del tessuto leso. (NB: non solo Argentum nitricum, sarà il medico a decidere!).
Generalmente se il bambino non succhia correttamente, il seno inizia a produrre più latte per farlo uscire con più facilità, (infatti si noterà che sgorga da solo). In questo caso i seni sono sempre pieni e facilmente vanno incontro a ingorghi mammari che possono provocare mastite (= infiammazione di uno o più dotti galattofori). È bene i primi tempi chiedere aiuto all’ostetrica per evitare di arrivare ad un ingorgo e per sapere cosa fare se avviene in piena notte! Varie sono le pratiche d’aiuto in questi casi, come eseguire un massaggio vigoroso che parta dall’alto della mammella verso il capezzolo, applicando delle pezze calde. È importante avere a disposizione un tiralatte per svuotare parzialmente il seno.
Questo può indurirsi a tal punto, durante un ingorgo mammario, da assomigliare ad una pietra: in questo caso potrà essere utile la Phytolacca
6CH, presa con regolarità sciolta in acqua secondo le indicazioni del medico. Nel caso in cui i seni si presentassero gonfi, rossi e dolenti, potrebbe essere utile Belladonna. Se il dolore della mastite è alleviato dalla pressione, per esempio la madre desidera fasciarsi il seno, allora
Bryonia 30CH potrebbe essere più appropriata. Aconitum sarà utile se la febbre compare improvvisamente o a seguito di un forte spavento. Graphites per ragadi accompagnate da prurito; Phellandrium quando il dolore peggiora durante la poppata. È consigliabile poi, massaggiare i capezzoli con unguenti naturali e base di Calendula da applicare più volte al giorno e usare indumenti comodi e traspiranti. È anche molto utile massaggiare il capezzolo con il proprio latte che ha proprietà emollienti e rigeneranti.

L’omeopatia è un valido sostegno a tutti questi casi, ma sempre e unicamente dopo aver consultato il medico e mediante una corretta prescrizione con specifica posologia e modalità di assunzione.


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